recensione di Maria Antonietta Macioccu per "Cultura al femminile"
https://wordpress.com/stats/insights/letteraturalfemminile.wordpress.com
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gli amanti: dipinto (1928) di R: Magritte |
Quattro storie noir,
quattro scenari di sangue e rovina che mettono in luce, attraverso il racconto
dei fatti e delle pulsioni che li accompagnano, la diseducazione sentimentale
dei personaggi, siano essi donne o uomini, vittime o carnefici. Mondi dove alle
emozioni empatiche si sostituiscono la dipendenza, il sospetto, i silenzi, la
strumentalizzazione e l’annientamento dei corpi e delle anime, preparando ad
esplosioni di violenze perseguite come liberatorie e invece distruttrici.
Se le donne sono spesso oggetto di vessazioni, non per questo ne sono esenti,
in un gioco al massacro dove Tanathos prevale su Eros, impedendo di riscattarsi
attraverso un percorso di crescita umana personale.
Intorno, una società
ugualmente atona, incapace di vedere al di là delle apparenze, di intuire il
deserto e la disperazione dietro gesti di circostanza. C’è un silenzio pesante,
quasi che le parole, a forza di non essere usate, si siano estinte, lasciando
il campo al gesto insensato e definitivo.
Una materia scura, che l’autrice riesce a rischiarare con la vitale curiosità
del giallo e con la contrapposizione della quotidianità dei due investigatori,
filo conduttore delle quattro storie, fatta di normalità, amicizia, dubbi,
amori duraturi e passeggeri, battute lievi e divertenti e, soprattutto,
capacità di confronto e di dialogo interpersonali.
Sono loro, insieme ai gatti, capaci di affetto disinteressato e duraturo, a darci
la certezza che l’aria non è pregna solo di rapporti malati, ad indicarci un
modo meno traumatico e rovinoso di stare nella realtà.
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