vie urinarie. Il figlio dichiara «Nulla di grave, ha una piccola infezione. Abbiamo preferito ricoverarlo vista la sua età. Potrebbe essere dimesso martedì».
La fonte di questa notizia è La Repubblica. «Da
tempo Garcia Marquez è in condizioni di salute cagionevoli e instabili. Da un
paio di anni si dice che lo scrittore soffra di Alzheimer, ma anche su questo i
suoi stessi familiari hanno dato versioni contrastanti. L’ultima apparizione in
pubblico dello scrittore colombiano, da circa trenta anni residente in Messico,
risale al 6 marzo scorso, quando si affacciò dalla sua casa per salutare i
giornalisti accorsi per il suo 87esimo compleanno».
Qualche anno fa, il poeta colombiano, vincitore nel
1982 del premio Nobel per la Letteratura e autore di Cent’anni di
solitudine, ha inviato una lettera d’addio ai suoi amici. Con essa, di
fatto, Marquez si ritirava dalla vita pubblica? In realtà pare che lo scritto sia di Johnny Welch, e che Marquez ne abbia negato la paternità...una contesa piuttosto divertente, in ogni caso vale la pena di leggere questo scritto!
Lettera d’addio
Se Dio, per un istante, dimenticasse che sono un
pupazzetto di stoffa e mi donasse un pezzo di vita, probabilmente non direi
tutto quello che penso, ma in fin dei conti, penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose non per quanto valgono, ma per quello
che esprimono.
Dormirei poco, sognerei di più, capendo che per ogni
minuto in cui chiudiamo gli occhi perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei quando gli altri si fermano, mi risveglierei
quando gli altri si coricano.
Se Dio mi facesse dono di un ritaglio di vita vestirei
senza fronzoli, mi butterei di pancia al sole, lasciando scoperto non solo il
mio corpo, ma pure la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul
ghiaccio e attenderei così l’arrivo del sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh, sulle stelle, una
poesia di Benedetti; e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei
alla luna.
Annaffierei con le mie lacrime le rose, per sentire il
dolore delle loro spine, e l’incarnato bacio di quei petali…
Dio mio, se io avessi uno scampolo di vita…
Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente
che la amo. Ad ogni donna e ad ogni uomo farei capire che sono loro i miei prescelti
e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini dimostrerei che sbagliano quando pensano che
uno smette di innamorarsi perché invecchia, ignorando che uno invecchia proprio
perché ha smesso di innamorarsi!
A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo
imparasse a volare.
Ai vecchi insegnerei che la morte non è fatta di
vecchiaia, ma di oblio.
Tante cose ho imparato, da voi uomini…
Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima
della montagna, senza capire che la vera felicità sta nel modo di salire quel
pendio.
Ho imparato che quando un neonato afferra, per la prima
volta, col suo piccolo pugno, il dito di suo padre, lo fa per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un
altro uomo dall’alto in basso soltanto quando si appresta ad aiutarlo a
rialzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma in
verità poco mi serviranno, perché quando mi metteranno dentro quella valigia
starò, infelicemente, già morendo.
Di’ sempre quel che senti e fa quello che pensi.
Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedrò
dormire, ti abbraccerei forte e chiederei al Signore di poter essere il
guardiano della tua anima.
Se sapessi che è questa l’ultima volta che ti vedrò
uscire da quella porta, ti darei un abbraccio, un bacio e ti chiamerei poi
indietro per continuare a darteli.
Se sapessi che questa è l’ultima volta che sentirò la tua
voce, registrerei ognuna delle tue parole per poter ascoltarle una e un’altra
volta, all’infinito.
Se sapessi che sono questi gli ultimi minuti che mi
restano per guardarti, ti direi “ti amo”, senza pensare, scioccamente, che tu
lo sai da sempre.
C’è sempre un domani e la vita di solito ci offre la
possibilità di rifare ogni cosa per bene, ma se mi sbagliassi e l’oggi fosse
tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti questo, che ti amo, e che non mi
riuscirà di dimenticarti.
Nessuno, vecchio o giovane, ha il domani assicurato. Oggi
potrebbe essere l’ultima volta che vedi coloro che contano per te.
Per questo non aspettare, fallo ora , perchè se quel
domani infine non arriva, rimpiangerai il giorno in cui non trovasti il tempo
di un sorriso, un abbraccio, un bacio; troppo occupato per concedere alla vita
la sua ultima grazia.
Tieni coloro che ami vicino al cuore, sussurragli
all’orecchio che hai bisogno di loro, amali, trattali bene, e trova del tempo
per dire “mi dispiace”, “scusami”, “ per favore”, “grazie” , voglio dire, tutte
quelle parole d’amore che hai in grembo.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi
la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici quanto tieni a
loro.
Gabriel Garcia Marquez
non ho mai letto parole cosi belle cosi vere !!! ciao Gabriel riposa in pace !!!!
RispondiEliminaho le lacrime agli occhi
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RispondiEliminaSalve....parole molto profonde che è un piacere leggerle, fanno bene all'anima. Devo, mio malgrado, fare un appunto: come mai da un blog all'altro ci sono molte parole, che hanno lo stesso significato e vogliono esprimere la stessa cosa, ma sono scritte differenti tra loro. Per citarne un esempio, prendo a caso un pensiero, io l'avevo scritto così:" Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con la dimenticanza". Su un'altro blog era scritto:" Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con la dimenticanza". Su questo blog:" Ai vecchi insegnerei che la morte non è fatta di vecchiaia, ma di oblio". Diciamo che il significato è lo stesso, però non capisco come mai queste differenze. Non è stato scritto da una sola persona? Se riuscissi ad avere una spiegazione, vi direi Grazie!
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