lunedì 25 novembre 2019

“La tripa il capote la capa” di Gabriella Raimondi. Recensione di Tiziana Viganò


Tanta vita, a Cuba, isola lontana dal mondo moderno, musica di note e di realtà, storie di donne e uomini forti come rocce ma pieni d’amore e di sane emozioni, poveri di beni materiali ma ricchi di alti ideali. 

Recensione di Tiziana Viganò

Tre strati diversi, profumati con l’odore di un passato forte. Un interno di tabacco trinciato con cura, la tripa, avvolto con una foglia sottile, la capa: prima di terminare la preparazione del sigaro una donna innamorata nasconde un sottilissimo foglio di carta velina vergata con una scrittura incerta, un messaggio d’amore e un richiamo. Poi avvolge tutto in una morbida foglia di tabacco, il capote, lo taglia e lo passa a un’amica che lo chiude con la fascetta: deve raggiungere un obiettivo preciso, perché lei ha bisogno del suo uomo. Ma succede l’imponderabile, c’è confusione nella Casita Roja, dov’è finito quel sigaro prezioso? È il 1958, una data fatidica per Cuba.
Per cinquantasei lunghissimi anni quel sigaro rimarrà in una scatola di legno di cedro, varcherà l’oceano e arriverà in Spagna dove incrocerà il destino di Arianna, ragazza italiana figlia di una sigaraia e di un tabaccaio napoletano, una famiglia legata alla tradizione antica della Manifattura di Napoli, cultrice del comunismo e soprattutto della rivoluzione cubana. Lei è un’agronoma appassionata di quella pianta antica e comincerà la sua ricerca: ragazza avventurosa, Arianna, sempre pronta a scoperte e a viaggi nel mondo, curiosa e indagatrice.
E c’è Dario, l’amico di sempre che la segue a Cuba per incontrare il fratello Giampaolo che si è preso un periodo di riposo per vagabondare nell’America Latina e a Cuba, anche lui alla ricerca di qualcosa di misterioso. Fili del passato che devono intrecciarsi tra loro, trovare il tessuto che li lega.

Un lungo viaggio da ovest a est dell’isola, seguendo labili tracce che diventano sempre più chiare man mano che gli incontri con la gente del posto aprono gli occhi alla storia, agli eventi lontani che hanno segnato l’isola: sopra di tutto la entrañable transparencia del Che, l’eroe immortale.
Intorno ai protagonisti il paesaggio lussureggiante di Cuba, la sua atmosfera d’altri tempi, decadente, disordinata, ma così affascinante e soprattutto la sua gente ospitale, una società con luci e ombre che però seduce i due ragazzi italiani.
Tanta vita in quell’isola lontana dal mondo moderno, musica di note e di realtà, storie di donne e uomini forti come rocce ma pieni d’amore e di sane emozioni, poveri di beni materiali ma ricchi di alti ideali. Tutto scorre dalla penna attenta di Gabriella Raimondi, una viaggiatrice esperta che sa guardare oltre l’apparenza e descrivere un mondo così affascinante immergendo il lettore in un ambiente che si lega strettamente alla storia della gente e della sua cultura.
Una narrazione che trattiene il lettore sulle pagine senza dargli il tempo di pensare ad altro. Un libro bellissimo, da leggere subito, una scrittrice di alto livello, da seguire.

“La tripa il capote la capa” 
di Gabriella Raimondi
0111 edizioni, 2018
link all'acquisto su IBS

Nessun commento:

Posta un commento