domenica 21 dicembre 2025

"Ombre e misteri tra i boschi - delitti in Valganna" di Tiziana Viganò. Video e sinossi

il mio nuovo giallo "Ombre e misteri nei boschi - delitti in Valganna" edizioni Leucotea è disponibile per acquisti sul sito della Casa Editrice dal 16 dicembre 2025 cliccando al link www.leucotea.it

Dal 13 gennaio 2026 uscirà anche in libreria e sugli store online
 


Nella idilliaca cornice della verde Valganna, tra Varese e la Svizzera, due vivaci settantenni, Rosanna e Carlo, appassionati di gialli e con l’aspirazione di diventare scrittori, collaborano con il maresciallo dei carabinieri Daverio alla soluzione di due delitti. Affinate le capacità, riusciranno a dare un valido contributo in un terzo caso di dodici anni prima, che si presenta molto complicato e sempre più pericoloso, tanto che il maresciallo dovrà dar loro l’ordine di fermarsi. Continuerà lui, ma non da solo, con la collaborazione di altre forze dell’ordine, perché dietro a un vecchio caso di provincia mai risolto si nasconde una rete criminale di grandissime proporzioni.

Dopo tre esperienze così intense, Rosanna e Carlo avranno idee e spunti per lanciarsi nell’ardua impresa di diventare scrittori di thriller e noir. Riusciranno i nostri eroi?

Tra paesaggi stupendi, pranzi gourmet, ricette della cucina del territorio lombardo, chiacchiere e pettegolezzi, scene di paese condite con gustose frasi in dialetto bosino, la narrazione procede con leggerezza alternata a momenti impegnativi.

Un giallo classico che unisce l’intrigo e la suspense del noir all’intrattenimento piacevole. 



sabato 13 dicembre 2025

" Virus: Nemico Invisibile" di Marcella Nardi. Recensione di Giancarlo Bosini

 


Cosa può spingere a riportare in vita un virus scomparso da quasi un secolo?

Molte possono essere le motivazioni, dall’interesse scientifico al desiderio di passare alla storia, dai deliri di potere alle trame politiche. Queste, ma non solo, le cause che danno vita ad una storia molto suggestiva, una storia di fantasia che però si adatta alle spesso perverse logiche che governano il mondo.

Alcuni decenni dopo la fine dell’epidemia di Spagnola, un virologo si dedica allo studio del terribile virus che causò cinquanta milioni di vittime, ignaro del fatto che il suo lavoro, negli anni Duemila, rischierà di scatenare una nuova pandemia a causa di un imprevisto durante esperimenti illegali; il virus sfugge al controllo, si diffonde così un nemico invisibile che può uccidere nel giro di poche ore.

Una giovane virologa, assieme ad un esperto di fama internazionale, si lancia in una lotta contro il tempo per scongiurare un'epidemia di portata mondiale, cercando anche di scoprire i possibili retroscena che hanno portato a una situazione oramai sfuggita di mano, però qualcosa non torna, qualcosa che ha tutta l’aria di essere un allucinante complotto.

Emerge una storia legata a giochi di potere, una miscela ben congegnata d’interessi politici, corruzione e denaro che rapisce sin dalle prime pagine, in cui il ritmo della narrazione e la suspense lasciano il lettore col fiato sospeso fino al colpo di scena finale.

Un thriller avvincente dove non manca nemmeno l’amore; un libro che nulla ha da invidiare alle intriganti trame di Michael Crichton, un libro che da soddisfazione e che quando lo finisci ti accorgi che qualcosa ti viene a mancare. 

VIRUS: NEMICO INVISIBILE

Pagine: 284 pagine

Editore: Independently published (5 ottobre 2021)

link all'acquisto su Amazon

“1940-1945 Fango neve sabbia” di Rosella Orsenigo. Recensione di Tiziana Viganò

 Mai come oggi, in un mondo percorso da fuochi di guerra e voglia di violenza e sopraffazione, un libro come questo è prezioso ed emozionante. La testimonianza di chi la guerra l’ha fatta per davvero, le sofferenze patite, il senso del dovere, l’umanità e la solidarietà, tanti valori che sembrano dimenticati sono temi che ci obbligano a riflettere sul futuro che vogliamo costruire. A qualunque età.

Rosella Orsenigo, storica d’eccellenza, ha pazientemente raccolto per anni epistolari, documenti e tre diari di soldati della seconda guerra mondiale che hanno sentito il bisogno di rendere perenne la loro esperienza e tramandarla, non solo ai famigliari, ma anche ai posteri. Ogni parola che leggerete in queste pagine è la realtà di gente comune, ragazzi e uomini mandati allo sbaraglio in condizioni che oggi non sembrano possibili. Oggi la guerra è tecnologica, le attrezzature moderne, i soldati, sembra assurdo ma non è, hanno vestiti adatti, armi che funzionano, cibo. Durante la seconda guerra mondiale non era così, i soldati morivano di fame di sete, di freddo di malattie, oltre che di bombe e proiettili.

