lunedì 13 aprile 2020

Il suono del mare: racconto di Giancarlo Bosini per Il vizio di scrivere. Suono e immagini


Per Il Vizio di scrivere edizione online del 4-4-2020 Giancarlo Bosini 
ha scritto questo racconto poetico che ispira associazioni 
con immagini d'arte divina

Il suono del mare

 Battello a vapore al largo di
Harbour’s Mouth
 di William Turner (1842)












Il monaco il riva al mare di
Caspar David Friedrich (1808-1810)







Sapevo che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, tutti i pescatori lo sanno, ma io non ho mai considerato quei rischi come un motivo per rimanere a terra. Avrei potuto lasciare la barca in porto, al sicuro, ma è per sfidare il mare, con i pericoli che nasconde, con la sua immensità e le sue profondità ricche di mistero, che le barche sono state costruite. 

Mi ha sempre affascinato il mare, esercita su di me un richiamo a cui non so resistere. Il suo rumore sovrasta i miei pensieri. Ascolto la sua voce e il suo suono mi parla sino a raggiungere l’anima; penso che solo la musica lo possa eguagliare.
Tempesta in mare di Michael Lang (2011)
Lo guardo, è l’immagine dell’infinito, imprevedibile come la vita; prima era una tavola blu sconfinante nel cielo, poi è ritornato mare vivo, iniziando dapprima a incresparsi con onde quasi stanche e ciascuna con una luce differente, poi più agitate, fino a diventare sempre più grandi, sempre più grandi, sembrava quasi volessero innalzarsi sino al cielo, per poi abbassarsi fino a toccare l’abisso e qualcuna sembrava una creatura mostruosa tanto era alta. Uno spettacolo straordinario e ci si chiede se è possibile possa tornare di nuovo calmo, come quando si è partiti. Poi d’improvviso un’onda con il suo suono terribile e tutto quell’infinito diventa solo fragore, un urlo assordante che non puoi spegnere, nel quale vado a perdermi; non mi è stato più possibile vedere, pensare, solo il suono del mare, mentre rivivo la mia esistenza nell’attimo infinito dell’onda che mi avvolge.

Il mare è dolce e meraviglioso, ma può essere crudele. Il mare incanta, genera tempeste, divora navi, regala ricchezze, è dolce, è potente e imprevedibile, ma soprattutto il mare chiama e continuerà a chiamarti, senza spiegare nulla, senza dirti dove, ovunque il suo suono ti chiamerà. Il mare uccide. 

Ed ecco, il mio corpo se ne va, come sono venuto; sul mare, un’immensa acqua che non avrà mai pace.
La Grande Honda di Hokusai (1832)



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