domenica 6 gennaio 2019

“L’amuleto” di Gert Nygårdshaug. Recensione e intervista di Tiziana Viganò


Recensione di Tiziana Viganò

già pubblicata su MilanoNera
http://www.milanonera.com/lamuleto-2/

Fredric Drum, ristoratore e sommelier famoso a Oslo, è anche crittografo, specialista nella decifrazione di antiche lingue ancora sconosciute: è uomo estremamente curioso, e per questo nella vita si è cacciato in diversi guai e si è trovato in situazioni insolite o poco piacevoli, ma stuzzicanti.

Quando la collisione tra il traghetto su cui si trova lo scaraventa in acqua, uccidendo un uomo che si trova vicino a lui, riemerge con una siringa dall’aspetto insolito e una stranissima bambola. In questo bizzarro oggetto riconosce la riproduzione della mummia di un bambino eschimese del XV sec, scoperto in Groenlandia da un cacciatore. Una bambola vestita di pelle, con occhi gialli da felino, che ha il potere di mandare le prede verso il cacciatore che la conserva sotto le vesti: una dea o un dio della caccia. I miti dei popoli dei ghiacci, gli esquimesi della Groenlandia, e il loro misticismo oscuro cominciano subito ad ammaliare il lettore.

Invitato a decifrare i simboli su alcuni oggetti rinvenuti in uno scavo che accompagnano due “mummie di palude” Fredric parte per la meravigliosa valle di Rødalen insieme con altri esperti archeologi: molto interessante la descrizione dei procedimenti usati per svelare i misteri contenuti nei ritrovamenti di duemila anni fa in un territorio particolare.

Affascinante l’ambientazione un un’ampia valle norvegese, verde, completamente deserta e isolata, con i pendii ricoperti di betulle e i dolci laghi azzurri, piccoli e grandi dove guizzano trote e salmerini: contrariamente a molti gialli nordici, dove i paesaggi sono cupi e gelidi, dove il buio e la tristezza gareggiano con la depressione dei protagonisti affogati nell’alcool, qui lo scrittore ci trascina in un posto incantevole, che fa immaginare una Natura primordiale, serena e in pace che deve rimanere incontaminata. Come lo scrittore, attivista ambientale sostiene nei suoi libri e nella sua vita.

Tra una bottiglia di Château La Lagune del 1982 e una di Château Mouton Rothschild del 1970, piatti raffinati della cucina locale e battute di pesca, Fredric non si farà mancare nulla, mentre risolve brillantemente il caso guardandosi alle spalle mentre una mano misteriosa tenta più volte di ucciderlo
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“L’amuleto” è il primo di una lunga serie di libri che si spera verranno presto pubblicati. Il personaggio è simpatico e brillante, con un pizzico d’ironia che non guasta, insolito per il mestiere che fa, quindi si spera in sequel altrettanto interessanti, divertenti, intriganti. Buona lettura!

la mia intervista al simpaticissimo scrittore Gert Nygårdshaug


Mi piacciono molto i thriller che, al di là della trama “gialla”, hanno contenuti interessanti e insegnano qualcosa di nuovo. Qui nell’Amuleto mi ha affascinato il riferimento al misticismo oscuro e ai miti dei popoli dei ghiacci, gli esquimesi della Groenlandia, che per noi sono quasi sconosciuti
Anche a me interessano molto i gialli che insegnano qualcosa, che mettono in moto una serie di pensieri e mi stimolano a esplorare nuovi percorsi. Mi annoio a leggere libri con descrizioni lunghe e particolareggiate di azioni o di momenti che non danno stimoli: sono libri che chiudo subito. Tra i miei scrittori preferiti ci sono Fred Vargas e Andrea Camilleri.


Gert, Il tuo modo di descrivere la Natura rivela un grande amore e la capacità di viverla profondamente. Fai immaginare una Natura primordiale, serena e in pace che deve rimanere incontaminata. Ho letto che sei un attivista ambientale, che scrivi e ti batti per un mondo che rispetti la Natura e quello che offre
Sono cresciuto in una piccola fattoria, facevo lunghe passeggiate con mio padre, andavo a pesca: ha sempre avuto la gioia di vivere la Natura. Da un po’ di anni ho cominciato a interessarmi di problemi ambientali, soprattutto dopo essere stato a lungo nella fooresta amazzonica a contatto con gli indios e aver visto la catastrofe avvenuta in quei luoghi. Così mi è sembrato naturale parlarne nei miei libri e appoggiare i movimenti ecologisti.

Un’altra cosa mi ha colpito leggendo il tuo libro: la differenza tra la Natura che descrivi tu e quella di tanti altri giallisti scandinavi che ho letto. Nel tuo libro è una Natura benigna, serena, stupefacente, amica dell’uomo; negli altri scrittori i paesaggi sono scuri, cupi, sempre ghiacciati e si riflettono sul carattere e sull’umore dei personaggi.

Sono molto contento che abbia notato queste differenza, ti ringrazio. I miei libri riflettono la mia visione del mondo: sono ottimista e pieno di gioia di vivere e non mi abbandona mai la speranza, nonostante questo mondo sia pieno di tante cose che non mi piacciono.

Mi interessa conoscere meglio la tua produzione: sei uno scrittore multiforme e poliedrico, hai scritto ben quaranta libri, di che genere sono?

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continua a leggere l'intervista su
http://www.milanonera.com/intervista-a-gert-nygardshaug/





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