Tra questi c’era anche mio padre, Mario Viganò, che ha combattuto su tanti fronti, dal primo all’ultimo giorno di guerra, finendo con la ritirata di Russia, un massacro da cui è scampato per miracolo. Ha ordinato i suoi ricordi in un diario che Rosella Orsenigo ha riportato nei particolari minuziosi, così come ha fatto con Giamprimo Orsenigo, Amerigo e Luigi Giorgetti, Luigi Colombo, Carlo Luciani e tanti altri.


Riporto il finale del libro (pagine 386-388), che ho scritto dopo la lettura:

Ho letto il diario di mio padre, Mario Viganò, in tre momenti della vita: da ragazza, da adulta e pochi anni fa. Ho provato emozioni differenti, come è giusto, vivendo una diversa consapevolezza legata alle esperienze che man mano cambiano e trasformano. Mi ha insegnato molto la storia della mia famiglia prima che nascessi,nel 1952, dopo che mio padre aveva trascorso così tante vicende e vissuto così intensamente in poco più di trent’anni.

Ricordo che da ragazza, ascoltandolo ricordare gli episodi, le persone incontrate, gli amici e i commilitoni, rimanessi stupita che riuscisse a velare di nostalgia e perfino di ottimismo eventi che io trovavo orrendi, fatali, violenti, fino a denigrarli. Col tempo ho capito che quell’atteggiamento positivo, quel trovare il lato buono anche nelle cose peggiori della vita, quel reagire con resilienza, flessibilità e adattamento era un fondamento del suo carattere e col passare degli anni mi sono resa conto di averlo ereditato, per mia fortuna.

Non riuscivo invece ad accettare che avesse potuto combattere con l’esercito di un dittatore, obbedendo agli ordini: lo accusavo di doverismo. Certo, per lui l’etica del dovere e del lavoro è sempre stata presente, ma non come eccesso, come valore di vita. E ho capito quanto, guardando il caos degli anni Sessanta e Settanta in cui ero coinvolta, fosse indignato per la mancanza di quell’ordine che gli era stato inculcato fin da piccolo.

Come tutti quelli della mia generazione ho goduto di un periodo di pace e prosperità, dove tutto sembrava possibile e gli obiettivi relativamente facili da raggiungere. Un tempo in cui è difficile comprendere come gli eventi dolorosi e tragici della guerra abbiano potuto rendere straordinarie le vite di tanti uomini e donne che altrimenti sarebbero rimaste nell’oscurità del quotidiano.

Tutti i documenti raccolti con passione da Rossella Orsenigo in questo libro raccontano la vita di persone come mio padre, quelle persone normali che fanno la Storia, non la Grande Storia su cui si fonda la maggior parte dei libri e dei manuali, quella dei capi di Stato e dei generali, dei vincitori, degli ideologi di ogni parte politica. È la Storia dei popoli che in parte la subiscono, in parte si ribellano, ma che agiscono e costruiscono la vita, nel bene e nel male, sono le vicende di persone comuni spesso travolte dal destino in un mondo in continuo cambiamento.

Non “i vinti” di verghiana memoria, ma coloro che lottano per la vita e per i valori in cui credono, a volte sconfitti, a volte vittoriosi.

venerdì 12 dicembre 2025

"La Dama oscura" ( Il mistero della figlia del re 3) di Lisa Beneventi

Lisa Beneventi, già autrice di saghe familiari, dopo “Madame Royale” e “La Duchessa d’Angoulême”, torna in libreria con il volume conclusivo della trilogia “Il mistero della figlia del re”, La Dama Oscura.


1789. Dopo anni di prigionia nella Torre del Tempio, Madame Royale, unica superstite della famiglia reale di Francia, viene liberata grazie a uno scambio di prigionieri con l’Austria. Condotta alla corte di Vienna, la giovane principessa crede di aver ritrovato la libertà, ma il suo destino è appena iniziato.
Così si apre “Madame Royale”, primo volume della trilogia Il mistero della figlia del re.

Il giorno seguente, però, una seconda carrozza lascia lo stesso albergo. A bordo, una fanciulla della stessa età e sorprendentemente somigliante alla principessa. Le due vetture percorrono strade diverse, trascinando con sé un segreto che cambierà la Storia.

Nel secondo volume, “La Duchessa d’Angoulême Royale”, una delle due viene presentata alla corte austriaca, poi raggiunge lo zio Luigi XVIII nell’esilio di Mittau e sposa il duca d’Angoulême.

L’altra, nascosta sotto il nome di Dama Oscura, vive tra fughe, incubi e la costante minaccia delle truppe napoleoniche.

Chi delle due è la vera Madame Royale, figlia di Maria Antonietta e Luigi XVI?
Chi è la donna che ha preso il suo posto?

