Recensione di Lisa Molaro per
Nemesi alata: affresco (prima metà I sec. d.C.). Pompei, Villa dei Misteri. |
Nella
concezione ellenica, tutto ciò che si innalza al di sopra della sua condizione,
sia nel bene che nel male, si rende bersaglio del giudizio degli dei che per
ripristinare l’equilibrio si comporteranno di conseguenza, compiendo azioni
benevole o castighi, al fine di riportare le cose al loro stato naturale. Ogni
azione comporta, come è ben noto, una reazione. Nemesi e Venere non
conoscono sosta o pace. Giustizia, vendetta e amore sono tre
parole che spesso si contendono il ruolo da protagonista principale all’interno
di un buon libro giallo e così è anche in questo caso, in Sinfonia
nera.
Il libro
della Viganò - laureata in lettere moderne, redattrice e
counselor- è suddiviso in quattro atti, ognuno di essi introdotto da bellissime
e pertinenti poesie classiche (Neruda, Verlaine, Whitman e Saffo)
confermando lo stile di questo libro giallo non moderno ma dal taglio classico.
All’interno di esso non ci troviamo scene splatter, il reale non viene portato
all’esagerazione con l’intento di disgustare ma si limita (si limita?) ad esser
esposto in modo essenziale. Acqua all’acqua e vino al vino e
ciò non esime dal farci leggere scene cruente e particolari atroci. Un
concerto, minuetti vocali o duetti non equilibrati di anima e cuore.
L’autrice non
pone il punto di domanda sull’identità del colpevole (spesso, dal lettore,
smascherato subitissimo) ma sul motivo che accomuna ogni mano assassina: il
male di vivere. Non ci viene suggerito il perdono, non ci viene data una
giustificazione (ognuno affronta certi temi forti con sé stesso), il male non
può mai venire approvato ma prima di diventare esplosione irrefrenabile è
miscela, borbottio, ebollizione. L’energia cinetica fa impazzire atomi che,
come briciole di rabbia e rancore, diventano tozzi di pane amaro troppo grossi
da inghiottire… si mastica, mastica, mastica, delle volte per anni sperando di
riuscire ad ammorbidire il boccone ma poi il pezzo si blocca in gola,
l’aria non passa, la vista si offusca e la mente segue un tracciato invisibile
dentro un labirinto di latta rovente. Il sole brucia gente nuda, vestita di
sangue. Gente sola. La pazzia, la rabbia, la violenza, non hanno
genere: albergano nel maschio tanto quanto nella femmina.
L’autrice
studia psicologia da sempre, questo ben si capisce dal modo dettagliato e
riuscito in cui caratterizza tutti i personaggi di cui narra, riuscendo, per
assurdo, a dare un' anima anche a chi si macchia le mani con l’evidente sangue
di colpe a cui non si può porre rimedio. Quando l’odio inizia difficilmente
potrà mai saziare la sua sete di vendetta e mai riuscirà a tramutarsi in pace. Tiziana
Viganò, delicatamente, fa passare un messaggio importante, anzi più che un
messaggio è un invito: può essere salvifico osservare – ripeto: osservare – gli
altri, non limitandosi a guardarli. Il linguaggio del corpo, il senso del non
detto, i segnali di disturbo, gli scatti d’ira, i tic nervosi, lo sguardo…
tutto può diventare prevenzione o parte di un’indagine (in
questo caso, le indagini sono quattro).
Leggendo
“Sinfonia nera” non ci si limita però a provare a capire il comportamento umano
(eterna questione che sarà sempre in corso d’opera) ma ci si ritrova pure a
sorridere, già, perché il maresciallo e il brigadiere (un legnanese ed un
siciliano) mangiano, bevono, parlano con i gatti dando loro nomi filosofici,
studiano, vanno in palestra o fanno i piacioni con le donne, portando in
caserma attimi di quotidiana normalità esterna, scene normali dentro quadri
astratti da interpretare.
Nel libro:
Nocche bianche dalla tensione, una perla nel pugno serrato,
come la lacrima della Madonna che piange dolore e sofferenza.
Capelli color castagna, occhi freddi come mare nordico, energia primordiale
pronta ad esplodere, depressione post-parto, privazione di equilibrio. Un
usignolo, simbolo antico di morte e amore, canta. Un gatto annusa, si nasconde
e poi morde. Enigmi, rebus, paesaggi marini, male che corrode le cellule del
corpo o acido che brucia la pelle da fuori. “Natura selvaggia, aspra,
mobile e veloce come il vento… o come l’animo umano.”
per acquistarlo http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/sinfonia-nera-in-quattro-tempi-9788892616998.html
1.
Sinossi: Un
romanzo giallo con quattro indagini del maresciallo Rusconi, ambientate tra
Legnano e Milano, basate su storie di donne vittime o carnefici, simbolo di una
realtà attuale, quando la violenza psicologica può sfociare nell’esasperazione
e nella follia con conseguenze estreme. In un crescendo drammatico, dalle
oscure passioni della prima indagine si passa alla seconda, centrata su un
personaggio femminile che si agita in una gabbia dorata, tra i giochi di potere
di una relazione disturbata. Un’altra vicenda complessa metterà il maresciallo
di fronte alle mille sfumature della psicologia femminile; in ultimo, una
catena di efferati delitti scuoterà la provincia lombarda, rivelando retroscena
d’amore e morte. Attraversando queste esperienze, anche la vita del maresciallo
subirà un’evoluzione verso una maturità più consapevole.
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