già uscita su
Un incubo: si perdono per
strada, o vengono rapiti, scappano di casa, probabilmente dalla violenza o dal
degrado, o arrivano soli sulle nostre coste come migranti. Solo pochissimi sono
ancora vivi e vengono ritrovati: finiscono nei gorghi della criminalità
organizzata, della pedofilia, della sottrazione di organi, vittime di sette
sataniche o di psicopoatici.
Storie crudeli di sofferenza,
solitudine, coercizione anche per quelli che si allontanano volontariamente. E
quelli che vengono ritrovati sono marchiati per sempre, perché la violenza e l’abuso creano violenza e abuso.
Un giorno sì e uno no in Italia
si perdono le tracce di un minore, nel 2017 solo 30 su 177 spariti sono stati
ritrovati. Nell’Unione Europea ne spariscono 10.000 all’anno. Negli Stati Uniti
erano oltre 600.000 nel 2012. Freddi numeri per un fenomeno in crescendo.
Negli ultimi anni molti
scrittori di thriller si sono cimentati con questo argomento tragico.
Così Aimee Molloy, che nel nuovissimo “La madre perfetta” ha affrontato il tema dei Missing Children dandogli
una veste gialla, così da rendere più semplice e tollerabile per i lettori la
fruizione di un fatto terribile, ormai consueto alle cronache. Abilmente ha raccontato
questo mistero da risolvere, intrecciandolo con i problemi psicologici che
riguardano tutte le neomadri, anche se con diversa intensità: ne risulta un libro
che è intrigante come un giallo ma fa meditare soprattutto su una società che chiede alle madri di essere
perfette, costringendole a una vita caotica e disperante.
Un gruppo di neomadri, le May Mothers, e quattro fedelissime
amiche, Francie, Colette, Nell, Winnie, abituate a essere tutto quello che gli
altri vorrebbero da loro, sono iscritte a un sito web di genitori a Brooklyn, New York. Si incontrano sotto
un salice in un parco cittadino per condividere la non facile esperienza della
maternità moderna, difficilissima soprattutto nei primi mesi, con la depressione post partum in agguato. Come
potersi gestire da sole tra pannolini, poppate, pianti e strilli lancinanti e
nottate in bianco? come soddisfare le esigenze del marito e magari del lavoro
da riprendere?
Midas è il neonato scomparso. Winnie, la madre,
era un’attrice famosa in una serie televisiva degli anni Novanta, e ora un’ereditiera
multimilionaria, che con molta difficoltà ha cercato di superare il trauma
dell’uccisione della madre avvenuta quando aveva solo diciotto anni. Le sue
amiche cercano di capire cosa sia successo quella fatidica notte e, nonostante
siano alle prese con i primi due mesi dalla nascita dei loro primogeniti si
lanciano a fare indagini più o meno discrete: emergono scheletri dagli armadi,
vecchie storie nascoste, ma riusciranno nel loro intento, più della polizia che
si dà da fare ma non riesce a trovare il bambino perduto.
L’autrice descrive con molta
abilità la condizione delle madri dopo
il parto, le angosce, il senso del
limite e dell’incapacità di far fronte alle troppe responsabilità, la disistima
e la distimia, le ansie per la salute del figlio: quando succede qualcosa,
piccolo o grande che sia, il senso di colpa e la convinzione di non essere una
buona madre sono devastanti.
“La madre perfetta” romanzo d’esordio di Aimee
Molloy (2018 Giunti Editore) è
un libro da non perdere, che spalanca le porte su grandi problemi con l’abilità
narrativa di chi sa passare un forte messaggio senza appesantire il lettore,
lasciandogli la possibilità di leggere i vari piani narrativi con facilità e
interesse....
.....continua a leggere su
Nessun commento:
Posta un commento