"La mattina", dipinto (1744) di W Hogarth del ciclo "Il matrimonio alla moda". Londra, National Gallery |
Tre sono i principali obiettivi della satira: la
politica, le donne e l'ipocrisia.
1. la letteratura stessa
2. la politica e i politici
3. la legge e gli avvocati
4. la religione
5. il sesso
6. eccesso di mascolinità,
e l'esatto opposto
e l'esatto opposto
7. i poliziotti
8. amministrazione dello stato
9. le donne
E qui mi fermo.Ora parliamo delle donne. Da quando Eva convinse Adamo a mangiare la mela, le donne sono state oggetto di satira. Chiediamoci allora perché le donne sono state così spesso prese di mira dalla satira.
Fino a non molto tempo fa gli uomini erano detentori del
potere, dei soldi, dell'istruzione, e così via, mentre le donne erano considerate
esseri inferiori.
Allora, perché venivano attaccate così tanto? Le ragioni sono molteplici, ed io vorrei suggerirne alcune, più o meno importanti. La prima ragione è che fino a qualche anno fa, erano gli uomini a scrivere libri, fatte salve alcune eccezioni. E se un uomo prendeva di mira un altro uomo, quest'ultimo, a sua volta, faceva della satira sul primo; ma nel prendere nel mirino della satira le donne, gli uomini erano in salvo perché le donne non pubblicavano libri.
Allora, perché venivano attaccate così tanto? Le ragioni sono molteplici, ed io vorrei suggerirne alcune, più o meno importanti. La prima ragione è che fino a qualche anno fa, erano gli uomini a scrivere libri, fatte salve alcune eccezioni. E se un uomo prendeva di mira un altro uomo, quest'ultimo, a sua volta, faceva della satira sul primo; ma nel prendere nel mirino della satira le donne, gli uomini erano in salvo perché le donne non pubblicavano libri.
Vero è che gli uomini detenevano il potere ma, nonostante
ciò, il mondo rimaneva un luogo miserevole e infelice, così si doveva gettare
la colpa su qualcuno, come il Dr. Johnson (poeta e scrittore britannico,
1709-1784) disse: "Poiché la facoltà di scrivere è sempre stata
principalmente d' appannaggio dell'uomo, le donne sono sempre state
rimproverate di rendere il mondo povero e infelice."
"La lettera d'amore", dipinto (1769) di J-H.Fragonard. New York, Metropolitan Museum |
Le donne non sono provvisorie, e non si può fare nulla
contro di loro. Voglio dire che ci sono tre o quattro motivi per prendere di
mira le donne: il fatto che esistano e continuino a esistere; il fatto che non suscitino
un senso di ripugnanza; il fatto che qualcuno deve essere accusato, così
accusiamo le donne e il fatto che gli accusatori sono generalmente uomini
perché sono scrittori. In effetti queste sono delle motivazioni abbastanza
superficiali. Certamente alcuni difetti tipicamente femminili sono presi di
mira dalla satira in modo particolare.
Molti nutrono nei confronti delle donne uno strano mix di colpa, risentimento e anche di inferiorità. Sensazioni che spesso sono abbastanza forti per far
insorgere la paura del cosiddetto "sesso debole".
Forse questo sentimento nasce da quel che provavano nei
confronti delle loro madri.
Gli uomini hanno anche un senso di colpa per il semplice
fatto che, nei secoli, hanno sfruttato le donne e le hanno obbligate ad avere
ruoli, per così dire, inferiori. Alcuni uomini sono arrabbiati perché le donne
esistono.
John Knocks, noto filosofo, le ha definite "il mostruoso
reggimento delle donne". Infatti
egli afferma: "le donne che cercano di essere leader, di ottenere maggior
potere rispetto agli uomini diventano immediatamente oggetto di satira."
Gli uomini usano contro le donne la tecnica
dell'esagerazione, il pericolo del potere nelle mani delle donne, probabilmente
allo scopo di difendersi da loro. Lo scrittore Dr. Johnson (1709-1785) disse: "La
Natura ha dato alle donne così tanto potere che la legge gliene ha dato solo un
poco". Poiché per natura le donne sono così potenti, gli uomini hanno
cercato di ridurre questo potere. Dopo tutto, è stata Eva a dare la mela a
Adamo e una delle più belle satire a
questo proposito la si trova in "Paradiso Perduto" di Milton, Eva fa mangiare la mela a Adamo e una volta mangiata, Eva lo accusa di non
averle saputo resistere, in tal modo la colpa dipendeva solo da lui.
"La taverna", dipinto (1733-35), di W.Hogarth del ciclo "La carriera del libertino" Londra, Soane's Museum |
La paura del sesso ha assunto molte forme diverse, quale il
"mettere le corna". Qualche tempo fa lessi su un giornale questo
titolo: "Il gran mestiere dell'uomo è quello di fare le corna agli altri
uomini. " In effetti la satira abbonda sull'argomento "mettere le
corna". E questa è la vera paura di un marito. Vogliamo fare un paio di
esempi riferendoci alla letteratura del passato? Allora consideriamo la madre
di Amleto e il quarto libro dei "Viaggi di Gulliver" di Swift.
