Un Mamba Nero, il micidiale serpente
dei sette passi striscia per Milano,
si nasconde in luoghi dove sono conservate la Bellezza e il Genio umano in una
delle più altre espressioni, Leonardo da Vinci. Colpisce mortalmente e si
dilegua per ricomparire, veloce e inafferrabile, senza lasciare tracce, neppure
il sangue delle quattro vittime, avvelenate dalla neurotossina letale in una
scenografia spettacolare. Sette passi per morire.
Piano piano il
mistero comincerà a svelarsi, grazie alle capacità di un personaggio famigliare
ai lettori di Paolo Roversi.
Enrico Radeschi era sparito da Milano e dall’Italia nel 2009,
anzi, si era disconnesso dal mondo
con un elaborato e ingegnoso piano e l’aiuto della malavita, perché inseguito
da un assassino che voleva vendetta: ma è difficile dissolversi se Loris Sebastiani, capo della squadra Mobile milanese, un bulldog che
non molla mai l’osso, ha bisogno delle straordinarie capacità informatiche
dell’amico ed è deciso a trovarlo anche in capo al mondo.
Sebastiani è un gran personaggio, poliziotto elegantissimo, firmato dalla testa
ai piedi anche sulla scena dei crimini, dove si presenta con la Range Rover e il Toscanello da passare da una parte all’altra della bocca e
frantumare: un seduttore incallito di esemplari femminili ventenni da consumare
in una notte, come un pasto nei ristoranti migliori della città o un bicchiere
di vino raffinato.
Cosa si nasconde sotto la misteriosa
sigla xt11? E che ruolo ha Leonardo
da Vinci in tutto questo? Con l’hashtag #morte in diretta, i video degli
omicidi diventano virali: sono necessarie persone specializzate in cybercrime,
ed Enrico Radeschi è il consulente
ideale della Madama.
Così Enrico ricompare nella sua Milano otto anni dopo la
sua sparizione: non ha perso il suo smalto di eccellente giornalista di cronaca nera e di hacker che sguazza nel mondo dei criminali fuori di testa dove (forse)
un po’ si proietta; abilmente riesce a penetrare nella psiche dell’assassino e
ragionare come lui. Enrico non resiste alla sfida mortale del Mamba e si butta
nell’indagine. il suo destino è ineluttabile. Scovare la verità, seguire tracce
impossibili, dimostrare di essere il più bravo: il suo destino è ineluttabile. È sempre
connesso al pc e al cellulare e corre in velocità, si fa per dire, sul Giallone, la Vespa vintage del 1974.
Aiutato dagli amici e rallegrato dal vecchio labrador Buk e da un arzillo
cagnetto di nome Rimbaud, è un tombeur de
femme de’ noantri ma non se ne preoccupa.
Nerd è anche l’assassino, un black hat - un haker
malvagio - indiscutibilmente genio dell’informatica, psicopatico quanto basta
per tessere una trama iperbolica per distruggere l’angoscia abbandonica
dell’infanzia.
Il Male e la follia si nascondono e
proliferano nel web, in quel mare
magnum dove tutti trascorrono molto del loro tempo senza capire bene che c’è
l’altra faccia oscura, il deep web
dove si può trovare tutto ciò che di malvagio si possa immaginare. La rete sa
tutto di noi comuni mortali, neanche ci immaginiamo quanto. Ha cambiato il
mondo e anche il thriller ormai sempre
più si confronta con la nuova realtà.
Un giallo ironico
e divertente, ingegnoso nella trama che ci sembra assolutamente reale e
possibile, interessante nelle informazioni che svelano alcuni meandri del mondo
high tech: una lettura veloce e
dinamica che corre a perdifiato verso il finale, impossibile smettere!
Paolo Roversi ci fa entrare nel mondo del portale
MilanoNera, una sua creatura di grandissimo successo di cui è direttore,
spaziare nelle sue molteplici attività letterarie tutte legate alla letteratura
gialla. Ci conduce anche per le vie di una Milano viva e
affascinante, .......
...continua a leggere il finale su
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