Gli autori dei racconti
Raúl Della
Cecca - Carla Magnani - Giancarlo Bosini - Tiziana Viganò - Angelo Gavagnin –
Mirella
Guerri - Maria Gemma Girolami - Carlo Alfieri - Paola Crovi Costa - Claudio B.
Foresti
Mariella Di
Camillo - Marika A. Carolla - Massimiliano Barone - Barbara Nittoli - Franca
Balsamo
Presentazione
di Tiziana Viganò
di Tiziana Viganò
Un’immagine mi è balzata alla mente appena ho avuto l’idea di
scrivere un libro sul Sessantotto: la deflagrazione che distrugge una casa nel
film “Zabriskie Point” di
Michelangelo Antonioni, del 1970. I fotogrammi passano al rallentatore, ogni
singolo oggetto della casa vola nell’aria e ricade come in una folle danza, poi
un’altra deflagrazione e un’altra ancora sul ritmo esplosivo della musica dei
Pink Floyd. Poco prima i due ragazzi protagonisti del film avevano fatto
l’amore, nudi e avvinghiati, rotolanti sulle sabbie del deserto in un viluppo
di umanità e Natura che si moltiplicava all’infinito, in piena libertà.
Questi pochi minuti di immagini racchiudono e ci donano, con
la lucidità che è propria di ogni grande artista, alcuni dei più importanti
temi che hanno precorso e illuminato i primi movimenti del Sessantotto.
Prima di tutto il desiderio di un mondo nuovo, dopo
distruzione del vecchio ordine basato su finzione e ipocrisia, su oggetti e non
persone, sugli status symbol e sul consumismo, su una ricchezza di pochi
prodotta a danno dei più; il desiderio di essere liberi e padroni di se stessi,
delle proprie scelte e della propria vita, come del proprio corpo e dei propri
desideri; la comunione con la Natura, un rapporto gioioso e rispettoso con
essa; la diversità come risorsa.
Ma soprattutto la libertà, in tutte le sue declinazioni.
Andare fuori dagli schemi, avere un’altra visione del mondo,
cercare l’utopia: così erano cominciati i movimenti giovanili negli anni
Sessanta. Quello che spesso era bollato dai conservatori come ribellismo
giovanile, a volte per l’impreparazione, a volte per l’ingenuità, esprimeva la
necessità di cambiare, di uscire dalle regole della vecchia società retriva,
bigotta, oppressiva e diseguale, che privilegiava l’economia aggressiva di
stampo capitalista e consumista ai reali bisogni dell’individuo, quelli
spirituali, la libertà, la pace, la fraternità, l’uguaglianza delle razze e dei
generi, la legittimità delle religioni, delle opinioni.
Che ne è stato di quegli ideali meravigliosi che hanno
mobilitato masse di giovani a livello planetario? Confluiti nei movimenti prima
studenteschi e poi operai hanno preso la via della contestazione: in parte ne
hanno formato lo zoccolo, per poi diramarsi in molti rivoli che hanno avuto
alterne vicende e sono approdate a ben diverse conclusioni. Quali sono state le
conseguenze del fallimento? Quali conquiste sono valide ancora oggi e quali
sono state disattese?
Dall’idea alla realizzazione, come piace a me: così ho
pensato che la forma migliore sarebbe stata un’antologia, perché avrebbe
raccontato quei tempi con una coralità di voci diverse, tanti punti di vista,
intense emozioni e sensazioni che si possono sviluppare in una lavoro di
gruppo.
Tante tessere di un mosaico fatto di storie private, quelle
di gente comune, giovani che hanno vissuto un tempo speciale e irripetibile,
nelle strade nelle scuole e nelle università, nelle fabbriche e sui luoghi di
lavoro, nelle case. Storie individuali che formano insieme un quadro collettivo
di esperienze diverse, la piccole storie quotidiane che sostengono gli eventi
della Grande Storia come in un edificio i mattoni riempiono gli spazi tra un
pilastro e l’altro.
Ho interpellato molte persone per scrivere i racconti ed è
stato interessante osservarne le reazioni perché ci sono stati gli entusiasti,
i nostalgici, quelli completamente disinteressati, quelli che amareggiati da
ciò che è successo, si sono ritirati e preferiscono rimuovere quando non negare
i ricordi di quelle passioni infrante, come dopo uno shock postraumatico da
stress. Del resto me lo aspettavo: l’argomento è ancora caldo, entusiasma, ma a
volte imbarazza, è storia recente e chi ha vissuto quegli anni ha ben vivi in
sé gli accadimenti e le emozioni. L’argomento è fucina di contrasti e
contraddizioni.
Questo libro è uno specchio di ciò che avveniva in quegli
anni, il Sessantotto si dilata nel tempo, dai prodromi della metà degli anni
Sessanta alla rovinosa frana di un decennio dopo.
Tante sono le opinioni su quel periodo, anche molto diverse:
c’è chi l’ha amato, chi l’ha vissuto intensamente, chi si è gettato a
capofitto, chi l’ha solo osservato, chi si è defilato, chi è rimasto deluso,
chi l’ha approvato e chi no, chi si è arrabbiato e chi ne ha avuto un sacro
terrore, chi l’ha combattuto strenuamente…
Nessuno è rimasto indifferente. E non lo è ancora oggi, dopo
cinquant’anni.
Il passaparola ha coinvolto un gruppo di scrittori che hanno
voluto dare un loro contributo a costruire un’immagine di quegli anni perché è
forte la nostalgia delle roventi passioni che hanno animato la loro vita
giovanile.
Anche se il viaggio della vita ci ha portati a percorrere
strade diverse, anche molto lontane, ci siamo sentiti uniti dalla potenza di
quegli ideali che non sono mai morti, perché hanno formato la struttura portante
di coscienze e menti; dagli infiniti discorsi appassionati hanno coinvolto con
una immensa forza di coesione troppa gente per essere dimenticata col passare
degli anni; dal ripensare a quei momenti, riviverli, interrogarsi sulle ragioni
e sulle responsabilità che hanno affossato il movimento, stravolgendo nel
sangue le motivazioni riformatrici degli inizi.
La caduta dell’utopia è stata rovinosa, traumatica per tanti
che hanno militato con passione vera e travolgente, ma niente è stato come
prima e, anche se le cose hanno impiegato molto tempo a ritrovare una parvenza
di equilibrio, nel bene e nel male, il mondo è cambiato. In meglio? In peggio?
In questo libro abbiamo dato tante risposte.
La memoria storica di chi era presente ai fatti si intreccia
in questa raccolta con quella di chi guarda al Sessantotto da lontano, dal
futuro e giudica a mente fredda, giovani scrittori che guardano a quei tempi e
pensano alla realtà di oggi e alle possibilità future, dove non si debba più
soccombere alla violenza di una realtà falsa e ingannevole in cui gli ideali
possono solo disintegrarsi, ma dove la Storia possa insegnare a costruire un
domani migliore.
AA.VV. antologia a cura di Tiziana Viganò
Noi e il Sessantotto
(maggio 2018, Macchione editore)
prefazione di Carlo A.Martigli
ISBN 978-88-6570-488-2
Nessun commento:
Posta un commento