A cinquanta anni di distanza dal 1968
sono molte le iniziative, anche editoriali, che ricordano quella data. Una in
particolare: “Noi e il Sessantotto” si
differenzia dalle altre per il fatto di essere
un’antologia a cura di Tiziana Viganò pubblicata nel maggio di questo anno da
Macchione Editore.
Il libro si affida a una coralità di
voci, quindici per l’esattezza, di cui dodici autori che, seppure con modalità
diverse, hanno vissuto quel periodo e tre giovani che ne hanno sentito parlare
e avvertono la necessità di accostarvisi per prenderne maggiore confidenza. Le
storie, differenti per provenienza geografica ed esperienze vissute, coprono un
arco temporale che va dal 1968 al 1978. Dieci anni che hanno dato un’impronta
inconfondibile alla Storia del nostro Paese. Gente comune che si racconta
ricordando un periodo unico dove la storia del singolo si confondeva con quella
degli altri, dove i sogni, l’utopia, sembravano a portata di mano attraverso
piccoli cambiamenti che facevano intravedere l’avvio a grandi rivoluzioni. Per combattere una società borghese ancorata a
vecchi privilegi e consuetudini, se ne mettevano in discussione i vari aspetti:
dalla politica, alla scuola, alla religione, al sesso, alla moda, all’arte, al
sentirsi padroni delle proprie vite. Per costruire un futuro diverso e migliore
ogni confine veniva abbattuto nella consapevolezza di lottare tutti per un solo
scopo: cambiare il mondo in nome della libertà, sempre e ovunque. Mai come in
quel periodo i giovani si sono sentiti uniti, qualunque fosse la loro
nazionalità, in un clima di vicinanza così totale tanto da trasformarsi in una
nuova forma esasperata di accettazione della collettività ed escludere a priori
chi non vi si riconosceva.
Nell’andare contro tutto ciò che
rappresentava il passato, la strada iniziale ha lasciato il posto alla
violenza, la lotta armata ha preso il
sopravvento scatenando la reazione repressiva di chi aveva tutto da perdere e
gli “anni di piombo” sono arrivati a oscurare i traguardi raggiunti.
A distanza di anni le voci dei
narratori rivelano il desiderio di far riemergere quello che di positivo il
Sessantotto ha rappresentato e che ancora oggi resta come conquista. La società
è cambiata, i giovani sono cambiati, sono venute a mancare quelle spinte verso
un rinnovamento ancora auspicabile, ma privo della forza data da ideali,
passione e utopia.
Il libro presenta in chiusura la
cronologia dei fatti avvenuti negli anni Sessanta – Settanta e bene fa lo
storico Carlo A. Martigli, nella sua accurata prefazione, a definire il
Sessantotto un simbolo che va supportato con la memoria per evitare vecchi
errori e alimentare nuovi stimoli.
la versione cartacea di NOI E IL SESSANTOTTO
distribuito in tutte le librerie, nelle catene Mondadori Feltrinelli e UBIK e sugli store online
IL RACCONTO DI CARLA MAGNANI NELL'ANTOLOGIA
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