Il vizio di scrivere – 17 Aprile 2016 - Biblioteca di Rescaldina - per aver sorteggiato l'argomento "Colori" Luigi Cerrato ha scritto questo racconto pieno di freschezza e positività
Giada
si alzò stanca, non aveva dormito molto, agitata com’era per via del colloquio
che da li a poco avrebbe sostenuto presso una grossa
multinazionale del settore dei media, la “Rainbow Inc.”. Non sapeva cosa
aspettarsi Giada, di esperienza ne aveva da vendere, ma i colloqui mettono
sempre ansia: sentirsi sotto esame e giudicati non è mai una bella sensazione.
Si vestì con colori
tenui, si truccò appena e si diresse verso il grattacielo dalle pareti
interamente in vetro della multinazionale. Entrò e annunciò il suo nome alla
reception dove una giovane signorina si affrettò a comporre un numero per poi
invitarla ad accomodarsi presso la sala gialla al sesto piano.
Prese l’ascensore e una
volta giunta al sesto livello seguì le indicazioni per la sala gialla e, quando
la vide, rimase perplessa: un tavolo bianco con qualche bottiglietta d’acqua,
sedie bianche, pareti e soffitto bianchi, insomma di giallo proprio non ve ne
era.
Si accomodò e poco dopo
un uomo si presentò come Giulio Pernigotti, il responsabile delle risorse
umane. “Ecco ci siamo” pensò Giada mentre alzandosi porgeva la mano al suo
interlocutore che stranamente non ricambiò la stretta.
Il colloquio ebbe
inizio secondo la più classica delle routine, presentazione del candidato,
precedenti esperienze e motivazioni al cambiamento. “Bene”, disse Giulio, “ora
che abbiamo rotto il ghiaccio possiamo iniziare il vero colloquio. Immagini di
parlare con un non vedente, provi a descrivergli i colori dell’arcobaleno”.
Giada rimase perplessa,
sapeva che nei colloqui spesso le domande strane potevano capitare, ma questa
non se l’aspettava proprio. Rimase qualche istante in silenzio, poi guardò
Giulio negli occhi, fece un respiro ed incominciò.
“L’arcobaleno è
composto da sette colori: il rosso, l’arancione, il giallo, il verde, poi blu,
indaco e violetto, ognuno ha una sua personalità e insieme sono davvero belli a
vedersi”, sorrise per la piccola gaffe e poi riprese.
“Il rosso è il colore
del sangue che scorre dentro al nostro corpo permettendoci così di vivere, è il
colore delle nostre passioni come l’amore e la rabbia. Quando ci arrabbiamo
così come quando vediamo la persona che ci fa battere il cuore le nostre guance
si tingono di rosso”.
Giulio annuì e con un
cenno della mano la invitò a proseguire.
“L’arancione è il
colore delle feste, dell’allegria e della spensieratezza. Il cielo a fine
giornata si tinge di arancione e quando si esce dagli uffici o dalle fabbriche
e si va a fare l’aperitivo spesso il drink che ci portano ha questo colore.
L’arancione è brio, difficilmente la gente lo sceglie come tinta per i propri
abiti o per la propria auto, solo i più estrosi si spingono a tanto”.
Giulio bevve un sorso
d’acqua da una delle bottigliette sul tavolo, fece un piccolo sorriso e chiese
a Giada di parlargli del verde.
“Beh …” Giada ci pensò
un pochino e disse “il verde è la vita, la natura, lo sport, l’aria pulita,
l’amicizia. Verde è il colore dei prati, il colore del campo da calcio, dei
cortili che spuntano in mezzo al cemento dei palazzi. Nei cortili nascono le
amicizie, i primi amori, si fanno i primi litigi e si fa sempre la pace. Verde
è il colore dei campi dove vanno a nascondersi i fidanzatini con i loro sogni e
le loro speranze.”
Giulio parve colpito da
quelle parole, fece un respiro profondo e disse a Giada “un ultimo sforzo e
abbiamo finito, descrivimi il blu”.
“Blu è l’infinito”
disse Giada d’istinto. “Blu è il mare, blu è la libertà. Blu è il colore che
con le sue sfumature cambia le nostre giornate. Blu è il colore dei vestiti dei
principi e delle principesse delle favole che ci fanno addormentare da piccoli.
Blu è …”
“Basta così” la
interruppe Giulio, visivamente colpito; “vedi Giada” sorrise, “io davvero sono
un non vedente, so che mi hai porto la mano alla presentazione e non te l’ho
stretta per evitare che tu te ne accorgessi. Io nei colloqui cerco sempre di
capire le persone, ma non potendole osservare, cerco di percepire come sono
attraverso le loro emozioni.
Tu Giada, sei una
persona di cuore capace ancora di emozionarti davanti alla vita. Questo è il
tipo di persone che cerchiamo qui alla Rainbow Inc e qui ti do il benvenuto se
lo vorrai”.
Giada annuì, poi si
alzò e abbracciò Giulio, la sua vita, le loro vite, da allora avrebbero assunto
le stesse sfumature.
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