Nel terzo volume della trilogia, Il mistero della figlia del re raggiunge il suo culmine: tra inganni, identità scambiate e silenzi di corte, solo pochi sovrani conosceranno la verità su una delle figure più enigmatiche della storia francese.


La dama oscura
di Lisa Beneventi
genere: narrativa storica
editore Nua, 2025
pagine: 214

sabato 6 dicembre 2025

“A scuola di famiglia, tra Milano e il Varesotto” di Ugo Marelli. Recensione di Tiziana Viganò

Tanti ricordi, brevi flash dalla magia della memoria che Ugo Marelli ha raccolto man mano gli tornavano alla mente. Non quindi la classica autobiografia in ordine cronologico, ma un caleidoscopio di colori e di argomenti che hanno l’attitudine positiva verso la vita, anche nei momenti di difficoltà.

Non è così frequente leggere un libro di memoires che induce ottimismo e spesso allegria, per cui è un vero regalo che l’autore ha scritto.

Storie di una famiglia normale - papà panettiere, la mamma sarta, Ugo che diventerà professore - che si sposta tra città e paesi della Lombardia, da Venegono Superiore a Milano alla ricerca di lavoro, o di studio, le avventure nella grande città nebbiosa, ma il legame con le tradizioni, con i piatti del territorio, col dialetto e con le piccole cose di un tempo che fu.

La famiglia numerosa e gli incontri con Peppino Meazza, il maestro Pederzoli e gli altri insegnanti, la tabaccaia ma anche la moglie del Presidente Gronchi, Valerio Massimo Manfredi, Giorgio Faletti: gli aneddoti sono tantissimi, è impossibile parlarne ora, ma consiglio la lettura di questo prezioso libro, venato dalla nostalgia di Ugo Marelli per ciò che è passato e resta per sempre nel suo cuore e nella sua mente, anche come insegnamenti di vita.

venerdì 5 dicembre 2025

“Mandorla amara” di Cristina Cassar Scalia. Recensione di Tiziana Viganò

Giunta al decimo libro della storia di Vanina Guarrasi, Cristina Cassar Scalia è balzata subito al primo posto delle classifiche di vendita (fine novembre 2025), battendo perfino Donato Carrisi e Antonio Manzini.


I personaggi sono sempre molto attraenti e ormai noi lettori ci siamo affezionati alle loro storie di vita.Dal punto di vista professionale Vanina è una vincente, la sua squadra è molto affidabile, il contributo di Biagio Patanè, il vecchio commissario in pensione che è il suo consulente più prezioso, ora può avere solo un contatto telefonico, dato che, dopo l’infarto della moglie, i due sono confinati negli ospedali di Palermo.Vanina è una vera sbirra, energica e determinata, non è la donna che deve farsi valere in un mondo maschilista, bastano le sue capacità e la sua grinta.Fin dal primo romanzo è alle prese con i suoi problemi sentimentali: Paolo Malfitano è l’amore combattuto, un continuo inseguimento dell’uno dietro l’altra e viceversa. Invece il rapporto con la famiglia si rasserena col tempo, soprattutto con la figura paterna di Federico, il secondo marito di sua madre. In questo romanzo l’amicizia ha un ruolo fondamentale, direi che ormai le storie si intrecciano in una piacevole coralità.

C’è un misto di modernità e tradizione nella Sicilia di questi romanzi, dal dialetto ai luoghi. Qui abbiamo un cambio di luoghi, dalle grandi città all’isola di Salina, descritta nelle sue meraviglie. 

martedì 25 novembre 2025

“Nei luoghi più oscuri” di Carlo Lucarelli. Recensione di Tiziana Viganò


Inganni, tradimenti, orrore, omicidi: Carlo Lucarelli ha raccolto undici racconti noir sparsi nel tempo, che indagano l’oscurità, quella dei luoghi e quella della mente umana. Il male che ci spaventa è vicino, nascosto nella realtà di tutti i giorni, nelle persone che frequentiamo, anche quelle che sembrano amiche o innocue.

La rapidità del racconto fotografa aspetti del reale, sintetizza, colpisce in modo efficace e immediato, senza addentrarsi, ma lasciando in sospeso il lettore con domande cui non risponde: ecco la suspense di cui Lucarelli è maestro, con la sua narrazione asciutta e limpida, dal ritmo veloce, immediata nelle immagini intense, nelle scenografie oscure. Personaggi e situazioni sono sempre intriganti, sorprendono e attraggono irresistibilmente il lettore.

-1980. Un giudice giovanissima, soprannominata “la Bambina” mette le mani su fondi neri dei servizi segreti deviati, aiutata da un gruppo di delinquenti “buoni”: ma è solo un bastone tra le ruote di chi vuole sovvertire la democrazia. Scoppia la bomba alla stazione di Bologna.

-Un uomo ha l’aspetto di un orsacchiotto di peluche: sembra innocuo, in realtà è un assassino.

