già pubblicata su Milano Nera
Un libro affascinante,
scritto da Isabel Ostrander nel
1915, che conduce il lettore come nella mosca
cieca in un intrico di vicoli che si ramificano e si intrecciano facendogli
perdere l’orientamento. Solo il detective Damon
Gaunt, che è cieco davvero, riesce a individuare il sentiero giusto grazie
a tutti gli altri suoi sensi ipersviluppati, raffinatissimi e sostenuti da
capacità intuitive e deduttive sorprendenti. Vede più lui senza la vista che la
maggior parte dei vedenti!
Cieco dalla nascita, Damon Gaunt è un uomo che ama la vita
in tutte le sue manifestazioni, e ha imparato a cogliere ogni dettaglio per
godersela: riesce a capire la psicologia di chi ha davanti attraverso la
finissima percezione del comportamento non verbale. Niente sembra un ostacolo:
suoni e rumori, grazie a un udito finissimo in grado di distinguere fino alle
frequenze minime; sensazioni tattili, dita abili e veloci nel toccare che
riescono a capire perfino l’espressione di un volto dalla tensione o meno dei
muscoli senza vedere null’altro; odori, da quello della morte al profumo più
affascinante alle, secrezioni della pelle, un fiuto raro e prezioso.
Così come riesce a percepire
con i sensi e con il cervello, usa questi strumenti per capire e risolvere i
delitti: e non ha mai lasciato un caso irrisolto, un elemento molto importante
per capire la chiave di questo caso.
Tutti i personaggi mentono,
tutti hanno qualcosa da nascondere, ci sono prove contrastanti, un vero
rompicapo che fa partire a spron battuto il poliziotto, l’ispettore Hanrahan che
segue le vie tradizionali di un’indagine al contrario del detective che si
muove al minimo ma che fa lavorare al massimo il suo cervello sopraffino.
La vicenda si svolge
nell’alta società newyorkese del 1915: nobildonne, finanzieri, truffatori, l’ombra
dei soldi che incombe su tutto. L’unica vittima, Garret Appleton, un uomo
sgradevole e violento, con un rapporto insano col denaro; un fratello ubriacone
e drogato; la madre autoritaria che incarica il detective di affiancare la
polizia per salvaguardare l’onore della famiglia; due sorelle affascinanti, una
la moglie sconvolta del morto e l’altra che farà battere il cuore di Gaunt,
incantandolo come una sirena; il maggiordomo e le domestiche reticenti, tanti
altri personaggi di contorno.
Divertenti alcune
affermazioni della scrittrice, tipiche di un periodo in cui la donna era
considerata debole di nervi, irrazionale e illogica, succube dei suoi impulsi...”soltanto”
donna...
La conoscenza della
psicologia umana ha sempre avuto le sue altissime espressioni letterarie in
tutti i generi, ma nel 1915 la psicanalisi era ancora poco diffusa: ci sono
autori che istintivamente riuscirono a creare personaggi a tutto tondo, con una
capacità di comprensione e approfondimento del loro carattere e del
comportamento che in certi casi stupiscono. Maestra nella letteratura gialla fu
la mitica Agatha Christie, che
peraltro conosceva la Ostrander e si
ispirò a lei per la creazione di due suoi personaggi, Tommy e Tuppence.
L’eccellente traduzione
regala una prosa scorrevole e godibile, senza togliere quella leggera patina di
antico che ci fa immergere in quei tempi lontani con la facilità di entrare
negli abiti di seta frusciante e in quelle sale sontuose.
La complessità dell’intreccio
e le numerose false piste (o aringhe
rosse!) invece di essere un ostacolo alla lettura diventano qualcosa di
stuzzicante, anche perché il rigoroso e razionale Damon Gaunt ogni volta riassume e fa il punto fermo sulla
situazione: così torniamo indietro con lui e ricominciamo a battere una nuova
pista, sempre più intrigati dalla possibile soluzione.
Tre chicchi perlacei, tre capelli
profumati, una fiaba, una lettera, la magia di un protagonista dalle capacità e
risorse straordinarie: Isabel Ostrander
è davvero una maestra del giallo d’altri tempi.
Questo libro fa parte della collana
“Vintage” della Casa Editrice Le Assassine che sceglie con cura, tra le
scrittrici d’altri tempi, le gialliste più valide e le ripropone oggi per una
nuova seducente lettura.
Isabel Ostrander fu una
scrittrice americana di gialli molto prolifica, ne scrisse più di trenta,
usando come nom de plume non solo il proprio, ma diversi pseudonimi maschili
come Robert Orr Chipperfield, David Fox e Douglas Grant. Negli anni Venti era
un’autrice molto conosciuta. Purtroppo morì nel 1924 a soli 41 anni, finendo
tra quelle autrici cadute nell’oblio; resta comunque tra i primi scrittori a
proporre nelle sue storie la figura del detective cieco. Non pochi film del
cinema muto hanno attinto dai suoi romanzi.