per " Il vizio di scrivere - Un giallo in venti righe" un insospettabile in “Il
disegno” di Barbara Galimberti
Osservava
le onde che si accavallavano. Il silenzio veniva dolcemente interrotto dalla
loro melodia, così rilassante e piacevole. Si lasciò trasportare nel ricordo
delle ore passate insieme. Quanto desiderio e amore aveva provato per lei in
quel poco tempo. I suoi seni e il suo ventre erano ancora impressi nella mente.
Fu pervaso da un senso di eccitazione forte e intenso. Ma era arrivato il
momento di lasciarla per sempre. Il tempo era passato e quella bellezza stava
ormai svanendo davanti a suoi stessi occhi. Il calore si stava disperdendo, il
viso si irrigidiva sempre più, creando una leggera smorfia. Neanche lei aveva
capito che voleva solo pulirla dal dolore che gli altri uomini le avevano
procurato toccandola ogni giorno. Finalmente era tornata pura.
Era
giunto il momento. Si avvicinò per percepire un’ultima volta il suo profumo. Mise
in ordine le spalline del suo abito bianco. Voleva che fosse elegante e
perfetta, come le altre bamboline. Questo era il suo disegno. Liberò il viso
dai capelli, voleva mostrare la sua bocca, ancora così sensuale. La lasciò su
quel lettino in riva al mare. Si mise a camminare con passo lesto verso il
molo. Si girò un’ultima volta. Voci sempre più forti si diffusero nel buio
della notte. Pochi minuti e il suono impetuoso delle sirene fu sempre più
vicino. Lampeggianti e fari illuminarono il suo disegno.
Il
primo squillo. Il secondo squillo. Al terzo rispose con serenità e tranquillità.
Il suo momento era arrivato. “Salve dott. Malocchi, sono il vicequestore
Carribi. Mi spiace disturbarla a quest’ora, ma abbiamo trovato un corpo di
donna ai bagni 23, sulla spiaggia vicino al molo. Abbiamo bisogno di lei.
Sembra addormentata, come le altre ragazze.”
“Buonasera
vicequestore, sarò lì in pochi minuti.”
E così il disegno non è
ancora finito! Un click e sorrise
Complimenti, intenso! Vien voglia di leggerne altri.
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