-Una donna, un tatuaggio a forma di stella, affari illeciti, cinque suicidi: cosa c’è dietro quella serie? Chi e cos’è l’arma letale che ha compiuto la strage? Grazia Negro indaga, ma è incinta: ne vale la pena?

venerdì 21 novembre 2025

"Passeggiando in Valganna tra geografia e storia" di Claudio Bollentini

Questa incantevole valle prealpina è il luogo dove è ambientato il nuovo libro di Tiziana Viganò "Ombre e misteri tra i boschi - delitti in Valganna". In questo articolo, il giornalista Claudio Bollentini, esperto del territorio, racconta l'ambiente, la natura, l'arte e la cultura di un territorio intatto della bellissima Lombardia. 

La Valganna è una piccola valle situata a nord di Varese in Lombardia, indiscutibilmente riconosciuta da tutti come il cuore verde delle Prealpi insubri per il suo pregiato ambiente naturale lussureggiante e incontaminato. Rispetto ad alcune vallate circostanti dominate da uno sviluppo urbanistico massiccio, spesso poco attraente e di scarsa qualità, per intenderci dominato da centri commerciali e capannoni in successione, la Valganna è viceversa un piccolo gioiello.

L’antropizzazione limitata, l’urbanistica e l’edilizia civile non particolarmente invasive, il turismo sostenibile, la quasi totale assenza di attività industriali hanno consentito di preservare e tutelare il territorio nel tempo, di mantenere e tramandare fino a noi le caratteristiche ambientali di sempre e gli aspetti salienti della plurisecolare cultura locale. Nonostante l’impatto di una trafficata strada statale che l’attraversa da un capo all’altro e che divide in due i centri abitati del fondovalle.

La suddetta arteria è un prodotto della modernità, storicamente infatti la precedente strada di origini tardoromane, che rivestiva in passato un’importanza maggiore di quella odierna, si snodava in tutt’altro sedime, ma scarse o nulle sono le tracce al riguardo. Tale antico tracciato collegava la pianura padana, il milanese e il Seprio con i passi alpini delle Lepontine, a cominciare dal Lucomagno che immetteva nella valle del Reno e che nel medioevo era probabilmente il più frequentato.

L’ingresso in Valganna, provenendo da sud, si raggiungeva nei pressi del borgo di Frascarolo e del suo castello, situati nell’odierno comune di Induno Olona. Proseguendo verso nord, la strada incrociava in altura la mulattiera che scendeva dal vicino passo del Vescovo che a sua volta permetteva il collegamento con la Valceresio.


Raggiunto il fondovalle nei pressi di quello che ai giorni nostri si chiama laghetto Fonteviva, la strada seguiva più o meno il percorso del tram bianco dismesso a metà degli anni cinquanta del Novecento, lambiva la miniera della Valvassera e la cappella di San Gemolo, toccava la Badia di Ganna dopo aver doppiato il laghetto, poi proseguiva lungo la costa occidentale del lago di Ghirla, attraversava l’omonimo borgo in località ghetto e, dopo aver superato l’antico maglio, lasciava la valle per entrare nella val Marchirolo da una parte e a Cunardo dall’altra.

Quattro sono i paesi presenti: i più grandi, Ganna e Ghirla si trovano nel fondovalle, in altura tra boschi e pascoli sono ubicati Mondonico e Boarezzo e non poche sono le case sparse. La popolazione globale della valle si aggira intorno ai 1.600 abitanti.


Il corso d’acqua principale che solca la Valganna da sud a nord è il torrente Margorabbia, nasce alle pendici del monte Minisfreddo, alimenta i due suggestivi laghi di Ganna e Ghirla e poi si dirige verso Cunardo, la val Travaglia e il fiume Tresa nei pressi di Luino, dove sfocia nel lago Maggiore. I monti principali che si trovano lungo la dorsale occidentale sono il Chiusarella, la Martica e il Mondonico mentre a oriente troviamo in successione il Monarco, il Minisfreddo, il Poncione di Ganna e il più noto Piambello che rappresenta con i suoi m. 1.125 s.l.m. la cima più alta.

La notorietà storica della valle è in gran parte legata alle vicende della medievale Badia di San Gemolo a Ganna di cui oggi restano importanti tracce architettoniche e artistiche e la cui chiesa, conosciuta per i suoi antichi affreschi, è tuttora officiata ed è pure parrocchia. Dal punto di vista architettonico è degno di nota il chiostrino di una singolare forma pentagonale. Una storia, quella della Badia, che si dipana per circa quattro secoli e mezzo, dal 1095 fino a poco dopo la metà del 1500, periodo in cui fu abbandonata dai monaci benedettini e quindi ceduta all’Ospedale Maggiore di Milano che a sua volta la rivendette ad alcuni privati a fine Ottocento. Trovarono spazio in quel tempo abitazioni e piccoli opifici che snaturarono il luogo senza fortunatamente devastarlo irrimediabilmente.

sabato 15 novembre 2025

“Una storia sbagliata” di Giancarlo De Cataldo. Recensione di Tiziana Viganò


Nel 1974 a Roma le uniche droghe circolanti sono l'hashish e la cocaina. Nessuno aveva mai visto un morto per overdose di eroina: perfino il sostituto procuratore Agnello è incerto se aprire il caso, mentre ha dei sospetti il vice commissario della squadra mobile Paco Durante, che aveva avuto una relazione con la ragazza morta.

