venerdì 2 aprile 2021

"Quando il delitto è arte" intervista a Tiziana Viganò.

2 aprile 2021

Tra Legnano, Milano e la Svizzera una scia di sangue e di macabra arte

 Lo scorso febbraio è uscito “Quando il delitto è arte”, il nuovo libro di Tiziana Viganò. Eclettica autrice milanese, laureata in Lettere Moderne, redattrice e iconografa per molti anni presso Garzanti Editore, ha poi approfondito altri interessi e lavorato nel campo della psicologia, della comunicazione e della medicina naturale, studiando a fondo i rapporti tra mente e corpo.
Appassionata di cultura, arte e letteratura, scrive da sempre. Il lavoro sul campo l’ha portata a prestare una particolare attenzione alla psicologia e le ha fornito ispirazione per raccontare soprattutto storie vere, centrando in particolare figure femminili che emergono con le loro luci e ombre, nelle difficoltà e nel successo, nel dramma e nella rinascita.
Attiva nel volontariato sociale a favore delle donne, ha fatto esperienze e progetti per ONG in Africa e nella Repubblica Dominicana a favore dei migranti: assieme al lavoro come Counselor (terapia di sostegno) e ai viaggi nel mondo, queste attività sono fonti inesauribili per le sue storie.
 
“Quando il delitto è arte”, la trama.
Sono passati tre anni dalle indagini di “Sinfonia nera in quattro tempi” e molto è cambiato nella vita del maresciallo, ora capitano, Adelio Rusconi: lo troviamo più serio e disincantato, ha perso entusiasmo nel suo lavoro e non riesce a liberarsi dalla frustrazione che il male, la violenza e il delitto dilaghino e vincano, nonostante l’impegno suo e delle forze dell’ordine. Anche la vita privata non è come l’aveva progettata, il ragazzone divertente e ottimista degli anni precedenti ha lasciato il posto all’uomo maturo, con un forte desiderio di cambiare vita.
Improvvisamente, sulla scena della città di Legnano, nell’hinterland milanese, irrompe un delitto particolare, molto simile a un precedente caso di quattordici anni prima, che ha visto coinvolta Greta Hofer, medico legale ed ex fidanzata di Adelio. Un caso archiviato, finito con la condanna per omicidio di un uomo da poco rilasciato dal carcere.
Ma è solo l’inizio di un’atroce serie di assassini di donne che recano il marchio speciale di un serial killer: la scenografia, la cura di ogni dettaglio, la messa in posa dei cadaveri s’ispirano a opere d’arte famose, ma con i modi della Performance Art e inventano un nuovo stile. È un rompicapo, con l'omicida in piena escalation: nessuna traccia, nessun indizio, tante piste false.
Così viene organizzata una task force, coordinata da Rusconi che, lanciato come un segugio sulla cacciagione, non lascerà niente di intentato per azzannare la feroce preda. Una trasferta lo porterà all’altro capo del mondo, nella difficile ricerca di chi non vuole essere preso, in un ambiente sconosciuto e differente da quello in cui è abituato a indagare.
Avrà successo e onori, ma gli rimarrà molta amarezza, la convinzione di non poter vincere, qualunque sia il risultato ottenuto. Lo segnerà il disinganno, perché sarà sempre più convinto che i confini tra il Bene e il Male, tra la vittima e il carnefice siano labili e intersecanti, come le radici aggrovigliate delle mangrovie, immerse nel fango di fiumi e mari tropicali.
 

Sei domande a Tiziana Viganò.

Buongiorno Tiziana, ti ringrazio per questa breve intervista; da lettore di tutti i tuoi libri, la recente pubblicazione del tuo ultimo romanzo, “Quando il delitto è arte”, non mi è passata inosservata. Un noir italiano in cui l’accento è chiaramente posto sugli aspetti psicologici dei personaggi e da cui traspaiono competenza in fatto di dinamiche umane e passione per l'arte. Una nuova avventura del maresciallo Rusconi, ora divenuto capitano, che lo vede alle prese con serial killer che uccide le sue vittime con una morte che si potrebbe persino definire "dolce".

