recensione di Lina Mazzotti da "Cultura al Femminile"
https://letteraturalfemminile.wordpress.com/2016/04/03/sinfonia-nera-in-quattro-tempi-di-tiziana-vigano/
In “Sinfonia nera in quattro tempi” troviamo una musica di
sottofondo che colora i quattro racconti di giallo. Storie che si
intrecciano, eventi passati che riemergono con forza e misteri che si
avvicendano, dove la melodia si impasta alle parole e al
colore nero della cronaca ma anche al rosso nuance dell’amore e
dell’amicizia, al verde tinta della vita che continua nonostante tutto.
Sfumature di cromie su storie di donne da sempre innamorate
che dopo essere state maltrattate si accontentano del ruolo antico come il
mondo della donna che attende sempre sottomessa come Penelope con Ulisse,
sacrificando gli anni. Ma tutto si trasforma e l’incubo è
sempre in agguato, non tutto è come sembra, quello che appare amore
è odio e chi sembra debole e paziente è invece aguzzino, la vittima diventa
carnefice attraverso i sottili fili di una tela di ragno che tutto avvolge e
soffoca in un gioco perverso e silenzioso.
In questo libro il tema fortemente sviluppato è la
violenza alle donne e delle donne in tutte le sue forme, proprio per
sottolinearne la gravità, l’autrice descrive in modo accurato le indagini di
omicidi, come lo sono le reazioni dei personaggi gli avvenimenti e i colpi
di scena sono ben misurati, mai abusati. Storie ben scritte e ben
costruite, con salti temporali che permettono di comprendere un po’ alla volta
il vissuto dei vari personaggi. Altro valore del testo è che tra un nodo di
trama e quello successivo c’è sempre tempo per metabolizzare l’evoluzione della
storia attraverso ledue figure cardine del maresciallo Adelio
Rusconi e il brigadiere Tommaso Lo Monaco detto Totò.
“Adelio è maresciallo dei carabinieri,
laureato, superspecializzato, legnanese doc, era stato nominato
nella città dell’hinterland milanese da tre anni, deciso a far carriera e a
farsi notare. E in effetti stava collezionando molti successi nelle indagini,
aiutato dal fiuto, dall’intuito, dalla fortuna e anche dal valido contributo
della sua “spalla”, il puntiglioso brigadiere Lo Monaco.”
“Molto diverso da Rusconi, Tommaso-Totò Lo Monaco era
siciliano e veniva da Nicolosi, un incantevole paese di montagna alle falde
dell’Etna, con vista sul mare di Catania: guai a dire una mala parola sulla sua
Sicilia e sul suo amico, figliolo, compare e compagno Adelio che aveva l’unico
neo di essere assolutamente padano doc.”
Questi sono i nostri eroi, Adelio con il dono di trasformare
tutto in positivo e di vedere il bello anche dove è difficile
trovarlo, uomo di azione, energico e intuitivo. Mentre Totò prende tutto sul
serio anche troppo, ma è un vero segugio razionale caparbio e
minuzioso. Anche con queste differenze tra loro esiste una grande
amicizia e cameratismo, riescono a mantenere leggerezza e
allegria nonostante il loro lavoro sempre a contatto con le cose peggiori della
vita e degli esseri umani.
Spesso i loro cervelli funzionano all’unisono capendosi
al volo e non solo su questioni di indagini ma anche su questioni
personali e sentimentali.
Non mancano intermezzi simpatici dove Adelio parla del suo amore per i
gatti e la loro natura, forse perchè in un certo senso li sente affini
a se: “…io fascinoso e intelligentissimo e i miei due gatti investigatori che
collaboreranno con fiuto e intuito felino.” E’ conquistato dalla loro sensorialità e
capacità di interpretare il nostro linguaggio non verbale.
Attraverso le inchieste di Adelio e alla sua passione della
psicologia l’autrice vuole sottolineare le problematiche sulla violenza e il
suo sviluppo, analizzando la nostra società scavando nella vita e nelle relazioni
di coppia, per indagare sulle metamorfosi del presente
negli oscuri grumi esistenziali.
La lettura è fluida la trama scorrevole, le storie
intriganti le scene alternano ironia e tensione ma anche romanticismo lasciando
spazio per la speranza di nuovi inizi.
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