Attrici della compagnia PACTA dei Teatri: Annig Raimondi,
Carmen Chimienti, Giada Balestrini, Federica Toti
domenica 22 novembre alle ore 21 per la Rassegna
Off di ScenAperta - in occasione della Giornata
Mondiale contro la Violenza sulle Donne 2015 - al Monastero degli Olivetani
di Nerviano.
Le rappresentazioni
proseguono a Morbegno il 24 novembre e in marzo riprenderanno a Milano.
L’ombra dell’Animus
sovrasta la figura minuta e fragile di Ismene: la sua parte maschile, interiore,
è sacrificata da una cultura che privilegia il maschile esterno in tutti i
sensi, l’uomo e la sua aggressività, anche quella violenta.
“Io vorrei, ma non
posso” oppormi alla legge degli uomini, dice, la cultura dominante non
glielo permette. La sorella Antigone
è il suo opposto: l’eroina ribelle, capace di opporsi a una legge inumana e
immorale, sacrifica la sua vita pur di non tradire i suoi ideali. La sua forza,
non cede, seppellisce il fratello e accetta la muore. Tutti e tutte siamo con
lei, è lei che suscita la nostra simpatia e ammirazione.
Disprezziamo Ismene che non trova il coraggio, che subisce e
si sottomette, che si svaluta e che non ha fiducia in se stessa. La sua parte Ombra, il lato oscuro, la scuote, la mette a confronto con i
suoi contenuti inconsci inaccettabili; la sua parte Petra, la pietra, il Sé,
le fa riscoprire il suo mondo interiore profondo, la sua parte unica e
indivisibile. La madre le dice con tristezza:
"Quello che mi
rimprovero è solo una cosa... non aver sognato con te il mondo...Non ho voluto
capire chi sei”.
L’autrice del testo e della regia, lapsicanalista junghiana Adele Falbo, si avvale delle categorie di Jung ( l’Animus, l’Ombra,
il Sé ) incarnate in tre personaggi
per spiegare la sua visione della femminilità e la rivalutazione della figura di
Ismene: sulla scena del teatro si confrontano le parti della psiche della
donna, alla ricerca di un equilibrio o della disfatta totale con la rinuncia di
se stessa e l’autodistruzione.
Attraverso la presa
di coscienza, che nasce dal confronto tra le sue parti interne, capisce dove agire
la sua positività: non è nell’aggressività “maschile” che le donne possono
vincere la loro battaglia contro la sopraffazione e contro una cultura che le
vuole sottomesse e sottovalutate, ma agendo la mitezza, il senso materno, la cultura della pace, combattendo le relazioni basate sul potere,
sul controllo, sulla dipendenza. Se agite con la giusta e calibrata assertività
possono portare una corrente nuova, vitale in una cultura che ogni giorno
denuncia la sua caduta verticale verso un abisso che nessuno sa dove andrà a
finire. Laloro aggressività è quella non violenta, l’assertività, il sacrificio della
vita non porta a nulla, la ribellione fine a se stessa non ha risultati. La cultura della pace è insita nelle donne,
che sono madri e che danno la vita, lacultura delle donne è vita e non morte. E’ capacità di mediare, di
coltivare relazioni dove il rispetto dell’altro e non la sopraffazione siano il
fondamento.
Di fronte al mondo di oggi dove la guerra, ancora una volta
dopo millenni di storia non capita, è l’unica soluzione che gli uomini vedono
per la risoluzione dei conflitti,
ritrovare una parte femminile non più sottomessa ma capace di agire secondo la
sua natura originaria e originale, con assertività e coraggio, con la forza
di rinascita che le donne dimostrano ogni giorno in ogni sperduta parte del
mondo è quella che aiuterà anche a combattere, senza armi e senza violenza, una
cultura dove tuttora la violenza di genere, e non solo quella, dilagano e
imperano.
Consiglio al pubblico per i prossimi spettacoli: seguite la
presentazione che precede o che segue la rappresentazione, sarà illuminante per
capire meglio le dinamiche psicologiche che sono al centro del lavoro.
Il circuito ScenAperta
L'associazione
culturale ScenAperta Altomilanese Teatri gestisce il polo teatrale
"ScenAperta", nato nella stagione 1999/2000 per coordinare in modo
integrato le attività culturali del territorio. Nel 2004 diviene Circuito
Teatrale Lombardo e oggi aggrega 11 Comuni per un bacino di oltre 200 mila
abitanti. Con oltre 50 date di spettacolo all'anno e produzioni teatrali in
collaborazione con alcune tra le principali realtà teatrali milanesi e
nazionali, ScenAperta rappresenta il punto di riferimento culturale per il
territorio dell'area a nord di Milano.
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