Da cosa è nata l'idea?
L'idea di questo libro è nata dalla richiesta di alcuni lettori del mio giallo "Sinfonia nera in quattro tempi" che erano curiosi di sapere cosa c'era di traumatico nel passato di Greta Hofer, patologa dell'ospedale di Legnano ed ex fidanzata del maresciallo Rusconi, il protagonista.
Così ho ideato il cold case: Greta, studentessa di Medicina a Milano, aveva trovato la sua coinquilina Lara morta, messa in una posizione particolare, truccata, con fiori e cagnolino, proprio come in un quadro famosissimo, la Venere di Tiziano Vecellio. Quando a Legnano viene trovata un'altra giovane donna, adagiata sul letto come l'Olympia di E. Manet, Greta ha un malore, ed è evidente la coincidenza. Chi ha potuto compiere questi delitti insoliti?
Due Veneri d'altri tempi, belle, serene, quasi...amate e quattro Veneri moderne, crudeli, che rispecchiano odio: il killer è in piena escalation, i delitti successivi hanno sempre le caratteristiche della Performance Art, perché il killer si crede artefice di una nuova forma d'arte e cerca la fama e l'immortalità con le sue opere.
Il capitano Rusconi deve inseguire un assassino diabolicamente astuto e capace, che lo metterà davvero in crisi: già da tempo non è contento della sua vita, lo sciupafemmine allegro e scanzonato di tre anni prima è sparito e nel lavoro ha perso l'entusiasmo degli esordi. Il contatto continuo con le cose peggiori commesse dagli esseri umani l'ha toccato nel profondo e questa indagine lo metterà di fronte a qualcosa di sconvolgente... che ovviamente non posso rivelare.
 
La trama è sicuramente intrigante, c’è un particolare argomento che hai voluto esporre sottotraccia?
Dietro la storia gialla e l'indagine c'è un invito a riflettere sui labili confini tra il Bene e il Male, con la maiuscola: una personalità così disturbata da arrivare a uccidere non nasce per caso, è il risultato di genetica, di ambiente dove è cresciuto, di esperienze negative che ha subito. Prevenire i fatti di sangue che costellano la cronaca è difficile, ma non impossibile, almeno in certi casi, tutelando le fragilità, l'infanzia e l'adolescenza: la società ha molte responsabilità.
Un argomento immenso, cui il mio capitano cercherà di dare spiegazioni quando il suo inseguimento all'ultimo respiro sarà terminato. Non è certo un libro giallo che può pretendere di trattare problemi così grandi, per cui attenzione, "Quando il delitto è arte" è un classico poliziesco che guarda alla psicologia, ma è dinamico, ricco d'azione e di suspense.
 
Cosa puoi raccontare dei personaggi?
Al killer folle, co-protagonista con i suoi deliri e la storia dolorosa che racconta, si contrappongono, con la loro "normalità", il capitano e tutta la squadra, persone in cui ci si può riconoscere, con le loro risorse, le idee, le manie e i lati buffi, le esperienze che li hanno segnati, ma che sono stati capaci di rielaborare e superare. E quanto è bello il lavoro di squadra? Rusconi è il capo, ma non è il Poirot con le sue illuminate cellule grigie: in modo molto verosimile coordina il lavoro di tanti organizzandolo e trovando il bandolo di una matassa molto aggrovigliata. Lavoro tenace, intuizione, non colpo di genio!
 
