Degli iceberg si sente
perfino l’odore: nella notte senza luna la superficie dell’oceano è nera, non
si vedono riflessi bianchi del ghiaccio. Le vedette non hanno i binocoli che sono
chiusi in un cassone che non si può aprire. La nave grande e bellissima scivola
veloce sull’acqua guidata da qualcuno che ha detto “Nemmeno Dio può affondare
questa nave”, e da qualcun altro che nel suo delirio di onnipotenza ha ignorato
gli avvisi di pericolo. Perché? Quanti misteri rimarranno sospesi nell’aria
gelida di quella notte?
Sono le 2,20 del 15 aprile 1912 e il
transatlantico più bello del mondo, della compagnia “White Star” spegne la sua
stella dopo un’ora e mezza di terrificante agonia, affogando 1518 persone
nell’oceano artico e lasciandone in vita poco di più di 705...
In uno dei più famosi
simboli della fragilità umana di fronte a se stessa e alla Natura troviamo
spunti e riflessioni infiniti, migliaia di storie: amore e morte, eroismo e
vigliaccheria, intelligenza creativa e distruttiva, uguaglianza e diversità, altruismo
ed egoismo, interessi economici e segreti inconfessabili...
Claudio Bossi è uno dei maggiori esperti internazionali della storia del Titanic: ha dedicato trent’anni della sua vita a studiare fin nei minimi particolari l’evento e a cercare tutti i possibili documenti e testimonianze di questa immane tragedia: nelle sue conferenze e nel suo libro mette tutta la sua passione, calda e travolgente, coinvolge gli ascoltatori fino a farli sentire tutti a bordo in quella notte fatale. E’ stato ospite di numerosi programmi televisivi e viene interpellato da tutti coloro che vogliono notizie approfondite sull’evento.
CLAUDIO BOSSI - “TITANIC - Storia, leggende e superstizioni sul tragico primo e ultimo viaggio del gigante dei mari” (2012) – Giunti-De Vecchi Editore
Nella finzione
letteraria come nella realtà l’eroe diventa indimenticabile proprio quando
muore. Quanti “eroi” morirono nel naufragio compiendo atti passati alla storia…
Non c’è stato nulla di mitico né di eroico se non in casi isolati.
Pochi sono i nomi di coloro che si sacrificarono per altruismo, per lo più
sconosciuti: al contrario ci furono molti episodi in cui, per salvare la pelle,
furono compiuti atti di autentica vigliaccheria. Il comportamento
dell’equipaggio fu assolutamente disdicevole e questo è uno dei motivi per cui
affermo che non si è trattato di un
incidente.
La realtà della
tragedia del Titanic, con i suoi oltre 1518 morti, con il tempo si ammantò di
leggenda. Misteri e fantasmi aleggiano ancora oggi sul relitto…
Presentimenti, premonizioni, messaggi
dell’occulto, misteri ed enigmi, il Titanic è ricco di “leggende”, tutte che
miravano a sostenere che la nave fosse in qualche modo una predestinata.....un
argomento affascinante, di cui si potrebbe parlare per ore.
Quanti amori vennero spezzati durante la tragedia? Raccontaci un episodio particolarmente significativo.
A bordo del Titanic vi furono giovani coppie in viaggio di nozze, altri che si trovavano in una situazione illegale, uno che aveva sottratto i figli alla moglie dalla quale si era separato.
Si trovavano a bordo due giovani irlandesi, Denis e Mary, passeggeri di terza classe: lui lavorava come garzone nella drogheria della famiglia di lei, che ovviamente, per ragioni di censo e rango sociale, si oppose a questa unione. La giovane coppia, innamorata alla follia ma disperata, decise allora di fuggire negli Stati Uniti per coronare il suo sogno d’amore. I due ragazzi avevano prenotato il loro viaggio su un altro bastimento della White Star Line, ma furono trasferiti a bordo del Titanic, perché la prima nave non poté salpare per uno sciopero in atto. Tre giorni più tardi, la sorte maligna e un iceberg distrussero le loro speranze, i due ragazzi morirono nel naufragio e i loro corpi non furono mai identificati.
Quanto c’è di vero e
quanta finzione nel film con Di Caprio e la Winslet?
La base storica è ricca sicuramente di molti dettagli, però è
assolutamente inconcepibile, per le rigide norme dei tempi, che un passeggero
di terza classe potesse venire a diretto contatto con una di prima classe…
Bravo il regista ad avere assemblato storia e romanticismo, però con tanta
licenza poetica....
Affascinante l’idea
dell’orchestra che suonò fino all’ultimo momento: ci si immagina la scena, le
grida strazianti accompagnati da una musica che fa da sfondo alla vita e alla
morte... quali erano i pezzi che accompagnarono la tragedia?
La piccola orchestra del Titanic (otto componenti) suonò fino a
quando l’inclinazione della nave lo permise. Dapprima suonarono musiche allegre,
poi quando la tragedia si stava ormai delineando passarono a musica sincopata fino
ad intonare inni religiosi negli ultimi istanti. La leggenda popolare vuole che
“Nearer, My God, To Thee” (che nella nostra professione di fede equivale al
“Credo in Te Signor”) fosse l’ultima melodia suonata.
