martedì 23 settembre 2025

“Tutti i particolari in cronaca" di Antonio Manzini. Recensione di Tiziana Viganò


 Un libro che ci fa riflettere su un tema importante. Pone domande che ognuno di noi si fa ogni giorno, ascoltando la cronaca: a volte ci arrabbiamo, a volte ci rassegniamo, sconfitti da qualcosa su cui non abbiamo possibilità di agire come semplici cittadini, oppure diamo la colpa ai poteri corrotti.

Da sempre in Italia – ma il resto del mondo non è certo esente – i privilegiati hanno la diabolica capacità di adattarsi , trasformarsi, per mantenere o migliorare il proprio stato. Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi”, citando il Gattopardo.

Manzini non risponde alle domande, non dà soluzioni. Ma graffia.

C’è la giustizia degli uomini e quella con la G Maiuscola, la Giustizia Assoluta. Ma all’interno delle istituzioni, in mezzo agli onesti, c’è gente corrotta, che mantiene i suoi privilegi, le clientele, che manovra il potere a suo giovamento, che protegge i colpevoli e li assolve, usando un tribunale come merce di scambio.

Con la sua abituale forza narrativa, Antonio Manzini – qui in un libro che non vede protagonista Rocco Schiavone – racconta una storia agghiacciante, con un ritmo martellante.

Carlo Cappai, archivista del tribunale penale, è un uomo ordinario, metodico, grigio, quasi invisibile, che vive solo. Lavora tutto il giorno in mezzo a polverosi faldoni che gli parlano di verità mai svelate o sepolte, di colpevoli assolti e di delitti impuniti. Gli chiedono Giustizia dove la Legge ha fallito, per incuria o per imbroglio. La sera, a casa, si chiude nel suo studio vietato al mondo, dove le persiane sono sempre chiuse, la luce è solo elettrica, dove si accumulano documenti su cui medita ossessivamente. Un faldone del 1977 è il più importante: l’indagine sulla morte del suo unico amore di gioventù, Giada. In quel lontano giorno la vita di Carlo si era fermata con lei e da quarant’anni si sentiva responsabile per non averle garantito giustizia.

...era un ragno che da quarant’anni tesseva la sua tela”.

Il colpevole, figlio di un grande avvocato con lo studio più potente della città, imparentato con quelli che contano, è stato assolto “per non aver commesso il fatto” propriodal giudice Bruno Cappai, suo padre, un uomo moralmente corrotto, di cui si vergognava, con cui ha rotto i ponti da vent’anni, cheutilizzava il tribunale per gestire un potere e preservarne altri. Confermata la sentenza in appello da un suo collega, Luigi Sesti,l'assassino, ha vissuto per quarant’anni una vita brillante e agiata, certo di essere uno che conta, al di sopra della legge.

Coprotagonista è Walter Andretti, giornalista sportivo spostato alla Cronaca nera, che si trova inguaiato dal direttore del giornale in due omicidi avvenuti da poco tempo: non ha appoggi, ha poche idee, ma la sua inettitudine iniziale si trasforma poco a poco, e indagando, osservando con attenzione i dettagli, scopre la verità.

Il finale è un boato a sorpresa e non importa se ormai sappiamo tutto del protagonista e dell’indagine, anzi.La suspense non viene mai meno, del resto Manzini è attualmente uno dei migliori scrittori di gialli, che coniuga narrazioni di forte impatto, profondità di analisi, intrecci sempre coinvolgenti ed efficaci, personaggi che avvincono il lettore fin dalla prima pagina, argomenti di importanza sociale.

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La giostra dei criceti https://labussolamagazine.blogspot.com/2018/12/la-giostra-dei-criceti-di-antonio.html


Tutti i particolari in cronaca"

di Antonio Manzini.

Genere: giallo

editore: Giallo Mondadori – 2024

pagine: 318

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