L'eroina era diventata di moda in America e in Inghilterra, simbolo di controcultura, ma ora la morte di Lucia puntava il dito su una terribile novità: questa droga era arrivata anche a Roma e in Italia. Addirittura gli spacciatori regalavano alcune dosi ai tossici della città, disperati perché qualcuno interessato aveva fatto sparire il fumo abituale. L’eroina, oltre ad essere molto più letale, aveva un basso prezzo - 8/10.000 lire a dose -. L'obiettivo? Intossicare i giovani, una vera manovra di marketing a vantaggio della mala e delle organizzazioni criminali. Negli anni successivi dilagherà ovunque, seminando morte, nonostante alcune leggi varate troppo tardi per fermare il fenomeno.

Jay Dark, un americano, agli inquirenti appare subito come un tipo sospetto - in verità scopriranno che ha fatto fortuna come il più grande spacciatore di LSD del mondo occidentale -. Paco Durante si rende conto che l’americano è intrallazzato con i servizi segreti e capisce di essersi infilato in una storia pericolosa che richiederebbe molta prudenza: ma lui vuole scoprire la verità, ha ideali democratici e vorrebbe che venisse alla luce il sistema marcio del potere in Italia.

Un generale dei servizi segreti anni prima era stato ucciso, ma la morte ritenuta suicidio, e il suo archivio era sparito; un architetto immobiliarista, che fa parte di un servizio segreto trasversale dall'obiettivo anticomunista, trama e tira le fila di malaffare e di misteri sepolti; riappare Jay Dark e viene arrestato; Mariangela, vedova del generale è la gola profonda del procuratore Agnello.

Gli anni di piombo, cominciati con la strage di piazza Fontana nel 1969, avevano portano in Italia il terrorismo nero e rosso, cui si erano aggiunte le organizzazioni eversive, i servizi segreti deviati e organismi internazionali volti a destabilizzare l’Italia. Nel 1976 a Roma e in tutta Italia l'atmosfera era rovente: rapine per finanziare il terrorismo, attentati contro le redazione dei quotidiani e contro obiettivi precisi, omicidi, stragi. Una violenza senza fine.

venerdì 14 novembre 2025

"Il cuculo di cristallo" di Javier Castillo. Novità in libreria

il 14 novembre uscirà su Netflix la serie ispirata a questo libro. Se vi piacciono i thriller adrenalinici Javier Castillo è lo scrittore per voi !

New York, 2017. Cora Merlo è sul punto di raggiungere la specializzazione in medicina al prestigioso Mount Sinai Hospital – quando un attacco cardiaco la blocca. Il suo cuore sta per collassare e un trapianto d’urgenza è l’unica cosa che può permetterle di sopravvivere. Quella notte, a 2.600 chilometri di distanza, Charles Finley muore. Settimane dopo, ancora convalescente in seguito al trapianto, Cora riceve una visita inaspettata, e per lei tutto cambia una seconda volta. Decisa a conoscere il passato dell’uomo che le ha salvato la vita, Cora parte per Steelville, un paesino del Missouri, e si ritrova in una casa piena di segreti. Quello nel suo petto è un cuore di cristallo, fragile come chi lo ha donato, colmo di desideri nascosti. Un cuore messo alla prova da un mistero lungo vent’anni, in cui l’ombra di un serial killer avvolge le inquietanti sparizioni avvenute nella cittadina. Quello stesso cuore, però, sarà capace di darle un coraggio che Cora non aveva mai posseduto.

giovedì 6 novembre 2025

“Tutto quello che è successo con Miranda Huff” di Javier Castillo. Novità in libreria

Un fine settimana in un cottage nel bosco, un matrimonio in crisi, una misteriosa scomparsa: il nuovo thriller di Javier Castillo

Con Salani ha pubblicato i bestseller La ragazza di neve e Il gioco dell’anima, da cui è stata tratta una serie Netflix di grande successo, La crepa del silenzio, con la stessa protagonista e Il cuculo di cristallo, ultimo su Netflix dal 14 novembre 2025.

Ryan e Miranda sono due sceneggiatori. Si sono innamorati quando erano studenti di cinema, ma ora sono una coppia in crisi a cui il terapeuta ha consigliato un weekend lontano da tutto, nella pace della natura. Quando Ryan raggiunge il cottage nel bosco dove si sono dati appuntamento, la porta è aperta, ma Miranda non c’è. Trova invece due bicchieri di vino, il letto sfatto e il bagno coperto da schizzi di sangue. Da quel momento inizia una corsa disperata per ritrovare Miranda eritrovarla viva. Quello che Ryan non può immaginare è che l’indagine su sua moglie farà riaprire il caso di una donna scomparsa trent’anni prima, coinvolgendo il suo grande amico e mentore, il leggendario, osannato regista James Black.

