la mia recensione per l'ultimo libro di uno degli scrittori che preferisco, scrittore a tutto tondo, non solo giallista
(già pubblicato sul portale Milano Nera http://www.milanonera.com/rien-ne-va-plus-2/)
Rien ne va plus, i giochi ormai sono fatti, e la soluzione
dell’omicidio di un ragioniere del casino di Saint-Vincent – al centro del
romanzo precedente “Fate il vostro gioco”- ha ottenuto un colpevole ma non il
mandante. Ora, un furto clamoroso e sviluppi sanguinosi lanciano Rocco Schiavone, il protagonista della
serie di Antonio Manzini, su nuove
piste. Il suo fiuto di sbirro esperto
capta un “odore” particolare e come il suo cane Lupa segue tracce che solo lui
è in grado di percepire: la sua crisi personale non ha attutito i suoi sensi
ben all’erta, il suo intuito e la capacità di vedere oltre, con una visione più
ampia che lega fatti apparentemente slegati.
Rien ne va plus, niente va più...neppure per Rocco: è molto stanco,
con poca energia, pieno di acciacchi mentali e fisici, anche se non ha ancora
compiuto cinquant’anni: il senso della perdita non lo abbandona mai, così come il
tradimento di Caterina, il momento difficile nei rapporti con i suoi grandi
amici romani. La sua depressione è cosmica, e a tratti sembra sommergerlo, i
fantasmi di persone e azioni passate lo inseguono e perfino quello della moglie
non gli fa compagnia come il solito. Come se non bastasse, è in pericolo,
rischia di essere accusato di omicidio.
Un personaggio a prima vista
scostante, collerico, maleducato, nasconde sotto la corazza fragilità, capacità
d’amore e d’amicizia che lo rendono affascinante e molto vicino a noi.
Lo scrittore scava a fondo nel
suo protagonista, come sempre, ma in questo romanzo porta alla ribalta anche i
membri della sua squadra di poliziotti un po’ scalcinati che in questo libro
sono a un punto di svolta della loro vita: li racconta nel quotidiano, nei loro
problemi di vita e di affetti. Casella, Deruta, Scipioni, Pierron, D’Intino, ma
anche Michela Gambino della Scientifica e Alberto Fumagalli il medico legale
assorbono tutti nuova luce con ll’interesse dello scrittore.
Manzini è un romanziere che mette il protagonista e i suoi i
personaggi al centro di un dramma umano che si sviluppa libro per libro toccando
molti temi della vita, della politica, della società: l’intreccio poliziesco
assume valore proprio dal contesto psicosociale che lo circonda.
Gli avvenimenti si inseguono, si
alternano, procedono in parallelo: seguiamo la squadra col suo capo per una
settimana fino al colpo di scena finale che dà l’idea di un’imminente
catarsi...o forse...? aspettiamo con ansia il prossimo romanzo di Manzini per
saperlo!
mie recensioni per i libri di Antonio Manzini
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