mercoledì 20 febbraio 2019

Rien ne va plus di Antonio Manzini – Recensione di Tiziana Viganò


la mia recensione per l'ultimo libro di uno degli scrittori che preferisco, scrittore a tutto tondo, non solo giallista

(già pubblicato sul portale Milano Nera http://www.milanonera.com/rien-ne-va-plus-2/)

Rien ne va plus, i giochi ormai sono fatti, e la soluzione dell’omicidio di un ragioniere del casino di Saint-Vincent – al centro del romanzo precedente “Fate il vostro gioco”- ha ottenuto un colpevole ma non il mandante. Ora, un furto clamoroso e sviluppi sanguinosi lanciano Rocco Schiavone, il protagonista della serie di Antonio Manzini, su nuove piste.  Il suo fiuto di sbirro esperto capta un “odore” particolare e come il suo cane Lupa segue tracce che solo lui è in grado di percepire: la sua crisi personale non ha attutito i suoi sensi ben all’erta, il suo intuito e la capacità di vedere oltre, con una visione più ampia che lega fatti apparentemente slegati.

Rien ne va plus, niente va più...neppure per Rocco: è molto stanco, con poca energia, pieno di acciacchi mentali e fisici, anche se non ha ancora compiuto cinquant’anni: il senso della perdita non lo abbandona mai, così come il tradimento di Caterina, il momento difficile nei rapporti con i suoi grandi amici romani. La sua depressione è cosmica, e a tratti sembra sommergerlo, i fantasmi di persone e azioni passate lo inseguono e perfino quello della moglie non gli fa compagnia come il solito. Come se non bastasse, è in pericolo, rischia di essere accusato di omicidio.
Un personaggio a prima vista scostante, collerico, maleducato, nasconde sotto la corazza fragilità, capacità d’amore e d’amicizia che lo rendono affascinante e molto vicino a noi.
Lo scrittore scava a fondo nel suo protagonista, come sempre, ma in questo romanzo porta alla ribalta anche i membri della sua squadra di poliziotti un po’ scalcinati che in questo libro sono a un punto di svolta della loro vita: li racconta nel quotidiano, nei loro problemi di vita e di affetti. Casella, Deruta, Scipioni, Pierron, D’Intino, ma anche Michela Gambino della Scientifica e Alberto Fumagalli il medico legale assorbono tutti nuova luce con ll’interesse dello scrittore.

Manzini è un romanziere che mette il protagonista e i suoi i personaggi al centro di un dramma umano che si sviluppa libro per libro toccando molti temi della vita, della politica, della società: l’intreccio poliziesco assume valore proprio dal contesto psicosociale che lo circonda.
Gli avvenimenti si inseguono, si alternano, procedono in parallelo: seguiamo la squadra col suo capo per una settimana fino al colpo di scena finale che dà l’idea di un’imminente catarsi...o forse...? aspettiamo con ansia il prossimo romanzo di Manzini per saperlo! 

mie recensioni per i libri di Antonio Manzini
Pulvis et umbra
La giostra dei criceti
Cinque indagini per Rocco Schiavone


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