Una splendida galleria di
ritratti esce dalla penna di Camilleri mentre cerca di comprendere l’anima, la
mente e il corpo delle donne “perdendosi
tra i labirinti dell’universo femminile”. Preso da una fascinazione
irresistibile, irretito nelle maglie della seduzione di un mondo sconosciuto,
diverso da Sé, fin da bambino esplora il mondo femminile con una curiosità
irresistibile.
“Forse da uomo non sarò mai in grado di indovinare. Bisognerebbe essere
donna....per poter avere, forse, qualche risposta” dice Camilleri nella
chiosa alla storia di Bianca Lancia e Federico II di Svevia: quei “forse”
dicono molto.
Elvira Sellerio: “L’ho sempre considerata come l’esempio assoluto del meglio della donna siciliana.
Riservata, tenace, determinata, convinta delle proprie idee e pronta a
battagliare per esse, e allo stesso tempo dolcissima, generosa, comprensiva,
sensibilissima”.
Ma i molti racconti di ambiente
siciliano ci narrano anche di donne misteriose come antiche dee, Venere Circe Sirene
Giunone, Grandi Madri e spose, amanti o prostitute, ribelli o scandalose, travolte da profonde passioni oppure fredde e distanti: si concedono o si
negano spinte da una sessualità oscura da cui l’uomo viene attratto
magneticamente, come da una forza viscerale, che viene dal centro stesso della
Madre Terra, ma di cui non riesce mai a penetrare completamente il mistero perché
appartiene a un altro mondo.
Come l’autore, anche i
protagonisti maschi delle storie vengono avviluppati da una rete magica, che li
segna nel profondo e non si fa mai
dimenticare, li forma o li trasforma, perché ogni donna è Signora (domina) e femmina.
Così Elena di Troia che per l’autore
“è stata semplicemente tutte le donne che
gli uomini nel corso dei secoli hanno di volta in volta amato e odiato. Una e
centomila. Mai “nessuna”.
E certamente l’altra faccia
oscura dell’amore nasconde un odio sottile o manifesto, generato dalla paura di
questo potente ignoto che è e rimarrà la donna per l’uomo: un “enigma irresolvibile”..
“Angelica, Carmen, Helga, Inés, Nora, Xenia....Le ho amate tutte, per
un’ora o per sempre. Alcune con grazia, altre con irruenza, altre ancora le ho
solo immaginate. Senza di loro, non sarei stato io” : questa frase non a
caso è riportata in quarta di copertina perché in due righe riassume tutto il
significato dei racconti.
Tutti i 39 racconti, molto brevi e scritti in italiano, cominciano con la storia di una donna, delineata e vissuta con la sua meravigliosa maestria di narratore, capace di
passare dal dramma alla commedia con la sua consumata abilità di regista
teatrale.
La chiosa, una frase fulminea,
rappresenta il suo pensiero e la sua più forte emozione- non certo come la “morale”
di un’antica fiaba, perché Camilleri non
giudica mai con il metro comune- ed è espressa con una battuta arguta o triste,
un ricordo, un’associazione, una conclusione...
I personaggi femminili sono
ignoti oppure noti, anche famosi nella storia e nella letteratura –Beatrice,
Desdemona, Carmen, Nefertiti, Teodora - provengono dalla sua memoria, da fatti,
incontri, esperienze, emozioni e impressioni senza fini di indagine
sociologica, psicologica o etica, come dichiara lui stesso: derivano soltanto
dal gusto del ricordo, messo su carta perché non sfugga più.
“Comunque non potrei giurare che siano realmente accaduti, può darsi che
me li sia inventati o sognati e poi, col trascorrere del tempo, li abbia
creduti veri”.
Il mio consiglio
Ho appena finito questo splendido libro,
che ho letto in poche ore, tutto d’un fiato – complici le vacanze natalizie – e
comincerò subito “Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano” pubblicato da poco. Camilleri è il mio autore
preferito e non mi lascio mai sfuggire nulla, perché è sempre una lettura che
arricchisce e che fa riflettere pur senza mai avere scopi didascalici.
Mi sembra che ci si possa soffermare a
leggere tra le righe dei racconti il punto di vista degli uomini – come ho
spiegato più sopra -nei confronti delle donne, così come lo manifesta l’autore
e come la maggior parte degli uomini nasconde.
E se ad alcune donne può sembrare che la
sessualità femminile sia un tema centrale di questo libro – certo, è anche così,
ma non solo – suggerisco per prima cosa di non limitarsi all’apparenza perché le
figure femminili disegnate sono più complesse; che comunque la sessualità
femminile, così multiforme, non è un argomento che svilisce la donna se
trattato come fa Camilleri, con curiosità e affetto; e da ultimo, soprattutto di cercare di cambiare ottica,
provando per una volta a mettersi nei
panni e nella mente dei maschi cercando di guardarci come ci guardano loro.
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