Secondo la tradizione cristiana, questa paura nei confronti
delle donne è stata trasformata in un senso di repulsione e disgusto il quanto
il sesso veniva considerato peccato. Si può portare l'esempio di due estremi
femminili: quello cattivo, vale a dire colei che ha dato il via a tutti i
peccati fu Eva per aver fatto all'amore,
e quello buono è Maria Vergine perché non lo fece.
Gli psicologi molto spesso collegano questo timore sessuale
con il fatto che, in parole semplici, provano un senso di repulsione nel
pensare alla loro madre che si abbandona
a un uomo, anche se questo uomo è il loro padre, ma se si tratta di qualcun
altro, come nel caso di Amleto, il tutto diventa ancor più orribile.
Tutto ciò può essere di aiuto nello spiegare
la ferocia nella satira sulle donne. Un
altro motivo è la diffusione in Europa, verso la fine del Medioevo, con dei
picchi di maggior intensità nel periodo elisabettiano, delle malattie
veneree. L'effetto devastante di queste
malattie ne accrebbe la paura. Alcuni critici hanno anche avanzato l'ipotesi che forse
l'unica spiegazione degli attacchi alle donne scritti da
Swift fosse che, da giovane, avesse contratto
una malattia venerea.
Forse, comunque, si può addurre un altro motivo, secondo la
famosa frase di Sant Agostino "inter feces et urinam nascimur" (siamo
nati tra le feci e l'urina) e altri commenti del genere. Vorrei ora collegare
questo con la satira sulla moda femminile, gli abiti, il trucco e così di
seguito.
Chi fa satira pensa che uno degli oggetti a propria
disposizione è lo scoprire la falsità o i valori superficiali e le apparenze, e
in tutto questo penso si possa includere la moda per scoprire e quindi mostrare
la realtà. In effetti molti scrittori, già a cominciare da Shakespeare , sono
riusciti a scavare l'apparenza e a farci rendere conto di dettagli fisiologici,
di necessità materiali e animali e così facendo dimostrano la superficialità e
la falsità di alcuni valori e apparenze umane, compresa la moda. Quindi penso
che una delle ragioni per cui le donne sono prese di mira non sia solo perché
sono donne, ma perché sono prese ad esempio, e la satira serve a dimostrare la
vera nascosta natura dell'uomo.
In tal modo rendendo le donne oggetto della satira, il
satirico riconduce l'uomo al suo livello, mettendo quindi tutti sullo stesso piano.
Un altro ovvio motivo per far satira sulla moda, è che può
essere considerata come espressione di stupidità. E' mia opinione che sia
incredibilmente sciocco che milioni di donne in tutto il mondo non prestino
attenzione all'opinione dei loro compagni, ma si adeguino alla decisone di
stilisti che neppure conoscono.
E' un tipo di follia speciale e quindi ben soggetta alla
satira.
Forse esiste un motivo poco palese per prendere di mira la moda.
Forse molti mariti temono che quando le proprie mogli passano ore alla ricerca
del vestito giusto, a truccarsi e spendono un mucchio di soldi, non lo fanno
per loro. Anche in questo caso, il timore può essere oggetto di satira. Se il
timore è il vero motivo, allora la satira sulla moda sarà "forte" e
portata all'estremo, come in un poema di Swift, dove una
Ninfa giovane e bella va a letto, e l'autore descrive in dettagli tutto ciò che la
fanciulla si toglie. D'altra parte quando la satira sembra semplicemente
l'espressione di follia, sarà più delicata come ne The Rape of the lock (Il ricciolo rapito) di A. Pope.
"Ragazza che gioca col cane, la gimbelette" dipinto (1770) di J-H. Fragonard |
"La toeletta di Venere" dipinto di J-H.Fragonard |
Altro argomento spesso citato da chi fa satira è il costo per essere alla moda, ma anche questo può essere collegato al timore delle false apparenze perché molte volte, il marito si indebita per acquistare capi costosi per la moglie in modo da sembrare ricco.
Un altro aspetto della falsa apparenza è, naturalmente, la moglie che sembra una persona di tutto rispetto, ....ma...in effetti solo "il marito non sa". Molto spesso questo tipo di satira, collegato anche al timore "delle corna" si può benissimo collegare allo stupido marito. Attenzione, però! Quando leggete questo tipo di satira, che si trova molto spesso nelle commedie, quello stupido marito è quasi sempre un arricchito, molto spesso vecchio e non solo teme di perdere la moglie, ma spesso anche le proprie ricchezze.
sono convinta che la parità non potrà mai esserci totalmente perchè l'uomo è più egoista e la donna è più sensibile ai problemi della vita anche se per fortuna rispetto a 30 anni fa son cambiate molte cose a favore nostro !!!
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