Un thriller sapiente che sa incollare il lettore a ogni pagina con la suspence dell’indagine, ma che lo fa nello stesso tempo riflettere sulle violenze che creano vittime e mostri, spesso molto vicini, spesso tra la gente insospettabile, così apparentemente “normale”.....
recensione di Tiziana Viganò
Dopo il brillante esordio di “È così che si uccide”
(2016) e il seguito “La forma del buio” (2017), Mirko Zylahy chiude la trilogia edita da Longanesi con il nuovo “Così
crudele è la fine” uscito nel maggio 2018.
Sono in continuo
crescendo le abilità letterarie dello scrittore: le passioni oscure che lo
travolgevano e spingevano a scrivere il primo romanzo sono equilibrate, così da
giungere a una piena maturità di contenuti
e di espressione, alla capacità di portare la tensione del thriller a un livello altissimo, di usare le parole giuste per suscitare l’intera
gamma delle emozioni forti, di descrivere
ambienti nei minimi particolari macabri e cupi che facciano da adeguata scenografia
ai delitti.
“una città simbolica, psicologica e in un certo senso metafisica che,
come i personaggi di questo romanzo, si specchia nel riflesso della propria
storia in cerca di un’identità sempre fluttuante e inafferrabile”.
Il Teatro di Marcello e l’antico tempio della musica di
Apollo Sosiano sono la scenografia per la morte di un famoso pianista jazz; il
“Campo scellerato”, tomba ipogea per le vergini di Vesta che hanno tradito il
giuramento di illibatezza, punizione per una donna, assistente sociale; un senzatetto ex giudice sepolto nella discarica
di Malagrotta e sopravvissuto; la domus patrizia che ha nome Città dell’Acqua,
dove una “tomba di neve” attende il
questore.
“ Fra gli strati di pietra e i livelli, la città respira, si muove,
arranca come una vecchiaccia dalle ossa fradice e indolenzite. Là sotto il moto
della storia, la memoria del marmo e delle rocce. Viscere di strade, cunicoli e
pareti sopravvivono nell’oscuro silenzio millenario. Sopra la scorza coriacea,
Roma occulta segreti e misteri e non c’è sasso, rovina o monumento, splendido e
fastoso, che non abbia ricevuto il battesimo del sangue. Tutti custodiscono
un’anima sudicia di morte: arene, obelischi e fontane.”
Gli ambienti entrano nella mente dei
personaggi, e viceversa:
Roma è la città dove il buio fa da
padrone, nei suoi luoghi
archeologici sotterranei che portano ancora i segni e la sofferenza immensa
di antichi rituali millenari.
Esplode solo la luce abbagliante del dolore parossistico delle vittime, condannate da una mano crudele e
folle a morti terribili. Gli stessi investigatori faticano a provare il
distacco professionale necessario a chi lavora sempre a contatto con vite
spezzate dalla violenza e con l’inferno interiore degli assassini, frutto di
traumi, atroci violenze subite, negazioni dell’identità, isolamento...in un
buio d’anima che si ripete, si tramanda, nella spirale di un incubo infinito.
Personaggi molto umani nelle loro fragilità, che sentiamo
vicini e reali.
“Non serve sperare che il
nostro lavoro smetta di essere un fatto personale. Occorre arricchire la
propria vita personale”.
Chi c’è dietro quegli omicidi seriali? Quale orrendo dolore
ha portato l’assassino a perdere la ragione e commettere i delitti? Quale filo
di morte lega le vittime al serial killer?
Trofei di carne e scavi archeologici guidano il famoso profiler
italiano, specializzato a Quantico, il commissario
Enrico Mancini, ormai avviato alla
guarigione dalle sue ferite psichiche e aperto al nuovo, ai sentimenti e al
lavoro: forse non ha perso del tutto la sua capacità intuitiva di leggere la
scena del crimine e immaginarsi il fatto, una visione che lo conduce a
risolvere i casi più intricati.
Un thriller sapiente che sa incollare il lettore a ogni
pagina con la suspence dell’indagine, ma che lo fa nello stesso tempo riflettere
sulle violenze che creano vittime e mostri, spesso molto vicini, spesso tra la
gente insospettabile, così apparentemente “normale”.....
per la recensione di Tiziana Viganò a “ È così
che si uccide” leggere su
Mirko Zilahy è nato a Roma nel 1974. Laureato in Lingue e Letterature
Straniere, ha conseguito un PhD in Italian presso il Trinity College di Dublino
dove ha insegnato Lingua e Letteratura italiana. È cultore di Lingua e
Letteratura inglese presso l’Università per Stranieri di Perugia. Ha pubblicato
saggi su autori irlandesi e interventi su scrittori italiani contemporanei. È
traduttore letterario dall’inglese, editor e consulente editoriale. Il suo
romanzo d'esordio E' Così Che Si
Uccide, primo di una trilogia, è uscito nel gennaio 2016 in Italia, ed è
stato pubblicato in Germania, Spagna, Olanda, Francia, Repubblica Ceca,
Turchia, Grecia. Ad aprile
2017 è stato pubblicato da Longanesi il seguito La Forma del Buio. L'ultimo capito della trilogia
dell'autore Così Crudele è la
Fine è uscito per Longanesi nel maggio 2018.
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