I punti di vista di marito e moglie si alternano in una girandola di menzogne e omissioni, equivoci e inganni, mentre il mondo scintillante di Hollywood mostra tutte le sue ombre, le crudeltà nascoste sotto le sue luci abbaglianti, e ci rivela cosa si è disposti a fare per amore del cinema, quanto si è disposti a sacrificare per portare alla luce la verità e ritrovare se stessi. Un thriller psicologico trascinante, in cui Javier Castillo costruisce magistralmente una storia nerissima, fatta di sogni, delusioni, paure e riscatto, legata a filo doppio con la passione per lo spettacolo.

JAVIER CASTILLO è cresciuto a Malaga. Ha studiato Economia aziendale e ha conseguito un master in Management presso la ESCP Europe Business School. I suoi romanzi sono tradotti in più di sessanta Paesi e hanno venduto più di due milioni e mezzo di copie. 

“Il lupo nero” di Louise Penny. Recensione di Tiziana Viganò

Il lupo nero è uno dei più appassionanti romanzi che Louise Penny ha scritto per la serie con protagonista il capo della Sureté du Quebec, Armand Gamache, giunta dopo vent’anni al ventesimo libro. In italiano sono stati tradotti da Einaudi dodici volumi. Appassionante, incalzante, ricco di suspense è il seguito de “Il lupo grigio” pubblicato nel 2024, che ha dato inizio a una storia che si basa su problemi dell'ecologia in un paese che nell'immaginazione di tutti noi è un paradiso di bellezze naturali e di territori intatti e sconfinati.

Inoltre è terribilmente attuale:. Così la narrazione diventa da poliziesca a politica in un modo che ci fa rabbrividire, come spesso succede leggendo alcuni alcuni scrittori che sembrano precorrere i tempi.

Questa ipotesi, oltre a rifarsi alla dottrina di Monroe, (1823), estremamente sintetizzata nella frase “l'America agli americani,” è stata più volte ribadita all'inizio del secolo scorso.

Oggi la trama del romanzo diventa ancor più realistica dopo il severo inquinamento causato dai megaincendi delle foreste del Canada che, dal 2023 fino al 2025 (l’anno peggiore) hanno diffuso fumi tossici e ceneri dagli Stati Uniti all'oceano fino all’Europa e al Mediterraneo, contaminando pesantemente alcuni laghi canadesi. A causa della densità e dell'altitudine del fumo, la qualità dell'aria è peggiorata in diverse aree, con l'aumento delle particelle inquinanti , e migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case per motivi di sicurezza.

lunedì 3 novembre 2025

"Lo strumento". Un racconto di Giancarlo Bosini

 


Amavo il mio lavoro, l’ho sempre fatto con coscienza e scrupolo. Mai nessuno si è lamentato. Passavo ore e ore ad esercitarmi, la mia mano si muoveva in completa autonomia, quasi fosse infaticabile. Era necessario, non potevo deludere chi credeva in me. Senza superbia, posso dire di essere stato il migliore nel mio campo, il più richiesto, il più pagato. Sempre nuovi contratti, sempre in giro per il mondo, ovunque mi chiamassero, ovunque andavo. È per questo che non mi sono fatto una famiglia e ora sono qui, senza nessuno con cui condividere la monotonia delle mie giornate.

Amavo il mio lavoro, poi sono apparsi questi noduli, prima un dito, poi un altro, poi un altro ancora, fino a dare alla mia mano un aspetto deforme e nodoso.

«Purtroppo non esistono cure risolutive.» mi diceva il medico. «Le cause derivano senz’altro da un’attività caratterizzata da gesti ripetitivi, una sollecitazione eccessiva delle articolazioni delle dita.»

Amavo il mio lavoro, ma impugnare il mio strumento proprio non lo potevo più fare. Mi risultava difficoltoso fare pressione con la mano.

I miei sintomi sembrava avessero preso la rincorsa, forse un castigo per i miei peccati, ma, d’altronde, chi non ne ha? L'artrosi delle mani è una brutta bestia, una malattia a cui non c’è rimedio. Una malattia che nel tempo tende ad aumentare la sua gravità.

Amavo il mio lavoro, ora che non lo posso più esercitare le giornate sono immobili; non sopporto la ripetitività delle ore, dei minuti, dei momenti; tutto è estenuantemente invariabile.

Ancora un altro giorno, ancora il dolore alla mano che non mi abbandona. Ancora con la mia canottiera macchiata di vino a strascinarmi per casa con in mano un bicchiere. La barba sfatta, i capelli arruffati; le lancette dell’orologio girano e io che non so come passare il tempo. Giornate di piombo, quando non sai cosa fare.

