Abusi di potere e scandali sessuali, da Monica Lewinski a Weinstein: un argomento scottante, molto attuale in un romanzo uscito a febbraio 2018 per l'Editrice Nord
recensione di Tiziana Viganò
“La vita in
un istante” (2018, Editrice Nord) è un romanzo che si legge facilmente, ironico
e a tratti divertente, senza polemiche, ma tratta argomenti importanti e
d’attualità. Racconta una storia, immaginaria ma non troppo, ambientata in
Florida attorno al 2000 e negli anni successivi, uno scandalo sessuale nel mondo
della politica: “la risposta della
Florida a Monica Lewinski”, di
cui è protagonista una ragazza ebrea che diventa stagista e amante di un
candidato al Congresso.
Il tono della scrittura di Gabrielle Zevin è lieve, lo stile è scorrevole e rapido, fatto di
frasi e dialoghi molto brevi, essenziali; ambiente, tradizioni, parole, modi,
abitudini delle famiglie ebraiche danno colore al romanzo.
Tra la fine del 2017 e il 2018 il problema del rapporto tra sesso e potere si presenta
alla ribalta mondiale per gli scandali
sessuali negli USA legati al nome di
Harvey Weinstein, che hanno poi
coinvolto (e coinvolgeranno) tanti uomini di potere e di spettacolo: perché la
valanga scende e sempre più dilaga il dibattito e la denuncia di un certo tipo
di relazioni tra i sessi, basati sull’abuso
di potere.
Tutto può rimane sotto silenzio, anche per anni e
anni, come la polvere messa sotto il tappeto, ma alla fine, quando scoppia lo
scandalo, avviene il linciaggio. Oggi riveste un ruolo fondamentale internet,
memoria che non scorda mai nulla, dove qualunque scheletro sepolto può essere
rivelato, anche a distanza di molto tempo e chi cade nelle sue trappole spesso
è perduto.
Non è un caso che sia famoso, con connotazioni negative,
il nome della stagista della Casa Bianca nel reale Sexgate (1998): Monica
Lewinski la donna “colpevole” divenne triste bersaglio e faticò tantissimo
per rifarsi una vita. Bill Clinton,
nonostante il processo in cui fu costretto a deporre per evitare l’impeachment,
se la cavò e fu assolto, conservò le simpatie dei concittadini e rimase
Presidente fino al termine regolare del suo mandato nel 2001.
In “La vita in un istante” Gabrielle Zevin si
avvale di quattro voci diverse per narrare quattro punti di vista attorno alla
storia di Aviva Grossmann.
Rachel Shapiro, sessantaquattro anni e piglio
giovanile, alterna gli stereotipi della madre ebraica alle nuove avventure dopo
il divorzio. Ruby Young è una figlia alla ricerca delle proprie radici. Embeth
Levin, la moglie tradita, angelo del focolare, custode dei sacri vincoli
matrimoniali, vittima ed eroina, è capace di indossare maschere senza
espressione di fronte agli aspetti pubblici del tradimento, peggiori ancora di
quelli privati.
Jane Young, ovvero la nuova identità di Aviva
Grossmann, è la protagonista, costretta a cambiare città, lavoro, vita perché nessuno
l’avrebbe mai accettata di nuovo dopo lo scandalo: il suo nome è marchio d’infamia,
“La
lettera scarlatta” applicata sul petto da una società puritana che mette al bando chi si permette di violare
regole coperte dall’ipocrisia, soprattutto se femmina.
Come tantissime donne scambia per amore quello che
è ben altro. Come tutte le donne deve scontrarsi con una disuguaglianza di genere che è la spada di Damocle sulla testa di
ogni essere umano femminile.
Aaron Levin, il membro del Congresso di Miami, rimarrà
in carica nonostante tutto, dopo aver lavato con lacrime pubbliche e false
dichiarazioni di pentimento e di fedeltà (futura) alla moglie.
Sarà solo la donna a pagare, ad andare lontano, contando solo sulle sue forze e sulla
sua determinazione. Ma il passato non è mai passato davvero…e il segreto può
essere svelato.
Aviva-Jane riuscirà comunque a vincere, a rialzare
la testa e riaffermare i suoi diritti a una vita serena, tranquilla, appagata.
Il libro induce quindi la riflessione sul ruolo della donna, che la società
giudica sempre e comunque colpevole, perché tentatrice e diabolica seduttrice
dell’uomo: “La vita in un istante”
(Editrice Nord) esce in un momento in cui è importante ripensare a questo
stereotipo che persiste attraverso i millenni, da quando la biblica Lilith si
contrappose ad Adamo e la successiva compagna Eva lo tentò con la famosa mela.
Laureata in Lettere a Harvard, da
diversi anni Gabrielle Zevin è scrittrice e autrice
cinematografica. In Italia si è imposta con “La misura della felicità”,
2014, bestseller che ha scalato le classifiche e conquistato il cuore dei
lettori.
come sempre sei molto acuta nelle tue recensioni
RispondiElimina