Franco Rizzi, imprenditore
e scrittore, nel suo ultimo libro, “Anni
difficili” (2018, La
Paume editore), racconta una storia complessa e realistica ambientata in
quegli Anni di piombo, dal 1974 al 1981.
La narrazione, dal registro piano, composto e scorrevole, si
svolge nell’intreccio tra la Grande
Storia di quegli anni e quella di tre protagonisti, emblematici per capire quello che è successo nella politica,
nell’economia e nei rapporti tra mafia, servizi segreti, massoneria e classe
dirigente.
Interessante, e non a tutti noto fino in fondo, soprattutto
ai giovani, il tema trattato da Franco
Rizzi risulta chiarito in molti dettagli: si percepisce la competenza dell’autore
e lo studio storico approfondito che ha compiuto per scrivere il libro, che
peraltro risulta facilmente leggibile, avvincente, denso di suspence come un noir, perché la realtà è spesso molto più
intrigante e forte di una fantasia.
Nel 1974 Gianni Trapani, emigrato a Milano da Catania, vive
sul filo del rasoio: le sue condizioni economiche sono un disastro, non trova
un lavoro decente, così si avvicina prima ai Lions Club, poi alla Massoneria e,
pericolosamente, alla mafia siciliana, non risolvendo la sua sete di denaro e
finendo ingenua preda. Aldo Devita, finto medico con un passato oscuro, diventa
capo della Loggia Massonica di Rapallo e di un suo ramo speculativo e
spregiudicato, la Cama. Associa
proseliti e tesse trame con le Logge di altre città d’Italia, con la Roma di
Piazza del Gesù e di Palazzo Giustiniani, con la Palermo e Catania delle
famiglie mafiose.
Vicente Rasini, faccendiere e imprenditore italo-venezuelano
che dal petrolio alle isolazioni termiche a mille altre attività si arricchisce
a dismisura, è un vero Re Mida, simbolo di tutti i grandi imprenditori che
fecero denaro facile in quegli anni. Ma non sempre i criminali riescono a
cavarsela, passi falsi sono in agguato e la giustizia riesce ad arrivare, pur
con tempi lunghi.
La Storia è raccontata nel dettaglio dall’autore in modo
elegante e semplice per imparare se non si sa, per ricordare se si è vissuto in
quegli anni. Le Brigate Rosse, i gruppi neri di Ordine Nuovo, il Partito
Comunista e la DC; rapimenti, assassini e stragi; scioperi; la speculazione
edilizia; i petrolieri e la costruzione di grandi complessi industriali; il
sistema corrotto degli appalti pubblici; intermediari e consulenti senza
scrupoli; gestori occulti del potere e i servizi segreti deviati; Licio Gelli e
Michele Sindona; il compromesso storico; i tanti morti ammazzati, eroi e
vittime di un periodo violento...
Storia triste quella dell’Italia di “Anni difficili”, ancora più triste perché sappiamo che il sistema
è sempre lo stesso, ha solo mutato facce, nomi e colori, quel sistema del “cambiare
tutto per non cambiare mai” che la politica italiana ci ha assuefatto
ad accettare come se il tempo dei Gattopardi fosse infinito.
Ma qualcosa sì, è diverso, si è globalizzato.
Ingegnere elettrotecnico e imprenditore nel settore dell’energy saving, Franco Rizzi ha viaggiato per tutto il
mondo, conosce bene la realtà del mondo economico e non solo quello: dice di sé
“Ho conosciuto uomini comuni,
imbroglioni, ciarlatani, massoni, persone per bene, altre poco raccomandabili,
tecnici competenti e tecnici mediocri, managers diabolici, dirigenti
presuntuosi.”
Oggi, dopo aver lasciato quasi del tutto il lavoro per
dedicarsi alla scrittura, ha riversato queste esperienze di vita, di lavoro e
di conoscenza diretta in molti romanzi storici come questo, che ha scritto con
passione e competenza, acutezza e lucidità di giudizio. Lo scrittore ha cominciato
a raccogliere dati, notizie e profili di personaggi realmente esistiti e
conosciuti già negli anni Novanta, per cui il libro è un documento storico di
notevole valore, una testimonianza preziosa
perchè nel libro si coglie tutta la verità nascosta sotto le pieghe di storie
non lontane e ancora troppo spesso oscure.
“Anni difficili”
di Franco Rizzi
2018, La
Paume editore