Ma oggi ho deciso, devo rompere questa monotonia insopportabile. Apro la custodia di pelle nera, estraggo lo strumento che per tanti anni è stato mio compagno di vita; rimango affascinato dalla sua lucentezza metallica. Lo porto delicatamente alla mia bocca. Da ragazzo avevo un sogno, ricordo, imparare a suonare la tromba. A fatica piego il dito. Dopo lo sparo, schizzi del mio cervello imbrattano la parete.

venerdì 24 ottobre 2025

“Il passato degli angeli. Indagini in via Padova” di Fiorenza Pistocchi - Novità in libreria

 


In una grigia giornata di pioggia, un inquietante crocevia di violenze sconvolge un angolo dei quartieri orientali di Milano. Ma sulla moderna babele di lingue e di volti e sulle acque scure dei Navigli, gli aironi volano come sempre. Insieme agli angeli.

Fare il commissario in una realtà complessa, fatta di convivenza forzata fra etnie, culture e tradizioni differenti, quando si deve combattere già all’interno della centrale della Polizia, ancora prima di scendere in strada, è difficile. Ma non è semplice nemmeno essere un’ex detenuta, dotata di percezioni straordinarie, con una figlia piccola, alle prese con persone che hanno bisogno di aiuto. In via Padova si può morire per un paio di scarpe firmate o in una rissa fra babygang. Ma tutto ciò fa parte della vita di tutti i giorni della famiglia del commissario Diego Perego, della sua compagna Linette... e degli “angeli”. Perché, se non esistessero gli angeli, quello sarebbe davvero un mondo perduto, in cui è impossibile amare.

martedì 21 ottobre 2025


 Dopo tre anni di attesa torna la regina del mystery, Elizabeth George, a novembre in Italia per due incontri con i lettori italiani.

In libreria dal 21 ottobre 2025

Nello stesso giorno in cui la detective Barbara Havers finisce in congedo forzato per un lutto, l’ispettore Thomas Lynley scopre che il tetto della sua villa di famiglia in Cornovaglia deveessere rifatto, operazione estremamente costosa. Ma che Lynley potrebbe sostenere (o evitare)se riuscisse a dimostrare che nei suoi terreni si cela una riserva di litio da impiegare a scopiecologici. Bisognoso di un partner per portare a compimento le sue trame, Lynley attira Barbara in Cornovaglia con l’inganno, ma l’arrivo della collega coincide con la notizia di un efferato omicidio che spezza bruscamente la tranquillità della regione. I due investigatori non avrebbero motivo di essere coinvolti, ma si scopre che l’uomo che viene arrestato dalla polizia è il fratello della donna di cui Lynley è innamorato.


Sempre in vetta alle classifiche del New York Times, Elizabeth George è autrice di thriller psicologici, romanzi per ragazzi, saggi e raccolte di racconti.Durante la sua carriera è stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra cui:l’Anthony Award, l’Agatha Award, due nomination agli Edgar Awards, il primoposto al Grand Prix de Litérature Policière e al MIMI, il prestigioso premio tedesco dedicato alla crime fiction. Attualmente, vive nello Stato di Washington.


Assassinio in Cornovaglia

di Elizabeth George

genere:thriller

editore: Longanesi, 2025

pagine: 600

link all’acquisto



"L'orologiaio di Brest" di Maurizio de Giovanni. Recensione di Tiziana Viganò

in libreria il 21 ottobre 2025


Sebbene sia un’opera di fantasia, si dichiara che è liberamente ispirata a fatti di cronaca realmente avvenutiMaurizio de Giovanni scrive una storia nuova, che forse sarà la prima di una nuova serie (?), con un argomento importante, una struttura interessante e uno stile asciutto si discosta dalle serie precedenti, tenendoci però sempre legati alle sue pagine dalla magia delle sue parole.

Il professor Andrea Malchiodi, professore universitario, viene falsamente accusato da una studentessa di molestie sessuali in cambio dell’agevole superamento di un esame: le conseguenze sono carriera e famiglia distrutte. Gli resta la madre, malata di Alzheimer, che spesso farfuglia frasi sovversive che lo turbano.

Maddalena una splendida ventenne, si innamora di un importante personaggio che ha molti anni più di lei. Sua grande amica è Bea, cui confessa il suo grande amore.

Uno strano avventore si presenta in un bar di una città sull’oceano per far aggiustare un prezioso orologio da collezione. Altrettanto misterioso l’orologiaio, un barbone con le mani d’oro per ogni meccanismo.

Nella redazione di un quotidiano romano Vera Coen studia i verbali di un interrogatorio di quarantuno anni prima. Il suo collega Marcello, l’unico a conoscenza della sua ossessione, cerca di dissuaderla dalla sua indagine, mentre trova appoggio in Bruno Terenzi, ex poliziotto che si era occupato del caso nel 1984, senza ottenere risultati.

Un uomo giovane, un assassino, deve fuggire dopo aver commesso un atto efferato.

