uno scrittore di gialli racconta la storia del genere letterario più amato distinguendo le varie epoche con le differenze storiche e letterarie
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articolo di Giancarlo Bosini
IL TERMINE “GIALLO”
Quando si parla di “Giallo” c’è sempre il rischio di fare confusione. Bisognerebbe
sempre distinguere. C’è il Giallo enigma
all’inglese (Agata Christie, tanto per intenderci), c’è quello duro all’americana nato da Hammet e
Chandler, c‘è il Thriller, la Spy Story e così via.
Normalmente i temi principali della letteratura
gialla si sviluppano attorno ad un fatto criminoso e al tentativo di dare
un nome al colpevole, o in modo più generico a un enigma e a qualcuno che si
opera per svelarlo. Le modalità con cui vengono affrontati questi temi possono però
variare anche di molto, a seconda del genere giallo a cui si ispira il racconto.
Il genere è definibile “poliziesco”
quando, assieme a questi temi, ha un ruolo fondamentale l’indagine che porta
alla luce tutti gli elementi della vicenda criminale o misteriosa. Spesso nella
narrazione gialla si sovrappongono più generi letterari, come la fantascienza
ed il romanzo storico.
Il termine "Giallo", che in Italia ha sostituito quello di “Poliziesco”, nasce dal colore della copertina di una fortunata collana
pubblicata da Mondadori a partire dal 1929: ”I Gialli Mondadori”.
Il termine “Giallo”, alla sua nascita,
coincide quindi in gran parte con il genere poliziesco, visto che l'evoluzione e lo sviluppo delle varie
tipologie (fra cui il Thriller,
la Spy-Story ed il Giallo Psicologico) è avvenuta solo
in tempi relativamente recenti.
Il termine “Giallo”oggi risulta abbastanza vago, proprio perché, da
quando è stato coniato, il genere a cui fa riferimento si è così sviluppato da
dar luogo a diverse ramificazioni, le cui distinzioni non sempre sono nette: la
letteratura di spionaggio, il Noir, il Thriller, ecc.
LE ORIGINI DEL GIALLO
Nonostante esistano numerosi esempi di storie in
cui sono presenti elementi assimilabili al Giallo, la nascita di questo genere viene fatta risalire ad Edgar Allan Poe, inventore di un personaggio, Auguste Dupin, che grazie alle sue enormi capacità deduttive riesce a risolvere i casi
criminali solo leggendo articoli di giornale. Questo personaggio ha creato un
modello al quale si sono ispirati quasi tutti i più importanti autori degli
anni successivi, tra cui Arthur
Conan Doyle, ideatore dell’intramontabile Sherlock Holmes. “Uno studio in rosso” del 1887, in cui fa il suo esordio il celebre investigatore, è oggi
universalmente riconosciuto come il
primo vero romanzo Giallo della storia.
Sherlock Holmes è diventato da subito un modello
destinato a condizionare tutta la successiva letteratura gialla. Un modello che
ha resistito per molti decenni, almeno fino agli anni trenta del ‘900 e che non
è ancora del tutto tramontato; i più famosi investigatori usciti dalla fantasia
di molti autori americani ed europei possono essere considerati ispirati dal "modello Holmes".
Anche se investigatori del Periodo Classico, come Hercule Poirot, Miss
Marple ed Ellery Queen, hanno tentato di introdurre elementi nuovi, trovano
ancora moltissimi punti in comune con Sherlock Holmes. Hanno tutti grandi
capacità deduttive, e hanno la capacità di cogliere indizi apparentemente
marginali per poi arrivare senza ombra di dubbio alla soluzione di un caso.
Altri elementi accomunano tutti gli investigatori
dell'epoca classica: non
sono poliziotti e spesso indagano solo per curiosità o per il semplice piacere
di risolvere un enigma.
Questa tipologia di investigatore dilettante è risultata essere una trovata vincente, infatti ha consentito di far
agire i personaggi in piena libertà, cosa che un vero poliziotto, obbligato a
muoversi all’interno di un perimetro definito da regole, non avrebbe potuto fare.
Un espediente che ha sicuramente permesso agli autori di rendere i loro casi
ancor più intriganti agli occhi dei lettori.
Nel Giallo dell'Epoca Classica la scoperta del colpevole e la sua punizione conducono sempre al
trionfo della giustizia e al ripristino dell'ordine prestabilito, gravemente
turbato da un crimine. La vicenda è narrata dal punto di vista del vincitore.
E’ verso la metà degli anni trenta che alcuni
autori cominciano a sviluppare un superamento degli schemi del Giallo Classico.
Nascono così due nuovi modelli che quasi contemporaneamente segnano l’abbandono
di quello alla Sherlock Holmes.
Negli Stati Uniti, tra gli Anni Venti e gli Anni Trenta,
fa la sua comparsa un nuovo genere che verrà poi definito Hard Boiled. E’ caratterizzato da storie dove il delitto è uno degli elementi principali della
narrazione, assieme alla descrizione psicologica dei personaggi e all'ambiente
in cui si svolgono i fatti, un ambiente spesso corrotto e degradato.
I
detective sono quasi sempre dei duri disillusi dalla vita, spesso alcolizzati, che hanno smesso di credere in qualsiasi ideale, come nel caso di Sam Spade, ne
“Il falcone maltese” di
Dashiell Hammett, o di Marlowe di Raymond Chandler.
A partire dai primi Anni Trenta, anche in Europa si assiste ad un superamento dei canoni del Giallo Classico, ma con
toni più morbidi rispetto al nuovo filone americano.
Rilevante è stato Georges Simenon, che con il commissario
Maigret ha cambiato definitivamente l'idea di indagine e
il concetto stesso di romanzo poliziesco, con personaggi, situazioni e ambienti
molto diversi da quelli a cui fino ad allora si era abituati. Appaiono così l'uomo
comune e le sue inquietudini.
Nonostante nel corso del racconto il colpevole
venga spesso inquadrato abbastanza velocemente, l’indagine continua a
svilupparsi sulla ricostruzione della verità e sull’elemento che ha causato il
dramma. Quello che sembra importante è ora il racconto della vicenda umana.
continua
nel prossimo articolo:
dagli anni Settanta a oggi
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