lunedì 27 maggio 2019

“Anni difficili” di Franco Rizzi. Recensione di Tiziana Viganò


Recensione di Tiziana Viganò

Franco Rizzi, imprenditore e scrittore, nel suo ultimo libro, “Anni difficili” (2018, La Paume editore), racconta una storia complessa e realistica ambientata in quegli Anni di piombo, dal 1974 al 1981.
La narrazione, dal registro piano, composto e scorrevole, si svolge nell’intreccio tra la Grande Storia di quegli anni e quella di tre protagonisti, emblematici per capire quello che è successo nella politica, nell’economia e nei rapporti tra mafia, servizi segreti, massoneria e classe dirigente.
Interessante, e non a tutti noto fino in fondo, soprattutto ai giovani, il tema trattato da Franco Rizzi risulta chiarito in molti dettagli: si percepisce la competenza dell’autore e lo studio storico approfondito che ha compiuto per scrivere il libro, che peraltro risulta facilmente leggibile, avvincente, denso di suspence come un noir, perché la realtà è spesso molto più intrigante e forte di una fantasia.

Nel 1974 Gianni Trapani, emigrato a Milano da Catania, vive sul filo del rasoio: le sue condizioni economiche sono un disastro, non trova un lavoro decente, così si avvicina prima ai Lions Club, poi alla Massoneria e, pericolosamente, alla mafia siciliana, non risolvendo la sua sete di denaro e finendo ingenua preda. Aldo Devita, finto medico con un passato oscuro, diventa capo della Loggia Massonica di Rapallo e di un suo ramo speculativo e spregiudicato, la Cama.  Associa proseliti e tesse trame con le Logge di altre città d’Italia, con la Roma di Piazza del Gesù e di Palazzo Giustiniani, con la Palermo e Catania delle famiglie mafiose.
Vicente Rasini, faccendiere e imprenditore italo-venezuelano che dal petrolio alle isolazioni termiche a mille altre attività si arricchisce a dismisura, è un vero Re Mida, simbolo di tutti i grandi imprenditori che fecero denaro facile in quegli anni. Ma non sempre i criminali riescono a cavarsela, passi falsi sono in agguato e la giustizia riesce ad arrivare, pur con tempi lunghi.

La Storia è raccontata nel dettaglio dall’autore in modo elegante e semplice per imparare se non si sa, per ricordare se si è vissuto in quegli anni. Le Brigate Rosse, i gruppi neri di Ordine Nuovo, il Partito Comunista e la DC; rapimenti, assassini e stragi; scioperi; la speculazione edilizia; i petrolieri e la costruzione di grandi complessi industriali; il sistema corrotto degli appalti pubblici; intermediari e consulenti senza scrupoli; gestori occulti del potere e i servizi segreti deviati; Licio Gelli e Michele Sindona; il compromesso storico; i tanti morti ammazzati, eroi e vittime di un periodo violento...
Storia triste quella dell’Italia di “Anni difficili”, ancora più triste perché sappiamo che il sistema è sempre lo stesso, ha solo mutato facce, nomi e colori, quel sistema del cambiare tutto per non cambiare mai che la politica italiana ci ha assuefatto ad accettare come se il tempo dei Gattopardi fosse infinito.
Ma qualcosa sì, è diverso, si è globalizzato.

Ingegnere elettrotecnico e imprenditore nel settore dell’energy saving, Franco Rizzi ha viaggiato per tutto il mondo, conosce bene la realtà del mondo economico e non solo quello: dice di sé “Ho conosciuto uomini comuni, imbroglioni, ciarlatani, massoni, persone per bene, altre poco raccomandabili, tecnici competenti e tecnici mediocri, managers diabolici, dirigenti presuntuosi.”
Oggi, dopo aver lasciato quasi del tutto il lavoro per dedicarsi alla scrittura, ha riversato queste esperienze di vita, di lavoro e di conoscenza diretta in molti romanzi storici come questo, che ha scritto con passione e competenza, acutezza e lucidità di giudizio. Lo scrittore ha cominciato a raccogliere dati, notizie e profili di personaggi realmente esistiti e conosciuti già negli anni Novanta, per cui il libro è un documento storico di notevole valore, una testimonianza preziosa perchè nel libro si coglie tutta la verità nascosta sotto le pieghe di storie non lontane e ancora troppo spesso oscure.

“Anni difficili”
di Franco Rizzi