Raccontami qualcosa del capitano Rusconi
Adelio Rusconi è un legnanese purosangue, dal nome antico che ben lo definisce: nobile d'animo e d'aspetto. Bell'uomo di quarantatré anni, vero gentleman d'altri tempi, empatico e garbato, vera mosca bianca tra i rudi tutori dell'ordine, deve il suo savoir faire all'educazione severa dei genitori, operai nelle grandi fabbriche della città. Dal primo libro che lo vede protagonista, "Sinfonia nera in quattro tempi" sono passati tre anni e molte cose sono cambiate nella sua vita. I successi nel lavoro l'hanno portato alla promozione da maresciallo a capitano, ma ha perso entusiasmo e motivazione.
L'avevamo incontrato quando era un quarantenne sciupafemmine e un po' narciso, ma investigare su alcuni casi di violenza di coppia lo aveva portato a riflettere sul suo modo di rapportarsi con le donne. In questo nuovo romanzo, "Quando il delitto è arte", dopo due relazioni finite male lo troviamo insoddisfatto e alla ricerca di una svolta nella vita privata e lavorativa.
Intelligente e capace, ha il piglio del leader e coordina efficacemente la sua squadra, è pratico e concreto, ma anche fantasioso e intuitivo: sulla scena di un delitto guarda ogni particolare da ogni prospettiva perché deve cambiare punto di vista e anche opinione, se serve. Va matto per le serie gialle americane che vede in streaming, per la bici e l’attività fisica, è un salutista, ma solo fino a un certo punto, è goloso di pizza e brioches, beve chinotto e si droga col caffè, la sua compagnia serale sono due gatti psicanalisti, Freud e Jung, a cui racconta i suoi guai.
Questa volta i guai sono tanti: da quando insegue il killer soprannominato Performer ha cominciato a mettersi le mani tra i capelli, a sostenere la testa troppo pesante di problemi e di sconfitte di fronte all'avversario. Un'indagine difficilissima e molto dolorosa, che lo porterà davvero a misurarsi con un dilemma non facile.
 
Interessante l'idea del linguaggio dei fiori come messaggero di morte.
Il killer avvisa le vittime inviando fiori o piante che hanno significato di odio, dolore, morte. Anemoni con ortiche, girasoli con basilico, aloe, cipresso, fiori di ciliegio, ma anche le cupe rose nere, accompagnati da biglietti inusuali: un assassino intelligente, che sa molte cose, si muove bene nel web che usa per farsi pubblicità. I suoi messaggi sono micidiali e Rusconi ha proprio del filo da torcere.
 
Un’ultima domanda. La vicenda narrata è sicuramente una storia che segna il protagonista fino a portarlo a vedere la vita da nuove e più dure prospettive. Riuscirà Rusconi a levarsi di dosso la negatività che ha accumulato, riprendendo la sua vita e il suo lavoro con nuovo entusiasmo?
La risposta è nel terzo (e ultimo) romanzo della serie che si sta lentamente formando nella mia testa!
 
Grazie Tiziana, io mi fermo qui. Lascio ai tuoi lettori il piacere di leggere “Quando il delitto è arte” e scoprine di più.
 
Quando il delitto è arte
di Tiziana Viganò
genere: noir, giallo
editore: Golem Edizioni
anno di pubblicazione: 2021
pagine: 201
ISBN 97888929100
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Bibliografia di Tiziana Viganò
“Come le donne” (2012-16, PMedizioni), dodici racconti, storie di donne che hanno superato grandi difficoltà, ma hanno saputo ricostruire una nuova vita.
“Sinfonia nera in quattro tempi” (2016, Youcanprint), un romanzo giallo dove le donne sono vittime o carnefici in relazioni di coppia malate, prime indagini del maresciallo Rusconi ambientate a Legnano (Mi).
La trilogia sulle donne si conclude con “L’onda lunga del Titanic” (2017, Macchione Editore), un romanzo sulla bellezza dell’amore con importante flashback storico sul Titanic, presentato alla mostra internazionale del Titanic a Torino e premiato con il Premio Edizioni Convalle “Dentro l’amore 2020”.
“Noi e il Sessantotto” (2018, Macchione Editore), antologia di racconti di vari autori ideata, curata e in parte scritta da lei.
Viaggiare è la sua passione e le esperienze fatte in giro per il mondo hanno allargato gli orizzonti e l’hanno formata: il suo quinto libro “Viaggi di nuvole e terra” (2018, Macchione Editore) racconta tre percorsi particolari, in Sud Sudan, in Grecia e nella Repubblica Dominicana.
"Quando il delitto è arte" (2021, Golem Editore), nuova indagine del maresciallo Rusconi: sei opere d'arte ispirano un killer che si crede artista, sei delitti nei modi della Performance Art.
Dal 2014 collabora alla redazione del magazine MilanoNera
Con il patrocinio del Comune di Rescaldina (Milano) conduce la giornata per scrittori “Il vizio di scrivere”.
 
Per chi volesse saperne di più su Tiziana Viganò, il suo sito internet è www.tizianavigano.com
 
 

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