recensione di Tiziana Viganò
Roberta Lepri – “Io ero l'Africa”, 2013, Avagliano editore – 13,00 euro
Roberta Lepri – “Io ero l'Africa”, 2013, Avagliano editore – 13,00 euro
Sono stata tante volte in Africa,
anche in quella che Roberta Lepri descrive. Il Sud Sudan è lontano dalla Somalia
ma l’ambiente naturale è molto simile a quello del fiume Giuba, dove la protagonista Angela
guarda da vicino i leoni, vita e morte insieme, e sente la mole dell’elefante
che sta per ucciderla.
Ho vissuto per un mese in uno
sperduto villaggio lontano da qualunque rotta di civiltà, dove solo un ospedale
costruito dagli italiani attirava i malati da centinaia di chilometri e i
rifugiati che scappavano da una guerra vicina solo un centinaio di chilometri.
Leggendo questo libro mi
sono ritrovata là con la mente e con le emozioni: ancor di più ho sentito l’identificazione
con la protagonista quando dice “Io ero l’Africa”,
perché è una terra che, se la ami, ti fa sentire parte di un tutto, piccola
cosa, grumo di terra, è vero, ma inserita in una danza vitale cosmica, ti fa
sentire così intrisa dalla materia della Terra e dai suoi ritmi che non riesci
più a liberarti dalla sua magia, anche quando ne sei lontana. E come di giorno
senti il tuo corpo come il corpo stesso della Terra, greve per il caldo e la
luce abbagliante, l’orizzonte arido e l’umidità pesante, così di notte, quando
ti sembra di toccare l'enorme luna e le stelle, respiri l’aria leggera e il
blu profondo del cielo e l’anima si alleggerisce, si alza, come ad essere tutt’uno
con l’universo intero. Indimenticabile.
Così anche i protagonisti del
libro, Angela e Teo, vissero il loro periodo più autentico e forte in quel
paese lontano dalle loro abitudini, uno sradicamento che fece emergere la loro
parte interiore migliore e peggiore, anime che tornarono completamente diverse
da prima.
E siccome “La realtà non è ciò che accade, ma ciò che facciamo con ciò che accade”
(Aldous Huxley) i due coniugi avranno dall’Africa regali diversi per la loro
evoluzione: la dura realtà, il nuovo stile di vita, il contatto con popoli così
diversi farà emergere in Angela una grande forza attrattiva, l’amore per il
popolo e per i suoi bisogni, fonderà una missione e una scuola per migliorare
le loro condizioni, apprenderà nuovi ritmi di vita e di lavoro arricchendosi di
una calda umanità e di sensualità. Teo invece, gretto e problematico già nella
sua terra, pieno di paure, malato di potere, farà emergere la sua parte
peggiore: violento, prepotente, socialista di facciata, razzista di fatto, userà i sottoposti come animali al suo servizio
disprezzandoli e vedrà nell’Africa, al contrario della moglie, solo una terra
ostile e violenta, da sfruttare e dominare.
E’ una storia degli anni
Cinquanta, ma il tempo in Africa scorre più lentamente che da noi e i fatti
potrebbero essere accaduti ai giorni nostri, nonostante il flusso migratorio si
sia invertito portando nei nostri paesi occidentali milioni di persone di pelle
colorata che ai più continuano a incutere paura, perché diversi.
La piccola Bianca, nipote di
Angela e Teo, l’autrice bambina, è ossessionata dalla storia dei nonni ex
coloni e vive l’Africa attraverso i loro racconti, forse un po’ confusa dai
differenti e opposti punti di vista: attraverso le narrazioni, alcune vere,
altre velate dall’arte della scrittrice, ci passa un messaggio di attenzione ai
problemi sociali, di scavo dell’anima umana,
con le sue trasformazioni di fronte ai cambiamenti e all’adeguamento a
realtà nuove.
Una lettura scorrevole e veloce, uno stile
senza fronzoli, personaggi affascinanti e interessanti, una storia capace di
attrarre l’attenzione e non lasciarla più, e sullo sfondo la Natura e il popolo
di un continente: per chi la conosce come me e per chi, come l’autrice, la immagina
attraverso le narrazioni dei nonni. Il mal d’Africa comincia così e non
guarisci mai più.
Roberta Lepri
Nata a Città di Castello (Perugia), si è
laureata in Lettere moderne all'Università di Siena con una tesi su
Michelangelo. Attualmente vive e lavora a Grosseto. Vincitrice di numerosi
premi letterari, ha pubblicato i romanzi Sulla terra, a caso (ExCogita, 2003),
L'Ordine inverso di Ilaria (Guida, 2005, vincitore della X edizione del Premio
Cimitile), L'Amore riflesso (Guida, 2006). Con Avagliano editore ha pubblicato
La ballata della Mama Nera (2010), Il volto oscuro della perfezione (2011) e Io
ero l'Africa (2013). Dopo un libro precedente dedicato all’arte, “Il volto
oscuro della perfezione”, ritorni ad un impegno civile che c’era già nella
“Ballata della Mama Nera”, e al tema del razzismo.
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