Di Tiziana Viganò
Sono moltissimi infatti i soggetti di ogni età che in condizioni di stress lamentano una sintomatologia fisica, anche in assenza di malattie organiche: questi disturbi, funzionali e non organici si è visto che sono associati ad alterazioni del controllo neurovegetativo. Questa quindi la base di partenza per le indagini volte a chiarirne i meccanismi.
Uno studio fatto da un gruppo di ricercatori delle
università di Milano e Urbino su un gruppo di studenti del corso di
laurea in medicina nell’imminenza di un esame ha evidenziato uno
squilibrio neurovegetativo con sintomi come palpitazioni, nodo alla gola,
disturbi gastrici e intestinali e innalzamento della pressione sanguigna, dei
livelli di cortisolo e delle citochine e attivazione del sistema nervoso
simpatico
Il discorso cambia se
lo stress diventa persistente, e quindi cronico: l’iperattività simpatica
cronica è infatti un fattore di rischio cardiovascolare e può rappresentare un
pericolo se si associa a una predisposizione genetica, a particolari
caratteristiche biologiche o se si sovrappone ad altri fattori di rischio. In
presenza di un terreno favorevole o di alterazioni preesistenti può favorire
l’insorgenza di malattie cardiovascolari o gastroenteriche oppure peggiorarne
il decorso.
il test di controllo per confrontare i valori esaminati è stato effettuato in un periodo di vacanza, a distanza di tre mesi, con risultati negativi: tutte le alterazioni neurovegetative, ormonali e immunologiche erano scomparse, così come la sintomatologia soggettiva di cuore in gola, nodo allo stomaco, ansia, agitazione, insonnia, disturbi gastrici e intestinali….ovviamente le reazioni fisiologiche sono simili, mentre quelle psicologiche sono soggettive.
(seconda parte, continua)
I fattori di stress (stressor)
Possono essere stimoli che rappresentano una minaccia per la vita e per l’incolumità
fisica dell’individuo e sono quelli più frequenti nel mondo animale oppure dove
gli individui vivono condizioni in cui sicurezza e sopravvivenza sono centrali
nella vita. Nell’uomo hanno forme più indirette, in genere; eventi o situazioni
di perdita o separazione affettiva che sono tra i più potenti, dato che i
rapporti di attaccamento sono così importanti nell’essere umano; diagnosi di
malattie invalidanti o mortali, eventi e situazioni della vita riproduttiva, i
rapporti sessuali, la gravidanza, il parto, la menopausa. A questo
proposito alcuni studiosi hanno stilano “tabelle”, come si può vedere più
avanti, che seppur in modo freddo,schematico e limitato elencano i principali stressor nella vita di un individuo.
E’anche interessante verificare “dove” si colloca l’evento
stressante per dare inizio a interventi che migliorino sia la percezione del
soggetto nei confronti dello stress che la sua reazione e la ricerca di nuove
soluzioni per cambiare la sua vita: primo passo è il percorso di
consapevolezza.
v
lo
stressor è esterno e non può essere eliminato “fisicamente” – per es. condizioni lavorative frustranti in cui la
fuga o l’attacco non sono possibili, insoddisfazione per ritmi e tempi di
lavoro, frustrazione nei confronti dell’attività lavorativa.
v
lo
stressor è esterno e il soggetto non riesce a farlo emergere chiaramente – per esempio se c’è un rapporto
frustrante con una figura significativa, superiore o collaboratore sul lavoro,
oppure in famiglia:
v
lo
stressor è interno e può essere
identificato e possibilmente eliminato solo con adeguata terapia – situazioni conflittuali e
problemi di cui l’individuo è più o meno consapevole, ma che non sa come
gestire o controllare.
