Un’atmosfera squallida, dove i colori sono un po’ grigi e
sporchi: è la provincia americana che spesso chunky food, dove sono di passaggio
individui sbandati, al limite, la cui vita è sospesa tra crimine e tristezza. E
una giovane, splendida donna che fugge dal suo passato e si nasconde. Siamo a
Belleville, Delaware.
si vede nei film. Case sdrucite,
un bar-diner con ambienti maltenuti, malfrequentati, dove si mangia
Che cosa può fare una donna maltrattata, violentata, quando
viene messa all’angolo per l’ennesima volta, quando decide di non chinare più
la testa e subire, quando decide di non fare più la vittima per reagire, anzi,
vincere, stravincere? La sua pelle bianchissima, di rossa naturale, è scottata
dal sole – sunburn – ma si ricostruirà perchè non perderà mai di vista il suo
obiettivo, ragione di vita.
A prima vista Polly sembra una donna poco intelligente, poco
capace, silenziosa e piena di segreti, ma è bellissima e ha una dote pericolosa,
seduce gli uomini e li avviluppa come in una tela di ragno, li succhia come una
sanguisuga: una volta presi non riescono più a dimenticarla. Lei in realtà ha l’astuzia (e la perfidia)
che millenni di violenze psicologiche e fisiche hanno sviluppato nelle donne
per difendersi e offendere: senza scrupoli, si rivela una vera forza della Natura
selvaggia, nella tutela di quello che ha di più caro, contro tutti e contro
tutto.
Come in un flusso di
coscienza i protagonisti si raccontano scandendo i capitoli: la storia di
amore e sfiducia tra Polly e Adam è forza che unisce e divide, segreti
inconfessabili e passione conducono al botto finale.
“Sunburn” è un
romanzo complesso: tante storie oscure s’incrociano in questo libro attorno
alla figura di Polly, delitti veri, ma anche crimini che forse non lo sono
davvero, o lo sono se si applica la regola “dura lex, sed lex”.
Un noir particolare, con una scrittura che avvinghia il
lettore, un argomento interessante che è bene non rivelare troppo. Consigliatissimo!
Nessun commento:
Posta un commento