Come spesso accade
nella storia la follia di un uomo al potere provoca disastri, guerre, stragi di
esseri umani innocenti: quale fu la portata della responsabilità del capitano
nella sciagura?
Studio la storia del celebre transatlantico da tanto tempo e le
mie conclusioni mi portano ad affermare che il Capitano Smith fu una pedina
importante di uno “sporco” gioco tra i potenti dell’epoca, dove gli interessi
economici giocarono un ruolo determinante... Il capo degli ufficiali, Henry
Wilde, fin dall’inizio del viaggio aveva scritto alla sorella “Questa nave continua a non piacermi, mi dà
una strana sensazione”, eppure aveva servito sulla nave gemella Olimpic:
probabilmente aveva visto o sentito qualcosa che non lo convinceva.
Che rapporto vedi tra
la catastrofe del 1912, l’affondamento dell’Andrea Doria nel 1956 e la recente della
Costa Concordia nel 2012? I giganti del mare sono davvero così esposti al
pericolo dell’idiozia umana?
Credo che la tracotanza, la superbia e l’arroganza dell’uomo
furono, sono e saranno sempre alla base di eclatanti tragedie.
Davanti alla morte
ricchi e poveri sono uguali: la morte è l’unica cosa che veramente livella
tutti, come diceva Totò in una emblematica poesia. Quasi tutti i passeggeri di
terza classe morirono imprigionati dalle porte sbarrate che impedirono di
salire sul ponte, ma anche tra i ricchissimi della prima classe vi furono molti
morti, soprattutto tra gli uomini che lasciarono galantemente il posto sulle
scialuppe alle donne e ai bambini.
Mi sono sempre chiesto perché ci furono così tanti bambini di
terza classe morti ed il loro numero fu superiore a quello dei passeggeri
maschi di prima classe sopravvissuti. Galanti non furono tutti: alcuni
si travestirono da
donna per trovare posto sulle scialuppe! Credo che troppi errori e leggerezze
portarono all’affondamento del Titanic ed alla perdita così tante vite
umane..
Moltissimi erano i
migranti che dall’Europa e anche dall’Italia si imbarcarono per quel viaggio:
parlaci un po’ dei nostri italiani...
A bordo c’erano 38 italiani. Una trentina di loro erano camerieri
stipendiati dal direttore del Ristorante A’ la Carte di prima classe, italiano
egli stesso, Luigi Gatti. Ecco perché tutti morirono nell’affondamento: il loro
turno per l’accesso alle scialuppe di salvataggio fu consentito solo dopo
quello degli altri passeggeri, quindi il personale di bordo non ebbe possibilità
di salvezza. I passeggeri italiani erano
solo otto, solo tre riuscirono a salvarsi.
Ricordo le battute di
gelido british humor di Lady Astor, la storia di Benjamin Guggenheim e di
Lucile Duff Gordon, emblemi di una classe sociale aristocratica sia per nascita
che per denaro. Raccontaci questi episodi divertenti pur nella tragedia.
Lady Madeleine Astor, moglie del milionario John Jacob Astor,
proprietario degli alberghi di lusso di New York, si distinte per una frase che
dimostrò che ancora nessuno si rendeva conto della tragedia. Quando vide un
iceberg disse: “E’ vero, avevo chiesto
del ghiaccio per il mio drink, ma sinceramente tutto questo mi sembra
esagerato.” Guggeheim, americano, magnate del rame, quando comprese la
drammaticità della situazione, si recò
nella sua suite, si cambiò, e poi si sistemò nei pressi del grande scalone. A
chi gli chiedesse come mai si era cambiato d’abito, rispose con un’altra frase
che passerà alla storia: “Ho indossato
l’abito migliore e sono pronto ad andare a fondo da gentiluomo.” Lucile
Duff Gordon, affermata stilista di moda inglese, descrisse la sua personalissima
esperienza a bordo dichiarando che “Era
magnifico assaporare delle fragole nel mese di aprile e in pieno Oceano”. Si
salvò, col marito e la segretaria, su una scialuppa che verrà chiamata “Money
boat” perché grazie al denaro invece di 65 persone ne furono caricate solo
12...ma non poté sottrarsi al disprezzo della società. Così come successe a un
uomo giapponese, che salì a forza su una scialuppa ma tornato in patria venne
ricoperto di disonore.
I ricchi passeggeri di
prima classe non avevano abbandonato a casa i propri animali: dove si trovavano
a bordo della nave?
I passeggeri di prima classe sul viaggio inaugurale
del Titanic non badavano certo a spese: il biglietto per il cane costava come quello di un
bimbo in seconda classe, ma non erano pochi i passeggeri imbarcati con il loro
animale preferito, gatti cani canarini, in tutto dodici. Era stata allestita
un’apposita zona della nave dove c’erano cucce per i cani di bordo: quelli di piccola taglia se ne stavano al calduccio nelle lussuose
cabine dei loro proprietari e riuscirono a salvarsi nascosti nelle borse dei
padroni che salirono sulle scialuppe. Tre furono i sopravvissuti, gli altri
seguirono il tragico destino degli esseri umani: il padrone di un alano, troppo
grande per salire su una scialuppa, rifiutò di salvarsi per rimanere col
proprio animale.
Spero di incontrarti
presto a qualche tua conferenza è davvero un piacere sentirti raccontare questa
storia mitica, dal fascino inquietante ma indimenticabile!
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