Un noir originale di altissimo livello: più che mostrare com’è, lo scrittore fa vivere il lettore dentro la psiche di Michele. Un rischio e una sfida a comprendere il profondo della malattia mentale.
Per quelli come me arriva sempre il giorno. Quello in cui
uccidi o ti fai ammazzare, o entrambe le cose. Perché alla fine è tutta una
questione di impulsi, capite? Di impulsi e di controllo.
Michele Sabella, diciassette anni, racconta la sua storia
tragica, partendo dalla famiglia
disfunzionale: padre alcolizzato e violento, madre vittima designata, lui che
fin da bambino assiste e diventa a sua volta vittima dei bulli della scuola. Ma
studia, legge, cresce, vola basso... poi si butta allo sbaraglio, come un
kamikaze.
A poco a poco, come in una corazza che lo protegge dalla
paura, dal dolore, avvolge il suo cuore
nel cellophane, strato dopo strato: finché questa difesa lo rende insensibile,
distaccato, non teme più nulla, non sente neppure il dolore delle ferite che si
autoinfligge per retroflettere l’onda di violenza che ha dentro. È solo, con il suo
daimon* la sua voce interiore, la guida
spirituale che lo distoglie da certe azioni, che gli sussurra verità scomode.
Tutti gli psicologi e psichiatri che l’hanno in cura fanno
diagnosi diverse e la sua psicosi gli apre prima il Trattamento Sanitario
Obbligatorio e poi il manicomio moderno, anche se oggi si usano termini meno
scioccanti - Comunità protetta, Centro Psicosociale, Unità di Riabilitazione
Psichiatrica -. Michele chiama questo luogo Escape room: ne capisce i
suoi meccanismi, si adegua, segue i gruppi. Perfino s’innamora di una bella anoressica, “ la sua dea di ossa”.
Un amore potenzialmente distruttivo, che invece, forse, li salverà perché di
fronte ai crolli della ragazza, Michele indaga e alla fine riuscirà a liberarla
dal suo carnefice.
Mi innamorai di lei perché, nel momento stesso in cui i suoi
occhi si posarono su di me, Elena mi fece sentire normale...Non importa quanto
danneggiate fossero le nostre menti, o quanto straziati e fetidi i nostri corpi
potessero diventare, ci saremmo amati con la stessa disperata fame, fino alla
fine.
Michele alterna il racconto del suo passato tormentoso con
un adesso che lo vede nel momento di
una tragica epifania, nella risoluzione finale in cui uccidere risolve i
conflitti interiori.
Niente è senza movente. Si tratta solo
di guardare abbastanza lontano, scavare abbastanza a fondo.
Ferdinando
Salamino, psicoterapeuta e scrittore, al suo esordio regala un noir di
altissimo livello. La sua scrittura è dura
e spigolosa, percorsa da un sarcasmo amaro, da brivido, con una ricca scelta di
parole che pungono e tagliano, di metafore e similitudini elettriche. Ogni parola si adegua al protagonista,
alle sue azioni e all’argomento, si intuisce che è studiata con la massima cura
e colpisce il segno, colpisce il cuore.
Il valore più grande di questo lavoro, e l’originalità che
lo distingue, sta nel condurre il
lettore in un viaggio nella mente di una persona con disturbi psichici, raccontando
dall’interno di questa sua mente
pensieri, contrasti e conflitti, gorghi e ingorghi, violenza e fragilità.
Più
che mostrare com’è lo scrittore fa vivere
il lettore dentro la psiche di Michele. Un rischio e una sfida a comprendere il
profondo della malattia mentale.
Quante vittime, quanti colpevoli: le vittime diventano
carnefici, oppure soccombono, il confine tra il Bene e il Male, tra il giusto e
l’ingiusto è labile e permeabile.
Compromesso e apparenza nascondono fogne emotive, i detentori del potere più
pericoloso tradiscono.
Alla
fine Michele, il pazzo, è l’Eroe. O Antieroe.
*nel significato socratico
Ferdinando Salamino è nato nel 1971. Laureato in Psicologia
Clinica a Torino, la sua vita si divide tra Milano, dove è nato, e il Regno
Unito, dove esercita come psicoterapeuta e insegna Psicologia all'Università di
Northampton. "Il Kamikaze di Cellophane" è il suo primo romanzo,
inizialmente pubblicato con Prospero, nel 2019, e ora entrato a far parte della
collana Ombre di Golem Edizioni. Il suo racconto breve "Sangue
Bianco" compare nell'antologia "Il Tallone di Achille': curata da
Massimo Tallone (Golem Edizioni). Nel gennaio 2020 vede la luce il suo secondo
romanzo, "Il Margine della Notte" (Golem Edizioni).
di Ferdinando Salamino
genere: noir
editore: Golem, maggio 2020
pagg 288
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