venerdì 10 aprile 2020

Ritrovare l’essenza. Di Tiziana Viganò.

geometrie della natura nei bronchi umani
in questo periodo di pandemia, così difficile per l'Italia e per il mondo una riflessione che suggerisce di approfittare della stasi imposta per ritrovare il senso di ciò che è davvero importante nella vita, da conservare e difendere, e quello di cui possiamo liberarci per vivere meglio. Ritrovare l’essenza.


Da un capitolo di "Viaggi di nuvole e terra" terza parte -Repubblica Dominicana, dove cominciano e finiscono i sogni- pagg 138-40



Essenza

Il nostro concetto di felicità non collima con quello della maggior parte del mondo, e come a noi sembra incomprensibile il loro modo di vivere e di concepire la vita, così a loro sembriamo tutti un po’ folli.
Vivere il presente però, anche se rende meno angosciati sulle cose che vanno oltre la sopravvivenza e la sicurezza della vita materiale, diventa un limite grande quando rende la vita così precaria e instabile che basta un niente per distruggere in un giorno tutto quello che si è guadagnato in mesi o in una vita, un’inezia.
Un lavoro precario che dura un giorno o una settimana e poi va cambiato, pagato in nero per una cifra ridicola, non permette di risparmiare nulla per i giorni peggiori e quando viene a mancare, o quando capita un evento naturale, una malattia, un problema qualsiasi, tutta una vita si mette in pericolo, perché è solo un castello di carte.
Dove lo Stato non si fa carico della salute di chi è irregolare, e anche di chi sarebbe cittadino, ma non ha soldi, basta dover pagare le cure mediche e i farmaci per qualche giorno per dilapidare le risorse, dover vendere tutto il nulla che si possiede, saltare i pasti fino a quando non si è di nuovo in grado di lavorare; significa andare a vivere in una baracca o dormire per terra, non poter dar da mangiare ai figli o non provvedere al futuro di un genitore anziano che non è più in grado di provvedere a sé...una vita sempre sospesa sul baratro.

«Un giorno ridi, un giorno piangi, la vita è così». Così si arriva all’essenza, dove ogni cosa è quello che è, si capisce il confine tra necessario e superfluo, si è felici di niente, anche solo della sopravvivenza, si impara ad aspettare tempi lunghissimi, ci si adatta a tutto, ci si rassegna all’inevitabile, alla Natura, al Destino: piedi ben ancorati alla Terra, desideri ridotti all’essenziale, una serenità che non è distacco, ma legame con la realtà... e anche negazione.
Il bisogno di vivere regge e sostiene un’esistenza così difficile: sogni progetti aspirazioni si scontrano con una realtà, con una Natura, che qui più che mai sembra “matrigna”, mascherata com’è dietro gli idilliaci aspetti che noi, di questo “altro mondo”, sempre sogniamo.

Indagare questa realtà, capirla con empatia, serve anche a noi per connetterci con l’essenza. Abbiamo perduto il senso di quello che è davvero necessario e quello che è superfluo. Il nostro mondo complesso ci dà tantissimo, comodità, bellezza, ordine, sicurezza: se il lavoro negli ultimi anni di crisi è mancato a tanti, in Italia nessuno ha fame, ci sono ammortizzatori sociali che ci tutelano, la salute è garantita per tutti ad alto livello, i senzatetto sono pochissimi, ci sono centri di accoglienza e mense dei poveri, in caso di calamità naturali lo Stato interviene, perfino i migranti e i profughi sono accolti con decenza.
Il nostro mondo non è perfetto, ma può essere sempre migliorato perché la democrazia e la libertà ci garantiscono e ci proteggono. Eppure ci manca la felicità, non siamo mai soddisfatti, siamo sempre alla ricerca di qualcosa che non sarà mai come lo desideriamo, ci lamentiamo di tutto, vorremmo fuggire non si sa dove.
La lezione che ci viene dal mondo di chi non ha niente è proprio quella di accorgerci dell’essenza e dell’essenziale, di spogliarci di molte cose che sono come uno zaino pesantissimo che ci portiamo dietro senza avere la consapevolezza di poterle eliminare, di ritrovare il senso di ciò che è davvero importante nella vita, da conservare e difendere, e quello di cui possiamo liberarci per vivere meglio.
Ritrovare l’essenza.


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