venerdì 17 giugno 2016

Elisabetta Villaggio per "Sinfonia nera"

Recensione di Elisabetta Villaggio

Un romanzo giallo che ha come tema comune le donne sia come vittime che carnefici. 
"Sinfonia nera in quattro tempi" di Tiziana Viganò è un libro avvincente, ben scritto, essenziale e senza fronzoli. L’autrice ha uno stile che ricorda i libri del commissario Maigret di Simenon per l’approccio stilistico asciutto ma contemporaneamente coinvolgente e appassionato.
Il romanzo racconta le indagini che si svolgono tra Milano e Legnano del maresciallo Rusconi e del suo assistente per scoprire delitti dove le donne sono protagoniste: alcune volte martiri ma altre diventano loro stesse persecutrici. Le storie si basano su una complessa indagine psicologica che rivelano personaggi disturbati al limite dell’ossessione.
Molto bello il finale, ovviamente a sorpresa come si conviene a un bel giallo, e dove la storia si chiude a cerchio rinforzando così sia la trama sia lo spessore dei personaggi anche quelli più negativi.
Tiziana Viganò ha una scrittura accattivante e riesce a entrare nelle pieghe più grigie delle figure che racconta che sono spesso tormentate e solitarie. Ogni racconto ha una sua chiusura ma ti porta immediatamente al successivo e così fino a che non si arriva alla fine.
Sotto forma di noir l’autrice ci prospetta un mondo complesso, dove la psicologia delle persone o meglio delle donne protagoniste è turbata, malata, instabile e solo attraverso il crimine riesce a venire fuori dal buio per poi, ovviamente, ricaderci.
Sinfonia nera in quattro tempi è un romanzo che si legge tutto di un fiato per la curiosità che cresce riga dopo riga e per la scrittura bella e scorrevole.

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