DALLA QUARTA DI COPERTINA
Milano 1928, il fascismo è al potere, la vita va avanti come sempre, ma nell’aria è percepibile un clima oppressivo, in cui non mancano limitazioni alle libertà, censure e delatori.
Macchione Editore (marzo 2024)
Pagine 152
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UN ESTRATTO:
Mimì mi appare con una vestaglia alla geisha e una sigaretta accesa tra le labbra. È molto giovane, tutta la sua poesia si riduce a un fiore nei capelli arruffati, fermati con qualche pettinino di tartaruga.
«Volete che spenga la luce? Ci sono uomini che preferiscono il buio» mi chiede senza quasi guardarmi. Poi aggiunge: «Facciamo presto, tra poco verrà un signore che non posso fare aspettare.»
Guardo con tristezza questa ragazza dal bel viso, non posso fare a meno di pensare a come avrebbe potuto essere la sua vita se solo non fosse nata in questo quartiere di miseria e degrado. Mi chiedo per quanti anni ancora potrà durare la sua bellezza, prima di svanire precocemente cancellata da questa esistenza. Con disagio le mostro la foto scattata all’obitorio da Lepore: il secondo cadavere ripescato dal naviglio.
«Conosci quest’uomo?» le chiedo.
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