Nel nostro
mondo così prostrato a terra, aderente alla materia e poco incline a volare al
di là di essa, la poesia nutre lo spirito di chi sa apprezzarne il valore
recensione di Tiziana Viganò
Dove nasce la poesia? Forse da una sorgente misteriosa da cui fluisce un’acqua, un nutrimento che trasforma
le cose, da un seme che diventa altro da sé, da un pensiero che si fa materia
in divenire…
“Fan parte di elfi, labbra, ali, voli/ e prima di entrare nella ruga, i semi/ fanno lunghi viaggi e s’infilano tra le spighe./I semi sono maestri naturali della dispersione/ figli della terra e del suo ventre, fratelli del vento/ e dei colori. Loro padre è il polline, per madre/ hanno l’aria, come letto nuziale il fiore/ e per follia l’amore.”
Ma la poesia è anche traduzione in
parole dell’esperienza di emozioni:
i contenuti della psiche di un poeta si trasformano in immagini, metafore, suoni
e poi in segni grafici che li rendono entità fruibili universalmente, e nutrono
lo spirito di tutti quelli che sanno apprezzarne il valore.
Il pensiero della semina, la
perfezione che sta nella speranza.
“Sarà ancora la parola/ a sbigottire chi non
ama/ e non sa/ che la bellezza è la dischiusa glottide/ del silenzio”
Nel nostro mondo così prostrato,
aderente alla materia e poco incline a volare al di là di essa, ciò che è
immateriale e spirituale riesce a donare momenti vicini al sublime e alla
bellezza pura.
È proprio cogliendo le emozioni
che emergono in noi leggendo una poesia che potremo vedere il mondo con altri
occhi e avere un rapporto diverso con la Natura e con le cose. Così è un
piacere spirituale, intellettuale ed estetico leggere e assaporare poesie
scritte con amore e con passione di vivere come quelle che Dino Azzalin ci ha regalato con le sue
opere e con la sua ultima raccolta “Il
pensiero della semina”.
Un regalo che ha fatto prima di
tutto a se stesso in occasione del suo sessantacinquesimo compleanno, lui che
da sempre scrive versi alternando a racconti di viaggio e d’amore, dove la
profondità del pensiero e dell’espressione corrono insieme con la perfezione
della forma e della tecnica. Un uomo di multiforme ingegno Dino Azzalin che se di giorno veste i panni pratici e scientifici
del medico e dell’editore, all’interno di sé non nasconde ma comunica agli
altri mille altre facce e possibilità e contenuti di pensiero, ben diversi,
spesso opposti, magnificamente espressi attraverso la poesia. Altro da sé? No,
il Sé.
“…Scrivo versi come se l’ultimo respiro/ restasse
per sempre dentro al cuore/ prima di vincere il corpo ancora furente/ di
folgori, di urla e di sputi dagli spalti”
La Natura è presente ovunque in ogni immagine o metafora e dà veste terrestre e carnale a questa
raccolta che, partendo dal pensiero, si svela attraverso il mistero e l’ineffabile che diventa espressione e
comunicazione di sentimenti, di emozioni, di eros e di vita, di ricerca della
felicità: in un’alternanza di solarità e crepuscolarismo, di luci e di ombre.
“E la
morte, stanotte, sognerà la vita/ il silenzio di te, amore che non
scompari/ che sei acqua non più viva di
una scia celeste/caduta chissà dove, venuta da chissà dove…”
Dino Azzalin
Nato a Pontelongo (PD) nel 1953, vive a Varese dove esercita la libera
professione di medico-odontoiatra e ed è fondatore e animatore della casa
editrice NEM, con cui ha pubblicato i libri di viaggio “Diario d’Africa”, “Mani
Padamadan”(2001) e “Viaggi di sola andata”(2007). Con l’editore
Crocetti sono usciti quattro libri di poesia “I disordini del ritmo” (1985) “Deserti”
(1994) e “Prove di memoria” (2006),
vincitori di premi letterari, e, nel 2018, “Il
pensiero della semina”. Del 2016 è la raccolta di racconti “Nel segreto di lei” (Es editore). Ha
fondato l’APA onlus (Amici per l’Africa) che si occupa della salute orale nei
paesi a basso reddito e compie numerosi viaggi in Africa.
“Il pensiero della semina” di Dino Azzalin (2018, Crocetti editore)
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