venerdì 5 giugno 2020

“Il divorzio non si addice a Enid Balfame” di Gertrude Atherton. Recensione di Tiziana Viganò


Notevoli le pagine dedicate al giornalismo, come quelle delle sequenze del processo e la descrizione acuta della società dell'epoca (1916)


Recensione di Tiziana Viganò

“La signora Balfame aveva deciso di commettere un omicidio”.

Un incipit fulminante che racconta un libro intero e delinea un personaggio con un solo verbo.
Siamo nel 1916. Durante una conferenza, in un lampo, Enid Balfame aveva deciso, dopo ventidue anni di matrimonio, di uccidere il marito, un nauseante grassone, un politico ubriacone e volgare. Lei invece, era una donna riservata, molto perbene, ambiziosa, furba, dalla volontà di ferro, che negli anni aveva conquistato con la sua personalità un posto di rilievo nella cittadina di Elsinore, vicino a New York. Il suo carattere forte e deciso era mascherato da un comportamento dolce ma fermo, disponibile e cortese; perfino le donne della comunità ammiravano la sua composta eleganza e la signorile bellezza, senza gelosie, così era diventata la leader della comunità e del Circolo femminile cittadino, dove si parlava di argomenti serissimi come la guerra in Europa, il voto alle donne e la loro condizione nella società.
Per Enid non era il caso di prendere in considerazione il divorzio: la società perbenista e puritana di cui faceva parte l’avrebbe condannata senza pietà, mentre la condizione di vedova sarebbe stata perfetta per mantenere il suo status.
Aveva pensato, progettato e scelto l’arma adatta: il veleno. Ma non poteva immaginare che qualcuno, nello stesso momento in cui lei aveva preparato la bevanda fatale, avrebbe sparato al superfluo marito, liberandola dall’impiccio. Oppure no, inguaiandola nell’accusa di omicidio e precipitandola nell’incubo di un processo? Ma era stata lei a sparare, cambiando modus operandi all’ultimo momento?

Attorno alla protagonista, che ci sembra di conoscere da vicino, perchè descritta nei minimi particolari, l’autrice tratteggia, con grande abilità e gusto per l’approfondimento psicologico dei personaggi, tante figure che fanno parte della società di Elsinore. Eccellente la descrizione delle donne amiche di Enid, pettegole pronte a voltare le spalle alla vecchia amica oppure solidali con lei, gli uomini tra colpevolisti e innocentisti, il fascinoso e giovane avvocato Rush Dwight innamorato della sua assistita, ben più matura, l’amica medico Anna Steuer, la governante tedesca Frieda, la disegnatrice e aspirante giornalista Alys Crumley, innamorata dell’avvocato.
Gustosissima la descrizione dei media di allora, il gruppo di giornalisti d’assalto e il famoso giornalista investigativo Jim Broderick, che tentano in tutti i modi di condizionare l’opinione pubblica e di sovrapporsi al lavoro della polizia. Da sempre il lavoro del giornalista è quello di dare al pubblico, senza troppi scrupoli, gli scoop più interessanti, creando anche piste false o indizi non verificati, provando ogni trucco per suscitare emozioni forti nei lettori avidi di suspense e di oscure trame. La povera Enid Balfame, col suo atteggiamento freddo e distaccato, così poco simpatico, sembra incarnare la perfetta colpevole, il capro espiatorio.

Molto interessanti le pagine dedicate al giornalismo, come quelle delle sequenze del processo: assieme alla descrizione acuta della società di Elsinore catapultano il lettore indietro nel tempo, più di cento anni fa nella provincia americana, comparsa di un film in cui può vivere facilmente la realtà di quegli anni.

Una scrittrice di grandi qualità, Gertrude Atherton, con un suo stile accurato, preciso nei dettagli, ma mai fuori luogo, anzi piacevolissimo e scorrevole, percorso com’è dall’ironia: interessanti le sue idee politiche e il suo femminismo nell’epoca delle suffragette e della lotta per il diritto di voto alle donne. Intrigante il suo modo di portare il lettore alle ultime pagine del romanzo e rovesciare il finale con un coup de théâtre.
Fa sorridere l’incrollabile fede patriottica per gli Stati Uniti d’America, le generalizzazioni sul carattere degli americani, le battute sulle meravigliose e sempre positive qualità dell’uomo moderno americano, della donna americana che si sta emancipando: stereotipi che, se a noi ormai sembrano ingenui, sono frutto della mentalità del tempo.

Catturano sempre il lettore questi gialli della collana Vintage che le Edizioni Le Assassine sta pubblicando dal 2017: una collana rivolta al passato, ormai all’ottavo titolo, alla scoperta di scrittrici che a vario titolo sono state pioniere della letteratura gialla. La affianca la collana Oltreconfine, ora al nono titolo, dedicata a donne di tutto il mondo che scrivono gialli ambientati in territori esotici.

L’autrice
Gertrude Franklin Horn Atherton (1857-1948) fu una prolifica scrittrice americana dal carattere forte e indipendente: oltre ai romanzi, ci restano racconti, saggi e articoli riguardanti la politica, la guerra e la condizione femminile. Alcune sue opere sono servite come trame di film muti, tra queste anche “Mrs Balfame”, che apparve nel film diretto da Frank Powell nel 1917 e ora è pubblicato per la prima volta in versione italiana da EdizioniLe Assassine (2020).

 Altre 5 recensioni delle Edizioni Le Assassine su questo blog


“Il divorzio non si addice a Enid Balfame”
di Gertrude Atherton
giallo
pagg 316
edizioni le Assassine, collana Vintage
1916/ edizione italiana maggio 2020


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