Un libro inquietante e sconvolgente.
Carrisi ci ha abituato a libri
particolarmente forti, ma questo ha qualcosa in più: chi frequenta la realtà
virtuale dei videogame sa bene quello
che è descritto, chi non la conosce sarà angosciato da quello che immagina e
non riesce a valutare fino in fondo.
La paura
dell’ignoto e del deep web, così
misterioso per la maggior parte di noi, s’insinua fin dall’inizio del thriller,
le tinte cupe e angoscianti della vicenda sono accompagnate da un’atmosfera
perfetta, dove le ombre nere e la pioggia incessante come una piaga biblica
avviluppano i personaggi come in una ragnatela tormentosa.
Mila Vasquez, la poliziotta
specializzata in persone scomparse già protagonista de “Il Suggeritore” (2009, Longanesi) e “L’ipotesi del male” (2014,
Longanesi) torna in questo nuovo romanzo. Dopo l’esperienza terribile
passata si è ritirata con la figlia in una casa isolata, lontano da tutto e
tutti, lontana anche dalla tecnologia. Può
sfuggire al buio. Ma non può impedire al buio di cercarla.
Il Male ritorna, sotto le spaventose forme di un nuovo
Suggeritore, un serial killer subliminale,
un uomo che ha il potere di cambiare le
persone, di trasformare innocui individui in sadici assassini e da questo
trae immenso piacere. È forse Enigma, quell’uomo
coperto di numeri tatuati su ogni centimetro di pelle che ora è rinchiuso nella
Fossa, una prigione di massima sicurezza?
Mila si ritrova a frequentare un Altrove
dove tutto è possibile, dove non c’è Male
che non possa essere compiuto: molte volte entra nel mondo virtuale per trovare tracce che le faranno risolvere la
catena di delitti, ma niente più sarà come prima: la poliziotta afflitta da alessitimia,
che non provava sentimenti di dolore, nè empatia, ora è scossa nel profondo,
prova emozioni, amore e dolore, il dolore dell’anima. É tornata umana.
Carrisi è il
maestro del thriller che più di ogni altro affronta il tema del Male, scandagliandolo nelle profondità della mente
criminale, lui che è criminologo e quindi estremamente competente in materia. Le sue pagine sono doppiamente interessanti
perché, al di là della storia mozzafiato, insegna nei dettagli i profili
psicologici e le azioni di chi è coinvolto nella malvagità, vittime e carnefici,
una lettura preziosa per tutti gli scrittori di gialli!
Così ci fa capire che i
mostri sono tra noi, nascosti dietro la doppia vita di individui
terribilmente “normali”, banali, insospettabili. Internet è il luogo dove oggi, più che altrove, emergono i demoni
della natura umana, spesso invisibili nella vita reale dove tutti indossano una
maschera: dietro uno schermo o un display si è liberi dalle ipocrisie che la società
impone, e non ci sono rischi perché l’anonimato copre ogni nefandezza.
La scrittura scarna ed essenziale di Donato Carrisi focalizza l’attenzione sull’intreccio, abbastanza complesso da legare l’attenzione di chi legge
dalle prime battute alla soluzione finale, muove i personaggi nei giochi
mostruosi, tra gli inganni e le illusioni della mente criminale...e ci conduce
dove vuole. Possiamo vederlo trasparire tra le pagine dei suoi libri con quel sorrisetto diabolico accuratamente studiato,
mentre vede il lettore sgranare gli occhi, passare di ansia in ansia, da un
colpo di scena a un altro senza più respiro: un vero acrobata, maestro del thriller e anche lui – permettetemelo! –
un po’ come il Suggeritore, manipolatore dei sentimenti del lettore...almeno
per lo spazio del libro!
continua a leggere Milano Nera
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