martedì 23 luglio 2019

“Tango rosso” di M.A. Macciocu. Recensione di Tiziana Viganò


Il tango: “un grande abbraccio magico dal quale è difficile liberarsi... un linguaggio in cui convivono tragedia, malinconia, ironia, amore, gelosia, ricordi, il barrio amato, la madre, pene e allegrie, odori di bordelli e di attaccabrighe (J.L.Borges).

recensione di Tiziana Viganò

Nel libro di Maria Antonietta Macciocu “Tango rosso” (2018, Golem edizioni) la magia della passione, rossa, diventa ben presto una gabbia che pare dorata, ma che non lo è, un gioco sado-masochistico, nero, in una coppia patologica, una profezia che si avvera, una corsa verso la distruzione.

Con un ritmo serrato e fortemente drammatico, in crescendo e poi in discendendo, Giulia Valet racconta la sua storia di donna segnata nell’infanzia dal trauma di una perdita, l’assenza del padre, e l’influsso di una madre anaffettiva, vittima, che le farà ripetere un copione di colpa e abbandono nella vita e nella scelta del partner, strutturando un carattere dipendente, con una quasi totale mancanza di autostima.
Nonostante il suo successo nello studio e nel lavoro, Giulia si svaluta e sente di non meritare amore: si rifugia nell’illusione di un rapporto passionale con un uomo narcisista e dominante che vede in lei una preda, una vittima ideale e attua la sua strategia di violenza psicologica che lentamente, inesorabilmente, sfocia nella violenza fisica. Una parabola che sale, ma a patto di una rinuncia a se stessa, e poi scende in cupa depressione, arrivando a un finale degno di un giallo.

Donne che accettano di modellarsi per diventare quello che un uomo vuole che siano, subiscono violenza psicologica e fisica scambiandola per amore, che sacrificano la loro vita e le loro aspirazioni, che s’illudono e ingannano se stesse, che tornano sempre a mettere la testa sotto la scure di un amore malato: quante Giulia ci sono? si chiede nella postfazione la psicologa Laura Onofri. Quanto tempo ci vorrà ancora perché imparino l’amore per se stesse e l’autostima?
Se negli ultimi anni la consapevolezza nelle donne che la violenza è un reato è quasi raddoppiata ed è aumentato il numero di donne che denuncia il fatto, troppo grande è ancora il divario con quelle che tacciono e troppi ancora i femminicidi. In Italia sono ancora ben sette milioni le donne tra i sedici e i settanta anni che hanno subito una forma di violenza fisica o sessuale, quasi tre milioni dal partner e dall’ex partner (dato ISTAT, 2014).

La scrittrice, M.A. Macciocu, è attiva nell’associazione “Se non ora, quando” di Torino e attraverso il libro parla di esperienze vissute a contatto con donne maltrattate. La figura della protagonista e delle altre donne, diverse da Giulia ma come lei vittime di un’idea del femminile atavica e maschilista è difficile da scardinare: emergono quindi nel testo gli stereotipi che schiacciano da millenni non solo il ruolo delle donne, ma anche l’idea che le donne hanno di se stesse. Solo abbattendo gli stereotipi, in un periodo molto lungo, si potrà forse cambiare la percezione dei due sessi, un movimento che come nel tango vede l’uomo in posizione di guida, dominante, e la donna in posizione inferiore ma seduttiva, pericolosa, da dominare.

Il libro trasporta il lettore nell’anima dei personaggi attraverso una scrittura avvincente, dal fraseggio intenso, ricco di colore e di emozione: la Macciocu inventa un suo linguaggio originale, musicale, da scrittrice di alta qualità. I personaggi sono approfonditi nelle loro emozioni e nei loro processi mentali, Giulia è l’Io narrante che si apre al lettore fin nelle pieghe del suo inconscio e si alterna al narratore esterno che tutto sa. La scrittrice dimostra conoscenza approfondita dell’argomento nei suoi risvolti psicologici più profondi e ha creato un libro davvero appassionante, che si legge come un romanzo ma anche insegna molte cose e stimola la riflessione. Da non perdere.

Tango rosso
di Maria Antonietta Macciocu
Editore: Golem Edizioni
Anno edizione: 2018
Pagine: 177
EAN: 978888578511

Maria Antonietta Macciocu è nata a Sassari e vive a Torino. Autrice di poesie e romanzi, caratterizza la sua produzione con l’attenzione a problemi storici, politici, sociali, civili e culturali, raccontati secondo un’ottica prevalentemente femminile. Nel 2010 ha pubblicato il libro di poesie Amore che non tocca con la casa editrice Mediando di Sassari, sulla gente e i paesaggi della Sardegna. Nel 2011 ha pubblicato con Mediando Petalie. Romanzo popolare sardo- piemontese, scritto con Donatella Moreschi: una saga che racconta 150 anni di storia italiana dalla parte delle donne, tra Torino e la Sardegna. Nel settembre del 2014 ha pubblicato in formato e book con indiesg&a Vinile. Romanzo familiare in colonna sonora, scritto con Donatella Moreschi, sulla generazione dei precari. Attivista di Senonoraquando? di Torino, ha curato per l’associazione, insieme con Stefano Vitale e Albertina Bollati, una raccolta di poesie contro la violenza sulle donne, uscita nell’aprile 2015 col titolo Mal’Amore no. Frammenti di un percorso amoroso, in cui sono presenti suoi testi. Nel luglio del 2015 ha vinto il primo premio Giallo Ferrara con il giallo Al momento opportuno, scritto con Donatella Moreschi, (ed.Betelgeuse) a cui è seguito Con le migliori intenzioni, sempre con Donatella Moreschi, pubblicato nell’ottobre del 2017 da Golem Edizioni. Il suo racconto Gazzella è stato inserito nell’antologia Carne e Spirito. Le donne di oggi si raccontano (2016 C.E. ECHOS) Il suo racconto Tempi e Tempo e stato inserito nell’antologia Mille voci contro la violenza (2018 C.E. La strada di Babilonia)