articolo di Tiziana Viganò
Come per chi è affetto da una dipendenza, ma che bella dipendenza!, ti spinge a muoverti per vedere annusare ascoltare, sentire con la pelle con la pancia con la testa, con tutto te stesso.
Ci sono mille modi di viaggiare ma ogni persona ha il suo: Chiara Chizzini deve mescolarsi con la realtà del mondo, avida di assorbire tutto quello che può. E poi
fotografa.
Alcuni pongono tra sé e il viaggio l’obbiettivo elettronico come una barriera che li separa dal reale incognito, documentano, scattano mille e mille fotografie e non vedono altro. Per Chiara non è così.La fotografia è qualcosa che viene spontaneo per fissare l’attimo, un modo per conoscere la realtà attraverso gesti sguardi colori movimenti palpiti, insiemi o dettagli. Si percepisce il suo coinvolgimento, non è solo il suo occhio che vede attraverso la lente, perché tutto il suo corpo e i suoi sensi partecipano a quel momento.
Non sono scatti freddi, sono scatti molto emotivi, che
però coniugano il cuore con la mente. Ha il gusto per la composizione insolita, per il
taglio obliquo, per specchi riflessi giochi di luce, per le forti sfocature che
mettono in risalto il soggetto, per l’uso dell’obbiettivo che deforma mettendo
un tocco di irreale nella realtà; tra chiaroscuri e pennellate di colore non
manca il gusto per il bianco e nero, per luci e ombre che danno profondità o
drammaticità alle scene.
I ritratti sono il focus dominante: un vero
virtuosismo coniuga l’abilità tecnica alla scelta del momento giusto,
all’empatia con il suo soggetto che le dà la capacità di cogliere l’espressione
autentica, la spontaneità, l’emozione, la personalità di tanti personaggi insoliti
che incontra per il mondo.Come i pittori di tempi passati, ma con la velocità e
la precisione degli strumenti tecnologici.
Anche le geometrie audaci delle architetture metropolitane,
lo squallore dei luoghi dimenticati e fatiscenti,
il colore sfacciato dei talking walls, le linee discrete dei
monumenti antichi, colti sempre in angolature insolite, parlano di un punto di
vista dove il volo di fantasia si coniuga con l’originalità del pensiero e il
solido ancorarsi nella realtà.
Migliaia e migliaia di fotografie, tutte bellissime:
l’occhio della fotografa si evolve viaggiando.
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