recensione di Tiziana Viganò
per Cultura al femminile https://wordpress.com/stats/insights/letteraturalfemminile.wordpress.com
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Capita
a volte di leggere libri esili come ragnatele, che volano con un colpo di vento.
Capita per fortuna, di leggerne altri che hanno una struttura forte e solida,
che lasciano traccia nel cuore e nella mente perché il significato va al di là
della storia raccontata. Proprio così è “Acuto”
di Carla Magnani (Gilgamesh Edizioni), un
libro che si fa ricordare, ricco di spunti e di riflessioni.
La
storia si dipana tra due tempi lontani, in cui la memoria del passato si
intreccia al presente, i sentimenti sono profondi e duraturi, i personaggi sono
delineati con pennellate materiche che colgono i caratteri e la personalità di
ciascuno nelle tante sfaccettature e diversità, lo stile è sicuro, impeccabile,
di chi ha un’ottima padronanza dei suoi mezzi espressivi.
Elisa:
una vita che corre su binari prestabiliti, in letargo, senza scosse, senza
cambiamenti, organizzata, metodica e perciò sicura, cercata e voluta così. In
questo quadro immobile irrompe un elemento di rottura, che distrugge gli
equilibri costituiti. Il carattere di Elisa è così, nel bene e nel male: indifferente
agli eventi forti della vita, non prende mai posizione e non agisce, rimane
spettatrice e piuttosto rinuncia alla passione, quella per la musica, e a
Marco, il suo amore.
Le
memorie che riaffiorano vivide accompagnano il processo di metamorfosi della
protagonista: all’Università di Pisa, nel 1968 fervevano ideali che avevano cambiato
il mondo, ma erano sfociati, a metà degli anni Settanta, in un assurdo estremismo che aveva insanguinato le
vite di tanti, armi morte e violenza incompatibili con le spinte iniziali: e la
“strategia della tensione” avrebbe
avuto forza fino a metà degli anni Ottanta. Elisa non si era lasciata
coinvolgere dagli avvenimenti, era rimasta a guardare dall’esterno: l’unico suo
legame con i movimenti era stato l’amore per Marco, che però non era riuscita a
travolgerla, lasciando così in lei un rimpianto doloroso che non le aveva
permesso di vivere appieno la sua vita confinandola in una palude tranquilla. I
cambiamenti di pensiero, la coscienza
nuova delle donne, il divorzio, l’aborto, la libertà sessuale grazie agli
anticoncezionali, le riforme nel lavoro
e le lotte del proletariato, gli studenti insieme con gli operai…quanti
eventi catartici per il vecchio mondo!
Come
in una romanza malinconica, in cui improvvisamente la soprano prorompe con un
acuto, la voce sale a tonalità altissime, poi ritorna al tempo lento, ai toni
bassi: ma dopo la liberazione della voce non riesce più a tornare più sui
livelli precedenti, perché la voce è più calda, pura. Elisa non riuscirà mai a
salire alto come un’aquila, ma di sicuro non sarà mai più un canarino in
gabbia, perché quello che è successo non è solo un cambiamento ma una vera
trasformazione, nel profondo di se stessa... .e ora non ha più paura di volare.
“Fino ad
allora la sua esistenza si era nutrita
di un perfetto immobilismo. E, per Elisa questo coincideva con la perfezione…Ora
capiva che, ritrovando per la prima volta se stessa, si sarebbe potuta donare
agli altri in maniera diversa….Ormai era pronta ad affrontare la vita in ogni
suo aspetto e da essa attendeva quasi con ansia e senza più timore le varie
sfaccettature”.
Un
libro profondo, “Acuto” di Carla Magnani: oltre la bella storia d’amore, struggente perché ammantata di rimpianti, la ricostruzione storica. Chi ha
vissuto il’68 leggerà il libro con i brividi, le giovani generazioni potranno
rivivere l’atmosfera e i fatti dettagliati di quegli anni, davvero “formidabili”, dopo i quali il mondo non sarebbe
più stato lo stesso.
Sinossi
Elisa
ha una vita invidiabile, tranquilla, avvolta dalle granitiche certezze che è
riuscita a costruirsi negli anni.
Ma
una telefonata da oltreoceano cambia tutte le carte in tavola. Elisa è
costretta a fronteggiare un passato che pensava di aver sepolto, gli anni
dell'università, il Sessantotto a Pisa e… Marco. Dopo aver affrontato le sue
più grandi paure, la protagonista sarà davvero pronta a mollare il salvagente e
lasciarsi trasportare dalla corrente? Una storia di forza e di coraggio
tutta al femminile, dagli anni Settanta ad oggi.
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