venerdì 4 dicembre 2015

“Una vita bizzarra” di Elisabetta Villaggio (2013) Città del Sole Edizioni

Recensione di Tiziana Viganò


Sulle note delle canzoni dei Pink Floyd, gli inni politici degli Inti Illimani, i sogni e le emozioni di Lucio Battisti due ragazze, Benedetta e Rosa, fanno amicizia nel 1969: la prima di famiglia borghese,“pariolina”, la seconda proletaria migrata a Roma dal Veneto.
Protagonista, non solo sfondo del romanzo, è la storia di quegli anni Settanta e Ottanta, con i miti consumistici e modaioli – tv e automobile, “il Ciao” e la moto Morini,  jeans, pantaloni a zampa e lunghe gonne indiane profumate di patchouli, le Clark e le Superga, borse di cuoio che fanno tanto “di sinistra” – e i miti della storia – l’uomo sulla luna, le lotte operaie e la condizione femminile, gli scontri tra fascisti e comunisti, la droga, l’ubriacatura del sesso liberato e “Ultimo tango a Parigi”, Che Guevara e la guerra del Vietnam, Piazza Fontana e l’omicidio di Aldo Moro, la legge Basaglia, l’aborto e il divorzio-.

L’allegria delle bambine lascia pian piano il posto ai turbamenti dell’adolescenza, ai primi amori, alle prime avventure lontano da casa, ai viaggi in Grecia.
Gli anni Settanta irrompono nella storia di Rosa e Benedetta con la lotta politica, la violenza ma anche quell’apertura di idee, di ideali e di cambiamenti epocali, con quel fermento di passioni che li ha caratterizzati: “formidabili quegli anni” (per citare il famoso libro di Mario Capanna), formidabili perché straordinari, nuovi, ma anche così forti e dirompenti da incutere paura. Come hanno aperto le menti, allargato gli orizzonti e la storia non è stata mai più uguale a prima, così anche nella vita delle due ragazze la maturità porta nuove esperienze di vita che le cambiano profondamente.
Poi il ripiegamento, gli ideali che non si sono realizzati, la ricchezza che è arrivata insieme alla solitudine e alla povertà delle relazioni.
Bizzarra la vita che sale e scende come un’onda del mare, o come un gorgo che porta in basso coloro che stavano in alto e viceversa: il destino delle due amiche cambia si allontanano per molti anni ma il legame che le unisce è molto solido e si ritrovano in una realtà completamente diversa, ma sempre insieme.

Con una scrittura lieve e pacata, che scorre veloce catturando il lettore, Elisabetta Villaggio narra una bella storia percorrendo 40 anni della nostra vita, descrivendo con precisione fatti e ambienti con gli occhi rivolti alla realtà mentre dà spazio alla fantasia: i lettori più grandi rivivranno momenti della giovinezza, i più giovani potranno accompagnare le due protagoniste nella loro crescita emozionandosi come la scrittrice, che rivela una forte sensibilità umana e la capacità di raccontare con il cuore intersecando i suoi ricordi con figure conosciute e inventate, perché in ogni opera c’è sempre il mondo interiore dello scrittore, “Madame Bovary c'est moi!” (G.Flaubert)


Elisabetta Villaggio ha studiato Filosofia all’Università di Bologna e Cinema e Televisione alla USC
(University of South California) di Los Angeles. Ha lavorato in televisione come assistente alla regia, regista, autrice e consulente e insegna alla RUFA (Rome University of Fine Arts).
Autrice del cortometraggio, “Taxi”, selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia, ha diretto il film “Luna e le altre”, il documentario “Paolo Villaggio: mi racconto” e l’opera teatrale “Marilyn, gli ultimi tre giorni”.
Ha già pubblicato Marilyn:un intrigo dietro la morte con Bonanno Editore (2012), da cui è stata tratta un’opera teatrale omonima eUnavita bizzarra(2013) per Città del Sole Edizioni (Premio Anassilaos 2014).



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