Sulle note delle canzoni dei Pink Floyd, gli inni politici degli Inti Illimani, i sogni e le emozioni di Lucio Battisti due ragazze, Benedetta
e Rosa, fanno amicizia nel 1969: la prima di famiglia borghese,“pariolina”,
la seconda proletaria migrata a Roma dal Veneto.
Protagonista, non solo sfondo del romanzo, è la storia di
quegli anni Settanta e Ottanta, con i miti consumistici e modaioli – tv
e automobile, “il Ciao” e la moto Morini, jeans, pantaloni a zampa e lunghe gonne
indiane profumate di patchouli, le Clark e le Superga, borse di cuoio che fanno
tanto “di sinistra” – e i miti della
storia – l’uomo sulla luna, le lotte operaie e la condizione femminile, gli
scontri tra fascisti e comunisti, la droga, l’ubriacatura del sesso liberato e “Ultimo
tango a Parigi”, Che Guevara e la guerra del Vietnam, Piazza Fontana e
l’omicidio di Aldo Moro, la legge Basaglia, l’aborto e il divorzio-.
L’allegria delle bambine lascia pian piano il posto ai
turbamenti dell’adolescenza, ai primi amori, alle prime avventure lontano da
casa, ai viaggi in Grecia.
Gli anni Settanta irrompono nella storia di Rosa e Benedetta
con la lotta politica, la violenza ma anche quell’apertura di idee, di ideali e
di cambiamenti epocali, con quel fermento di passioni che li ha caratterizzati:
“formidabili quegli anni” (per
citare il famoso libro di Mario Capanna),
formidabili perché straordinari, nuovi, ma anche così forti e dirompenti da
incutere paura. Come hanno aperto le menti, allargato gli orizzonti e la storia
non è stata mai più uguale a prima, così anche nella vita delle due ragazze la
maturità porta nuove esperienze di vita che le cambiano profondamente.
Poi il ripiegamento, gli ideali che non si sono realizzati,
la ricchezza che è arrivata insieme alla solitudine e alla povertà delle
relazioni.
Bizzarra la vita
che sale e scende come un’onda del mare, o come un gorgo che porta in basso
coloro che stavano in alto e viceversa: il destino delle due amiche cambia si
allontanano per molti anni ma il legame che le unisce è molto solido e si
ritrovano in una realtà completamente diversa, ma sempre insieme.
Con una scrittura lieve e pacata, che scorre veloce
catturando il lettore, Elisabetta Villaggio narra una bella storia percorrendo
40 anni della nostra vita, descrivendo con precisione fatti e ambienti con gli
occhi rivolti alla realtà mentre dà spazio alla fantasia: i lettori più grandi
rivivranno momenti della giovinezza, i più giovani potranno accompagnare le due
protagoniste nella loro crescita emozionandosi come la scrittrice, che rivela
una forte sensibilità umana e la capacità di raccontare con il cuore intersecando
i suoi ricordi con figure conosciute e inventate, perché in ogni opera c’è
sempre il mondo interiore dello scrittore, “Madame Bovary c'est moi!” (G.Flaubert)
Elisabetta Villaggio
ha studiato Filosofia all’Università di Bologna e Cinema e Televisione alla USC
(University
of South California) di Los Angeles. Ha lavorato in televisione come assistente alla regia, regista, autrice e
consulente e insegna alla RUFA (Rome
University of Fine Arts).
Autrice del cortometraggio, “Taxi”, selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia, ha diretto il
film “Luna e le altre”, il
documentario “Paolo Villaggio: mi
racconto” e l’opera teatrale “Marilyn,
gli ultimi tre giorni”.
Ha già pubblicato “Marilyn:un intrigo dietro la morte” con Bonanno Editore (2012), da cui è stata
tratta un’opera teatrale omonima e “Unavita bizzarra”(2013) per Città del Sole Edizioni (Premio Anassilaos 2014).
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