I
principali eventi stressanti della vita (scala di Holmes e Rahe)
Nonostante
sia uno strumento standardizzato e quindi molto limitato per la rilevazione
dello stress, la Scala di Valutazione degli stress e del riadattamento
sociale di Holmes e Rahe (1967, facoltà di medicina, università di Washington)
nonostante risalga a molti anni fa, permette di notare chiaramente come questi
eventi, scelti perché capaci di produrre in misura variabile cambiamenti
importanti nella vita, richiedano uno
sforzo pesante di adattamento creativo e di riadattamento psicosociale. Non si
tiene conto della variabilità degli individui di fronte all’evento stressante, né del fatto che ci sono eventi positivi –
matrimonio, nuovo lavoro, promozione sul lavoro ecc – o negativi –morte,
separazione, divorzio, licenziamento, perdite finanziarie ecc – che danno esiti
ben diversi!
I numeri a destra determinano il punteggio dell’evento:
durante lo studio si è visto che il 51%
delle persone con punteggi superiori a 300 in un anno si ammalavano, anche di
gravi malattie, anche se il fattore significativo più dello stress è il modo
come l’individuo lo affronta, e questo è ovviamente soggettivo.
SRE Schedule of recent experience” (T.H. Holmes
e R.Rahe, 1967)
- morte del coniuge 100
3. separazione
dal coniuge 65
4. imprigionamento
63
5. morte
di un parente stretto 63
6. incidente
o malattia 53
7. matrimonio
50
8. licenziamento
47
9. riconciliazione
matrimonio
10. pensionamento
45
11. variazione
dello stato di salute di un familiare 44
12. gravidanza
40
13. problemi
sessuali 39
14. acquisizione
di un nuovo membro familiare 39
15. cambiamento
negli affari 39
16. cambiamento
nello stato economico 38
17. morte
di un amico stretto 37
18. cambiamento
di attività lavorativa 36
19. variazioni
e contrasti con il coniuge 36
20. ipoteca
di entità rilevante 31
21. ostacolo
nel riscatto di un debito o di un ipoteca 30
22. cambiamento
di responsabilità nel lavoro 29
23. allontanamento
di un figlio da casa 29
24. problemi
con parenti acquisiti 29
25. notevole
successo personale 28
26. inizio
o fine del lavoro del coniuge 26
27. inizio
o fine della scuola 26
28. cambiamento
delle condizioni di vita 25
29. mutamento
nelle abitudini personali 24
30. problemi
col capo sul lavoro 23
31. cambiamento
negli orari e condizioni di lavoro 20
32. cambiamento
di residenza 20
33. cambiamento
di scuola 20
34. cambiamento
nelle attività del tempo libero 19
35. cambiamento
nelle attività sociali 18
36. ipoteca
o prestito di entità non rilevante 17
37. cambiamento
nelle abitudini del sonno 16
38. cambiamento
del numero delle riunioni familiari 15
39. cambiamento
nelle abitudini alimentari 15
40. vacanza 13
41. natale
12
42. lievi
violazioni della legge 11
P.Pancheri e M.Biondi studiosi della V Clinica Psichiatrica
dell’Università di Roma hanno messo a
punto un’altra “Lista di Avvenimenti della Vita” per la
valutazione dell’impatto sia oggettivo che soggettivo
- protratto sovraccarico di lavoro
- recente aumento delle responsabilità
- frustrazione e insoddisfazione nel lavoro
- conflittualità con colleghi e superiori
- perdite finanziarie
- conflitti familiari
- altri eventi percepiti come negativi e incontrollabili
La
risposta di stress è, come si è già detto, caratterizzata da modificazioni
dello stato biologico interno dell’organismo e da modificazioni del
comportamento.
A
livello psicobiologico prepara l’organismo alle maggiori richieste ambientali
(per esempio un cambiamento della temperatura esterna) oppure a un’esigenza
interna all’organismo stesso (per
esempio un’emorragia interna oppure la febbre): e quindi dispone il fisico
all’azione attivando meccanismi biochimici
A
livello psicocomportamentale attiva l’azione, il cervello modifica il suo stato
funzionale, attivando l’attenzione e la memoria, il sistema neuromuscolare
entra in funzione (reazioni di attacco e fuga).
