domenica 4 marzo 2018

Donne e amore, eros e agape: riflessioni per l'8 marzo di Tiziana Viganò


Eros e agape, come dicevano gli antichi greci, sensualità e tenerezza, sono la ricetta dell’amore positivo che supera il tempo e lo spazio.

di Tiziana Viganò

Quante cose sono cambiate nella società negli ultimi cinquant’anni e il ruolo delle donne ha subito una vera rivoluzione, dal modello ideale di madre e moglie, casalinga: solo un numero limitato lavorava, per bisogno, soprattutto come impiegata, maestra o in mansioni che erano come il prolungamento del loro ruolo riproduttivo, domestiche, cameriere, baby sitter, infermiere, parrucchiere, estetiste, contadine...poche le eccezioni.
Uomini e donne avevano mansioni chiaramente distinte, il salario e le possibilità di far carriera molto differenti. Sostanzialmente ritenute oggetti di proprietà dell’uomo, la maggior parte delle donne si sottometteva alle richieste della società, pagando un alto prezzo in termini di violenza domestica, sottomissione, violenze fisiche: ricordiamo che il delitto d’onore è stato tolto dal codice civile nel 1981

Oggi per fortuna la coscienza civile ha fatto passi enormi, niente è più come prima ma tantissimo deve essere ancora conquistato: i modelli millenari sono difficili da scalzare, se la donna ha acquistato indipendenza economica e lavoro, ancora non ha ottenuto le pari opportunità nei posti di comando, ma neppure nella società. Se ha acquistato consapevolezza di sé e del proprio valore, in troppe permane la dipendenza e la mancanza di autostima che sfocia facilmente in sottomissione al partner: da qui alle violenze psicologiche e fisiche il passo è breve.
I ruoli tra uomo e donna non sono più ben definiti, questo paradossalmente ha creato insicurezza e instabilità: spesso gli uomini si sentono poco sorretti e valutati dalle compagne, perdono anch’essi autostima e senso del proprio valore, bisognerebbe trovare un maggior equilibrio tra i sessi.
Le coppie si formano e si sfasciano facilmente, oppure non si formano neppure per paura della responsabilità di creare una famiglia e di allevare i figli: un mondo così precario, anche economicamente, non aiuta la sicurezza delle persone.

Di fronte a una realtà opaca, pesante, narcisistica, violenta, ci sentiamo spesso impotenti e rischiamo di essere intrappolati in una ragnatela di tristezze. Che fare? 
Saliamo di livello, cambiamo le nostre percezioni.
E’ infantile scaricare la colpa su altri o sulla società o sul mondo o, cosa che fa ridere, sul governo: è importante partire da noi stessi per recuperare quei valori che servono a noi per vivere e alla realtà per cambiare il suo colore, oltre la nostra fragilità, oltre la nostra finitezza.

8 marzo, festa della donna. Proprio la donna, creatrice di vita, è per natura dispensatrice d’amore.
Proprio oggi pensiamo a come ristrutturare il concetto d’amore che ha assunto mille connotazioni diverse, non sempre positive, spesso deviate quando non patologiche: spesso, come dicevo prima, l’amore prende altre forme perché sopraffatto dalle paure, dall’insicurezza.
Spesso perfino la violenza è scambiata per amore.
Le statistiche riportano l’enorme numero dei single, per forza o per scelta: la difficoltà nelle relazioni di coppia salta all’occhio ogni giorno.

Eros e agape, come dicevano gli antichi greci, sensualità e tenerezza sono la ricetta dell’amore positivo che supera il tempo e lo spazio.
Non è facile mettere in pratica questi ideali, ma si può provare, partendo da noi, continuando a cambiare quello che va cambiato, adeguandoci alle curve della nostra strada anche se questa sembra tortuosa.
Perché le donne sanno cosa sono la tenerezza, l’amore disinteressato, la compassione e la comprensione….sanno sognare, così come sanno essere sensuali affascinanti seduttive nel modo più completo dei termini.
E in un bel modo sano, creativo, perché Eros è anche creazione.
Ripensiamo un’ecologia umana che al di là delle religioni e di ogni credenza sia un modo veramente profondo per riscoprire l’Altro, senza buonismi, ma con Amore.

Ripensiamo ai ruoli della donna e dell’uomo in un modo nuovo, nella tolleranza, nella condivisione e nella complementarietà: credo che sia assolutamente necessario per riportare equilibrio nella società…e anche nei cuori, per migliorare la qualità della nostra vita. 
Partendo da ognuno di noi, uomini e donne...

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