recensione di Tiziana Viganò
“In principio era Cheddonna”: un incipit che ha in sé i caratteri del libro dove la satira ai costumi si coniuga al divertimento puro.
Una galleria di personaggi della middle
class di una città della ricca provincia lombarda – ma potrebbe essere
altrove - si muovono quotidianamente sulla scena di un teatro immaginario:
entrano, recitano per il tempo di una pagina, ritornano, interpretando i loro
vizi e virtù, gioie e dolori, paranoie e schizofrenie, ossessioni e tic,
piccolezze e meschinità. Ma tutto è misurato, senza eccessi, raccontato col
sorriso.
La commedia della vita si snoda con una leggerezza che dà al lettore
la possibilità di godersi pagine divertenti che però, proprio come nella
satira, nascondono un contenuto di critica sociale in punta di spillo, o meglio
in punta di stiletto, come nel tacco dodici della protagonista che incede
regalmente (o quasi) tra le pagine, alternando momenti in cui sembra una
macchietta, presa dalla rete delle mille cose da fare, utili o inutili, ad
altri momenti in cui si ferma a riflettere un po’.
I personaggi dai nomi fantastici, esilaranti – Heyfurbo, Pittibimbo, Lastregadisopra, Tuttosuopadre,
Losplendido, Giannicaro, Linquietantevicinodicasa ecc. – ruotano intorno alla
protagonista nel ruolo di marito, sorella, figlio, amiche, vicini di casa, un
microcosmo decisamente riconoscibile: per questo è facile calarsi nelle pagine
scritte da Chiara Pesenti e proiettarsi nel mondo di Cheddonna. Sopra tutti
domina la figura di Nonna Nenna, la vecchia signora che se ne sta un po’ in
disparte sul palcoscenico, osservando tutta la commedia con la saggezza di chi
ha vissuto bene i suoi anni.
Tutti abbiamo conosciuto una Cheddonna e tutte ci identifichiamo in
tanti piccoli episodi, intralci problemi quesiti che costellano una vita che
non sfiora mai l’intensità o il dramma, perché semmai ha la lievità delle
commedie del Goldoni o degli sketch del birignao di Franca Valeri, signorina
milanese snob d’altri tempi.
Il mondo di Cheddonna è un mondo che conosciamo e proprio per questo
ci fa ridere, farne parte o scappare è la nostra scelta: l’autrice, con un
occhio fino sulla realtà, si diverte a
osservare e descrivere il fenomeno, a graffiare con zampe di gatto,
apparentemente morbide, ma con unghie affilate, fissando sulla carta il
positivo, il negativo e il ridicolo di una società conosciuta.
Chiara Pesenti è al suo libro d’esordio, ma la sua scrittura scorre
veloce, senza inutili arzigogoli, facile e piacevolissima, con abilità
consumata.
Consiglio
Per chi ha voglia di divertirsi, prendendo in giro la nostra assurda
società; da leggere d’un fiato oppure in pillole giornaliere, una pagina al
mattino, per mettersi di buonumore all’inizio della giornata.
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