In condizioni normali, soprattutto questo succede
nell’animale e nel neonato, i due programmi si attivano simultaneamente e in
modo coordinato fino a che lo stressor non sia eliminato. Nell’adulto invece
questa simultaneità è rara, perché diversi fattori possono interferire:
v
i due programmi si attivano simultaneamente e lo stress si consuma
nell’azione quando è possibile lo scarico dell’aggressività con un
comportamento adatto a fronteggiare la frustrazione. Questa condizione in
genere ha un basso rischio psicosomatico.
v
nessun programma è attivato, neppure davanti a uno stress intenso. La risposta di
stress non si manifesta, mentre si attivano i meccanismi di difesa. Questa
condizione se è ripetuta, è ad alto rischio per malattie soprattutto
immunitarie
v
il programma psicocomportamentale è attivato in via preferenziale, con scarso filtro cognitivo nei
confronti delle emozioni. Questo protegge da malattie psicosomatiche, ma
favorisce la comparsa di disturbi psichiatrici .
v
viene attivato in via preferenziale il programma psicobiologico, mentre è inibita, bloccata o
ipercontrollata l’espressione comportamentale, le emozioni, l’aggressività
soprattutto. Questo favorisce le malattie cardiocircolatorie. Si attivano i
meccanismi di difesa.
Lo studio del sistema nervoso autonomo in campo medico ora
può essere fatto
analizzando le problematiche inerenti al sistema nervoso autonomo,
sia dal punto di vista fisiopatologico che clinico e terapeutico, con particolare attenzione ai
legami con ipertensione arteriosa, coronaropatia ischemica, diabete, scompenso
cardiaco, sindrome da fatica cronica e altre patologie funzionali. Sono moltissimi infatti i soggetti di ogni età che in condizioni di stress lamentano una sintomatologia fisica, anche in assenza di malattie organiche: questi disturbi, funzionali e non organici si è visto che sono associati ad alterazioni del controllo neurovegetativo. Questa quindi la base di partenza per le indagini volte a chiarirne i meccanismi.
Lo stress non deriva solo dallo stimolo acuto, cioè
l’esame che incombe, ma anche dalla
sollecitazione cronica nel periodo di studio intenso che lo precede.
Dato che su queste circostanze il soggetto ha un buon
margine di controllo – infatti non è obbligato a sostenere la prova se non ha
una preparazione adeguata – tutti i sintomi, anche se fastidiosi, non sono
lesivi per la salute: sono effetti fisiologici, perché sono la
normale reazione di un individuo a uno stress temporaneo.
I soggetti indagati dal trial appartengono a una popolazione
giovane e sana e quindi i risultati non sono influenzati da malattie pregresse
o intercorrenti. In 30 studenti di entrambi i sessi, non fumatori, sono stati
effettuati, prima di un esame universitario, test psicologici, misurazioni dei
livelli di cortisolo e citochine nella saliva, registrazione del tracciato
elettrocardiografico, pressorio e respiratorio.
Risultati: circa 10mmHg in più nella pressione; aumento
dell’attività simpatica del cuore anche a riposo; aumento del cortisolo e variazione
nelle concentrazioni di alcune citochine, le interleuchine 1 e 2 e il fattore
di necrosi tumorale, che denunciano interessamento del sistema endocrino e immunitario.
il test di controllo per confrontare i valori esaminati è stato effettuato in un periodo di vacanza, a distanza di tre mesi, con risultati negativi: tutte le alterazioni neurovegetative, ormonali e immunologiche erano scomparse, così come la sintomatologia soggettiva di cuore in gola, nodo allo stomaco, ansia, agitazione, insonnia, disturbi gastrici e intestinali….ovviamente le reazioni fisiologiche sono simili, mentre quelle psicologiche sono soggettive.
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