Sicuramente un libro interessante, a cominciare dalla sua veste grafica che, attirando l’attenzione anche tra tanti altri esposti in libreria, incuriosisce e invoglia a leggere subito una quarta di copertina che ci svela una storia di delitti e intrighi perpetrati in quegli anni in cui il periodo rinascimentale è oramai avviato al suo epilogo.
Sfogliandolo si nota subito una particolarità difficilmente riscontrabile in qualsiasi altro testo. Il romanzo non ha un indice e l’intera narrazione è costituita da un unico grande capitolo suddiviso in paragrfi che rendono molto fluida la lettura. Di tanto in tanto qualche pagina bianca permette una sorta di sospensione atta a introdurre personaggi senza volto e senza nome, ai quali il lettore non faticherà a dare la giusta connotazione, se avrà letto con attenzione l’ultima di copertina. Una sorta di traccia lasciata dall’autore.
Un giallo storico che in gran parte si rifà
alla tradizione classica. Ci sono dei misteri e qualcuno, non un poliziotto di
mestiere, bensì un frate, alla ricerca di quegli indizi che possono portarlo alle
risposte che lui cerca.
La storia, animata da una piacevole scrittura
ricercata, ma di facile lettura, scorre lenta, ma questa è la sua grande forza,
infatti permette al lettore di cogliere ogni piccolo particolare dell’indagine,
invogliandolo a leggere velocemente pagina dopo pagina, magari cercando di
precedere l’investigatore nelle mosse che lo porteranno a incasellare tutti i
tasselli e a ricostruire il puzzle.
Sullo sfondo la società milanese del ‘600,
condizionata dalla dominazione spagnola, prende corpo dai fatti che qui vengono
descritti e dalle azioni dei personaggi, trasformandosi in un’immagine quasi fotografica
di un’epoca.
Una dama scompare improvvisamente, un pittore viene ucciso senza un apparente perché, mentre un altro viene accusato di questi crimini. E’ colpevole o innocente? Sarà un frate a dipanare la matassa e a ristabilire l’ordine delle cose. Angela Borghi mette tutto sul piatto, in un’apparente caos di personaggi e di eventi che in modo molto brillante verranno tutti ricuciti assieme fino a portare alla tanto agognata verità. Mirabile e ben riuscito il finale, che con toni quasi comici, dati da un grande via vai di personaggi diretti allo stesso luogo, uno all’insaputa dell’altro, porterà alla luce il nome del colpevole di tanti misfatti. Un finale, forse a sorpresa, che nulla ha da invidiare a quello di tanti cult movie della cinematografia gialla. Un libro ben fatto, scritto bene, studiato al punto giusto.
I misteri del convento di Casbeno
di Angela Borghi
Editore : Macchione Editore (1 ottobre 2015)
Pagine 160
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