intervista di Tiziana Viganò per Milano nera
http://www.milanonera.com/intervista-a-gert-nygardshaug/
Un uomo alto e robusto
dall’aria bonaria e simpatica, classe 1946, baffoni bianchi e occhi azzurri ombreggiati da
un Panama da grande viaggiatore di mondi e di storie. È un autore famosissimo
in Norvegia: ha pubblicato quaranta libri e venduto milioni di copie. “L’amuleto” edito
da SEM è il primo romanzo di una serie di dodici libri che hanno come
protagonista Fredric Drum che spero di poter leggere presto in italiano
1.
Fredric Drum, è un personaggio simpatico e
affascinante che sa godersi la vita in tutti i modi. Grand gourmet, ristoratore
e sommelier, beve solo bottiglie di gran classe. C’è qualcuno che ti ha
ispirato questo personaggio o è frutto della tua fantasia?
E’ un detective molto
speciale, un po’ diverso dai soliti cliché: è un uomo di successo, ottimista,
pieno di interessi, proprio come me. Quando faccio ricerche per scrivere un
libro vado proprio nelle direzioni che interessano anche me, archeologia,
ecologia, astronomia...tante cose.
2. Nella tua vita
sei altrettanto godereccio? la tua scrittura è molto calda, partecipata, si
capisce che tu sei proprio “dentro” nel romanzo?
Certo! viaggiare, godermi tutto, andare a pescare nella Natura più bella,
con un buon bicchiere di Prosecco, ovviamente! Fredric Drum mi assomiglia
molto, anzi, sono io. Quando voglio scrivere un giallo decido dove vorrei
andare per vedere un paese e approfondirne la cultura: così spedisco là Fredric
Drum e viaggio senza neppure dover spendere i soldi per il viaggio!
3. Fredric Drum è
molto curioso, e anche tu: ti sei mai cacciato in qualche guaio, come Fredric,
per seguire proprio la tua curiosità?
Ho viaggiato tanto e la
curiosità è la molla che mi spinge a scrivere: mi appassiono alle ricerche che
faccio in tanti campi diversi perché il mondo è pieno di misteri che voglio
scoprire. Sono finito in mezzo ai guai e ho avuto incidenti: per esempio nella
foresta amazzonica sono stato ferito a una gamba, e sono stato “ospite” di una
prigione turca, esperienza che non consiglio affatto. ma si sa, “Curiosity kill
the cat!”
4. Com’è nata
nella tua mente la specializzazione di Fredric, la crittografia? nei gialli, tra
le competenze degli investigatore, mi sembra una novità
Dato che Fredric è un cuoco, un sommelier, proprietario del miglior
ristorante di Oslo, difficilmente sarebbe potuto venire a contatto col crimine:
così ho pensato che gli archeologi sono i professionisti che più di ogni altro
vengono a contatto con persone morte e assassinate. E poi, solo in Egitto, dal
1950 sono stati ammazzati più di una dozzina di archeologi!
5. È avvincente la descrizione dei
procedimenti tecnici usati per svelare i misteri nei reperti antichi in un
territorio particolare come le torbiere. Com’è nata
l’idea della bambola-amuleto e delle mummie di palude?
In Inghilterra e in Danimarca sono ritrovate nelle torbiere mummie
perfettamente conservate: la prima volta sono venuto a conoscenza di questi
ritrovamenti da un articolo del National Geografic e mi sono subito
interessato. In Norvegia sono stati ritrovati solo tronchi di 10.000 anni fa.
6. Mi piacciono molto i thriller che, al di là della trama “gialla”, hanno
contenuti interessanti e insegnano qualcosa di nuovo. Qui nell’Amuleto mi ha affascinato il riferimento
al misticismo oscuro e ai miti dei popoli dei ghiacci, gli esquimesi della
Groenlandia, che per noi sono quasi sconosciuti
Anche a me interessano molto i gialli che insegnano qualcosa, che mettono
in moto una serie di pensieri e mi stimolano a esplorare nuovi percorsi. Mi
annoio a leggere libri con descrizioni lunghe e particolareggiate di azioni o
di momenti che non danno stimoli: sono libri che chiudo subito. Tra i miei
scrittori preferiti ci sono Fred Vargas e Andrea Camilleri.
7. Il tuo modo di
descrivere la Natura rivela un grande amore e la capacità di viverla
profondamente. Fai immaginare una Natura
primordiale, serena e in pace che deve rimanere incontaminata. Ho letto che
sei un attivista ambientale, che scrivi e ti batti per un mondo che rispetti la
Natura e quello che offre
Sono cresciuto in una piccola fattoria, facevo lunghe passeggiate con mio
padre, andavo a pesca: ha sempre avuto la gioia di vivere la Natura. Da un po’
di anni ho cominciato a interessarmi di problemi ambientali, soprattutto dopo
essere stato a lungo nella foresta amazzonica a contatto con gli indios e aver
visto la catastrofe avvenuta in quei luoghi. Così mi è sembrato naturale
parlarne nei miei libri e appoggiare i movimenti ecologisti.
8. Un’altra cosa
mi ha colpito leggendo il tuo libro: la differenza tra la Natura che descrivi
tu e quella di tanti altri giallisti scandinavi che ho letto. Nel tuo libro è
una Natura benigna, serena, stupefacente, amica dell’uomo; negli altri
scrittori i paesaggi sono scuri, cupi, sempre ghiacciati e si riflettono sul
carattere e sull’umore dei personaggi.
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