lunedì 31 ottobre 2016

“Cinque indagini romane per Rocco Schiavone”: Antonio Manzini vincitore del Premio Piero Chiara-Festival del racconto 2016


se in luglio, in questa recensione potevo augurarmi che vincesse il Premio Chiara, ora posso dire che come giurata ho votato bene, questo è davvero un bel libro e vale la pena di leggerlo subito!

recensione di Tiziana Viganò per www.sololibri.net  25 luglio 2016
L’ambiente di una Roma popolare, tra l’Eur, il Testaccio e Trastevere, un’umanità emarginata e dolente, carica di problemi quotidiani, un poliziotto amareggiato, segnato da una perdita incolmabile, in attesa di una punizione per il suo comportamento per niente consono al mestiere. Un’atmosfera, quella di “Cinque indagini romane per Rocco Schiavone”, l’ultima raccolta di Antonio Manzini, che ricorda un hard-boiled vecchio stampo trasferito nei tempi odierni sull’italico Tevere dove si veste di nostrane note neorealistiche.
Rocco Schiavone è un duro, disilluso, sfaticato, incazzato, cinico, violento, rotto a tutte le esperienze, sempre fuori dalle righe, che si accende una canna in ufficio di prima mattina e arrotonda lo stipendio sottraendo refurtiva e rivendendola con l’aiuto di un complice-amico. Attratto dalle donne eppure maleducato e strafottente, non riesce a staccarsi dal fantasma della moglie che amava, la cui morte lo ha rivestito di una corazza impenetrabile. Un personaggio non certo simpatico, che però riesce a essere attraente, forse per quel punto debole che lo rende così tragicamente umano.
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