martedì 11 dicembre 2018

La felicità vuol essere vissuta di Loredana Limone. Recensione di Tiziana Viganò



Un pensiero per ricordare Loredana Limone, la scrittrice napoletana appena scomparsa

recensione di Tiziana Viganò già pubblicata su
http://sognaparole.blogspot.com/2017/05/la-felicita-vuole-essere-vissuta-di_30.html                                                                                                         
Va in scena la commedia della vita, nel Borgo Propizio, paese che non c’è, che sembra sognato per evadere da una realtà che non è sempre come la vorremmo: conquista, fa sorridere, rasserena… e ci fa venir voglia di preparare i bagagli e trasferirci lì.

Borgo Propizio può essere un paese qualunque della nostra Italia, con la sua storia antica dei sovrani Aldighiero il Cortese e Rolanda La Minuta, i resti del Castelluccio e delle mura, con la parte che  è stata lesionata pesantemente dal terremoto (di cui si parla nel terzo libro della serie): è adagiato mollemente sulla collina, guarda dall’alto, con un po’ di sufficienza,  la pianura operosa mentre i suoi abitanti si danno da fare con turismo, botteghe e iniziative fantasiose. 

C’è la famosa e un po’ magica latteria “Fatti Mandare dalla Mamma”, così chiamata in onore di un“Gran Musicante” che tanto fantomatico non è, ora ricostruita dopo il sisma, oppure la boutique “Amandissima” dove la simpatica  fashion addicted consiglia abiti solo rigorosamente animalier, o meglio leopardati. In questo quarto libro della serie iniziata nel 2012 con “Borgo Propizio” a movimentare le acque e turbare gli animi arriva anche una troupe cinematografica.
Sulle piazze e nelle vie donne uomini bambini preti vecchietti e giovincelli, poliziotti e furfanti, pettegole e fedifraghi, amanti e mariti in fuga si muovono, si inseguono, trafficano vendono armeggiano e amoreggiano, chiacchierano e spettegolano. C’è chi va e c’è chi resta.

La galleria dei numerosissimi personaggi è variegata e comprende tanti tipi umani che esprimono bene le sfaccettature dei sentimenti: le loro vicende quotidiane li fanno sentire vicinissimi al lettore che rivede come in uno specchio, sul palcoscenico del Borgo più Propizio che ci sia, i simboli dell’infinito spettacolo dell’umanità.

Loredana Limone però ne rivela solo i lati più belli, divertenti, accattivanti, i peccati veniali e non certo quelli mortali. Non ci sono tragedie né drammi, la penna della scrittrice corre veloce con leggerezza, zigzagando nel ritmo alterno del vivere quotidiano tra impegni, impicci, preoccupazioni, ostacoli con grazia e disinvoltura, senza avere la pretesa di giudicare, ma solo con il gusto lieve del raccontare.

La collettività è vera protagonista, ogni personaggio è un tassello che dà forma all’insieme di questa serie di quatto romanzi corali, di cui La felicità vuole essere vissuta”, l’ultimo uscito (Salani, 2017), sembra chiudere molte situazioni aperte: il cerchio.... 

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“La felicità vuole essere vissuta” di Loredana Limone, Salani 2017


Recensione di Tiziana Viganò   http://tizianavigano.blogspot.it

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