Il vizio di scrivere – 17 Aprile 2016 per aver sorteggiato l'argomento “Una giornata particolare” Basilio
Conato ha scritto questo originalissimo e divertente racconto
Anche a non voler credere a quel che raccontano gli astrologi,
bisogna pur ammettere che quel giorno le congiunture astrali erano davvero
particolari. Mai prima di allora nella storia del mondo Plutone era stato
allineato alla Cintura di Orione e trigono alla costellazione del Capricorno.
A noi sembra poco solo perchè sono passati nel
frattempo più di quattromila anni, ma in quell’epoca, a Babilonia, i sacerdoti
erano veramente allarmati. Nessuno di loro, infatti, aveva mai visto Plutone e
nessuno sapeva cosa diavolo significasse essere trigoni. Orione e Capricorno,
oltre tutto, erano forse nomi stranieri che però, per loro, non avevano alcun significato.
Eppure le loro tavole parlavano chiaro: Plutone
allineato alla Cintura di Orione e trigono al Capricorno.
Consultata in proposito, la dea Ishtar, severa e
solenne, aveva risposto con un’espressione che ha mantenuto nei millenni il suo
originale significato: “Boh!”
Divertito, il potente Ahriman sghignazzava, sicchè era
proprio inutile chiedergli lumi.
Non era in gioco solo la credibilità della casta
sacerdotale, o quella delle scienze astrologiche, o degli dèi: era per tutti
evidente che c’era il rischio concreto che Blitiri elatizzasse da un momento
all’altro (prospettiva che terrorizzerebbe anche noi, se solo sapessimo cosa
vuol dire).
Decisero di mandare delegazioni in tutti gli angoli
della terra a cercare aiuto presso ogni saggio noto ed ignoto. Partirono prima
dell’alba, ma sottostimarono il fatto che non era per niente facile andare e
tornare in giornata da tutti gli angoli della terra. Fu
così che quest’idea, che pure pareva buona, non diede
i frutti sperati.
Blitiri incombeva. Fino ad allora nessuno ne aveva mai
sentito parlare, e a dire il vero nessuno ne sentì mai più parlare neanche
dopo. Correva voce che non solo avrebbe elatizzato, ma che addirittura lo
avrebbe fatto volaticamente. Dunque non c’era tempo da perdere.
“Ho trovato” disse un ministro del culto. “Consultando
i visceri di un animale sacrificale avremo la soluzione”. E siccome grande era
il pericolo, grande doveva essere la vittima: “Un capodoglio!”. Purtroppo,
però, quella in corso non era stagione di capodogli, nelle acque dei fiumi
mesopotamici (i capodogli –si sa- sono caratterizzati proprio dall’avere sempre
una scusa pronta per non farsi trovare ogni qual volta si ha bisogno di
squartarne uno).
Di leggere i fondi del caffè neanche a parlarne.
Nessuno si sarebbe azzardato a sfidare il veto emanato in proposito dalla
fumante principessa Mokah: “Servono per i miei gerani!”.
Per quanto riguarda invece l’interpretazione del volo
degli uccelli le informazioni erano contraddittorie. La chiesa Aironista traeva
auspici positivi, quella Anatrista il contrario. Gli eretici Pollisti, poi,
nemmeno credevano che gli uccelli potessero volare.
“Cabaliamo”, propose qualcuno pensando che un
neologismo potesse rinforzare i suoi argomenti. “Assegnando un valore congruo
ad ogni lettera componente le parole Plutone, Orione, Trigono e Capricorno
otterremo un numero interpretabile coi nostri mezzi consueti”. “Fa
tredicimilasettecentoquarantotto” disse un altro. “Ho rifatto i calcoli cento
volte”. Consultato il rotolo cabalosmorfio immediatamente si trovò la risposta:
“tredicimilasettecentoquarantotto – Giornata Particolare”. L’assoluta
affidabilità del responsi dati dal rotolo era dunque pienamente confermata, con
grande soddisfazione d’ogni fedele, ma qualcuno cominciò quel giorno a dubitare
un pochino della sua utilità.
Insomma non se ne venne a capo.
C’era poi un’altra cosa che inquietava ed inquieta ancor
oggi: come mai nessun riferimento a tutto ciò che abbiamo raccontato è rimasto
nei pur puntualissimi annali babilonesi?
Ed ancor più sorprendente: come mai non è affatto vero
che quel giorno Plutone era allineato alla cintura di Orione e trigono alla
costellazione del Capricorno?
Che Blitiri in quella giornata così particolare abbia
davvero elatizzato?
Ah ah ah ah ah, ma quanto ho riso. Assolutamente esilarante e piacevolmente geniale.
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