Recensione di Giancarlo Bosini
Guido Lanfranchi, un giornalaio di paese dalla mente particolarmente acuta ed attenta e con una laurea in filosofia lasciata alle spalle, si trova coinvolto nel caso di una giovane donna rinvenuta cadavere a pochi metri dalla sua edicola; una sua ex compagna di liceo.
Qualcosa
lo spinge a volerne sapere di più, mentre il PM, l’affascinante Adelina Giusti,
assistita da un maresciallo dei carabinieri prossimo alla pensione, nutre seri
dubbi sulla sua estraneità al fatto.
A complicare le cose, un altro delitto dalle modalità identiche al precedente che andrà ad accrescere i sospetti su Lanfranchi.
La trama è ben congeniata e scorre velocemente e senza intoppi, con una scrittura leggera e piacevole e la prosa, con quel tocco di spontaneità che la rende particolarmente originale, catapulta il lettore in un caso dai contorni poco chiari, calandolo nella vita della provincia lombarda, quella pigramente adagiata sulle sponde del Lago Maggiore, facendone ben assaporare ritmi e atmosfere.
Le rivelazioni sono sapientemente centellinate e il lettore si trova a progredire nelle sue ipotesi assieme a quelle che sono le evoluzioni delle indagini dei protagonisti.
Il finale, sicuramente plausibile, non è del tutto a sorpresa, in quanto il perché di quegli assurdi delitti diventa a un certo punto intuibile, mentre il nome del colpevole difficilmente potrebbe essere identificato dal lettore.
Ben
impostati i personaggi, che da subito risultano simpatici e credibili anche
nelle loro stranezze, dai principali a quelli di secondo piano, fino ad
arrivare a figure apparentemente di semplice contorno, ma tutte con un ruolo
importante per lo sviluppo delle indagini.
Un giallo dal sapore squisitamente italiano, gustoso da leccarsi i baffi, che sa essere divertente e drammatico allo stesso tempo. Probabilmente il primo di una serie dedicata alle indagini del giornalaio Guido Lanfranchi.
Consigliatissimo
agli amanti del genere giallo.
Che domenica bestiale
di Angela Borghi
genere: giallo
editore: Robin,
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