Come in un puzzle, il racconto e le indagini forniranno tutti i pezzi per ricostruire la verità, una verità dal volto estremamente crudele.
recensione di Giancarlo Bosini
Che dire di “Mani
impure”? Che è un bel giallo? Che è scritto bene? Che la storia è
avvincente? Che i personaggi sono ben definiti? Certo, tutte queste cose, ma “Mani impure” ha anche una
caratteristica in più: l’impronta di un’autrice che mostra di avere una
capacità narrativa che la fa distinguere nella folta schiera dei romanzieri di
questo genere.
Il tema è
quello del serial killer, già
sviluppato in molti romanzi gialli, ma Patrizia Durante riesce, senza mai
scadere nella banalizzazione dei fatti e dei personaggi, a condurre tutto con
la giusta incisività. Con una grande attenzione per l’indagine, non si limita a
narrare, riesce a farti sentire parte della storia, facendoti entrare in
empatia con personaggi e situazioni.
Da subito ci si ritrova faccia a faccia con un delitto
che per la sua estrema brutalità lascia sgomenta l’intera Torino; il primo di
una serie.
A spingersi sulle tracce del killer è il commissario
Rebecca Messori: una poliziotta capace, che deve districarsi tra il lavoro e i
non semplici rapporti familiari, mostrando spesso la necessità di doversi
fermare per riprendere in mano la sua vita.
Una storia che si sviluppa tra il Noir e il Thriller,
in cui l’indagine vedrà la poliziotta impegnata in una lotta contro il tempo,
nella quale si alternano descrizioni quasi poetiche, aspetti psicologici di un
personaggio fino alla fine senza nome e senza volto, con i suoi ricordi di una vita brutale trascorsa tra foresta amazzonica e Provenza, individui squallidi dagli impuri desideri e servizi segreti.
personaggio fino alla fine senza nome e senza volto, con i suoi ricordi di una vita brutale trascorsa tra foresta amazzonica e Provenza, individui squallidi dagli impuri desideri e servizi segreti.
La punizione, attraverso un sinistro rituale, di chi
si è macchiato le mani commettendo ignobili reati, sembrerebbe lo scopo del
serial killer.
Come in un puzzle, il racconto e le indagini
forniranno tutti i pezzi per ricostruire la verità, una verità dal volto
estremamente crudele.
Il killer sarà individuato, un giustiziere con un
terribile passato di violenza alle spalle, che moralmente potrebbe forse essere
giustificato dagli stessi inquirenti. “Mani
impure” di Patrizia Durante (2016, Golem edizioni) è un libro che si
legge tutto d’un fiato.
di
Patrizia Durante
Golem
Edizioni (2016)