Negli uffici di una struttura segreta, l’Entità, si decidono guerre e si favoriscono colpi di Stato, si proteggono delinquenti e si combattono ideali in nome della difesa del bene contro il male: c’è un potere immenso nelle mani di un uomo anziano che ha un assistente ambizioso che mira a prenderne il posto, approfittando di un cedimento del capo, una fragilità imprevista.

E qui mi fermo. 

Ma è solo l’inizio di una narrazione molto intricata che ha le sue radici nel passato drammatico e turbolento degli anni di piombo: un periodo che ha segnato chi l’ha vissuto come un ferita ancora viva nella memoria. 

martedì 14 ottobre 2025

"Delitto a San Silvestro" di Massimo Bertarelli. Novità in libreria

 Nel primo pomeriggio del 31 dicembre 2016, mentre assiste a una cerimonia funebre nel cimitero milanese di Greco, il Tomba riceve una telefonata dall’ispettore Assi. Deve recarsi in viale Sarca: nel seminterrato di una cartoleria è stata rinvenuta la titolare uccisa con un fendente al collo. A parte la chiara dinamica del delitto, ha pochi indizi su cui lavorare. Il registratore di cassa, trovato aperto e svuotato, conteneva però pochissimo denaro in quanto nel negozio si stava svolgendo l’inventario. La porta d’ingresso è chiusa a chiave dall’esterno e non c’è presenza di tracce biologiche significative. Nessuno dei negozianti nei dintorni ha visto o sentito niente e non ci sono telecamere di sorveglianza. Inoltre, la scena del crimine risulta compromessa a causa dei tentativi dei soccorritori per rianimare la donna. Dai successivi interrogatori di familiari e conoscenti, appare evidente come la vittima fosse stimata e benvoluta. Però, non si muore assassinati senza un motivo e, nonostante le prime risultanze, il Tomba non è del tutto convinto che si sia trattato di una tragica rapina. Da dove partire allora? Per giungere alla risoluzione di un’intricata indagine, il Tomba dovrà viaggiare per la Lombardia. Una testimonianza spontanea attirerà la sua attenzione e lo condurrà fino a Cremona e dintorni. Anni prima, si era verificato un inquietante caso simile archiviato dalla Polizia come fatto non costituente reato. Bisogna rimettere mano ai vecchi fascicoli e chi, se non il Tomba, potrà scoprire cosa accadde veramente?

“Sulle tracce di Agnese” di Alex Miozzi - Novità in libreria

 


Una storia interessante e coinvolgente che si sviluppa tra presente e passato con personaggi molto ben caratterizzati. Consigliato.

 

TRAMA:

1949. L’enigmatica Anna Bomard arriva a Milano decisa a investigare sulla sorte di Agnese, scomparsa nel 1943 dopo un arresto. Servirà l’aiuto del detective Pietro Missaglia dal passato altrettanto misterioso. I due seguiranno le tracce della donna indagando in una città che inizia a rinascere, ma ancora preda dei retaggi oscuri e drammatici della guerra.

 

Editore: ‎ Neos Edizioni

Data di pubblicazione:  2025

Pagine: ‎ 240

 

Link di vendita su Amazon:

https://www.amazon.it/Sulle-tracce-Agnese-Alex-Miozzi/dp/8866085944

mercoledì 8 ottobre 2025

“La cercatrice di corallo” di Vanessa Roggeri. Recensione di Tiziana Viganò

Un libro, del 2018, di una scrittrice sarda dalla scrittura affascinante, con un lessico ricco di elementi immaginifici che stimola la fantasia del lettore, suscitando emozioni.

Le descrizioni degli ambienti e dei paesaggi sono veramente coinvolgenti, il racconto del riscatto di Dolores dalla miseria e di lavori particolari lontani nel tempo – i corallari e i raccoglitori di guano – che appartengono alla storia sociale della Sardegna sono molto interessanti.

La storia d’amore e morte, di odio e di vendetta, come quella eterna di Giulietta e Romeo, è forse poco originale, ma riscattata dall’ambientazione particolare.Anche i personaggi sono ben raccontati, sia quelli che suscitano simpatia come Regina e Achille, sia quelli detestabili, come Fortunato e Dolores, accecati dal rancore e dal desiderio di vendetta. Soprattutto Dolores, nella sua rivincita contro la sorte avversa, passa dall’essere compatita per la miseria e la disperazione ad essere onorata per il suo successo: donna forte, spietata, dura come una roccia dell’arida terra sarda.

Il romanzo comincia nel 1919, nel paese di Borutta all’interno e sulla riva nordovest dell’isola e termina nel 1931. Dolores, spigolatrice, madre di otto figli, rimane vedova e chiede aiuto a un cugino del marito, il corallaro Fortunato Derosas. Le due famiglie sono nemiche per un antico oltraggio e Dolores viene cacciata in malo modo: comincia così la sua ossessione di vendetta.