Come una freccia di ghiaccio lanciata
nel cuore, un secondo lungo una vita
penetra e annulla qualunque emozione. Il dolore
è così devastante da fare tabula rasa nell’anima. Deve farlo. Tutto l’essere ha
bisogno di negare l’evento, non potrebbe sopportarlo, il cuore non ha più la
capacità di fremere, gli occhi di piangere la mente di esprimersi. C’è il vuoto: il corpo rimane vivo ma è come
morto, un automa, uno zombie.
Lisa Molaro è pittrice, amanuense, artista a tutto
tondo: in ogni pagina di “Un secondo
lungo una vita” dipinge un quadro di grande raffinatezza emotiva, delinea con
eleganti arabeschi situazioni e stati d’animo che hanno una vasta gamma di
tonalità e cambiano di volta in volta colore, seguendo quello dell’anima dei protagonisti.
La sua tavolozza è ricchissima di sfumature: dall’oscurità e dalla potenza di un dolore
cupo e greve, che impedisce di vivere, a una gamma di manifestazioni diverse
più accese, dove il dolore è un incendio inestinguibile. La drammaticità
iniziale poco a poco, lentamente, si stempera, perde la densità materica e si
sfuma con una delicatezza e un rispetto per le emozioni che denotano la
ricchezza d’animo di chi le esprime.
La protagonista ci fa
toccare con le mani il vuoto che si è fatto nel suo cuore dopo il terribile
lutto, poi ci fa vedere la sua angoscia, fino a quando le lacrime liberatorie
riescono a lenire almeno una parte della sofferenza.
Ma se un attimo vale una vita, è anche vero che lo scorrere
del Tempo, il Maestro che ci mette alla prova , scolorisce le emozioni più intense
e l’anima piano piano riprende il suo ritmo vitale, aggrappandosi a mille e
mille ragioni per vivere. “Qual è il lato bello al quale attingere? Qual è il
punto della felicità dal quale ripartire?”
Difficile e doloroso il percorso per ritrovarsi, dopo che la
tempesta ha smarrito un granello di
sabbia nel deserto, ma quando il cuore riesce a scaldarsi il gelo si scioglie,
le barriere cadono e la vita può rifluire.
Così nelle pagine-quadro di Lisa Molaro il colore alleggerito
diventa liquido fino a disfarsi in un acquarello: alcune tonalità dimostrano
che la sofferenza è sempre presente, ma
la si vede più lontano, all’orizzonte.
In una prosa poetica e ricca, personale, densa di
significati, con riferimenti e citazioni che la arricchiscono ancora, Lisa
Molaro ha raccontato l’esperienza più difficile della vita creando intorno a sé un legame empatico raro, finché sembra di conoscere
l’autrice da sempre, grazie a questa condivisione di emozioni in cui i lettori che hanno subito perdite
significative e lutti si identificheranno.
Un libro avvolto nel
pudore anche quando il dolore è schianto: il processo di elaborazione del lutto
diventa un percorso evolutivo importante, condiviso per la vicinanza della famiglia che quando
serve sorregge la protagonista Beatrice e la stimola quando necessario; anche
se può proteggerla e avvolgerla d’amore non può arrivare a proteggerla da se
stessa, così dovrà lei in prima persona prendere nella mani la sua vita e
ricominciare.
Un libro d’amore completo che, cominciato con l’amore per il
compagno , attraverso la spaccatura della perdita si recupera circolarmente
attraverso altro amore.
“Ci sono anime sulle quali viene voglia di affacciarsi, come
a una finestra piena di sole” (F.G.Lorca) Così io mi affaccio alla mia nuova
vita: guardo fiumi, fiori, montagne: ritrovo te, affacciandomi alla tua anima.
Ti amo.”
“Un secondo lungo una
vita”: un prezioso libro di Lisa
Molaro, una storia che fa riflettere sul significato dell’Amore, centro
vitale, inizio e fine di ogni essere.
http://www.ibs.it/code/9788866184652/molaro-lisa/secondo-lungo-una.html
http://www.amazon.it/secondo-lungo-una-vita/dp/8866184659?ie=UTF8&qid=&ref_=tmm_pap_swatch_0&sr=
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bella recensione, invitante alla lettura...
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